Il CONCILIO DI TRENTO 1545-1563

<wikipedia>: Indetto nel novembre 1542, il Concilio ebbe inizio il 13 dicembre 1545. Fu trasferito a Bologna nel marzo 1547 e sospeso nel febbraio 1548. Riaperto a Trento nel 1551, fu interrotto nel 1552 per circa un decennio e ripreso nel gennaio del 1562. I lavori si conclusero il 14 dicembre 1563

[Pagina senza pretese di esaustività o imparzialità, modificata 21/11/2024; col colore grigio distinguo i miei commenti rispetto al testo attinto da altri]

Pagine correlate: concili, CV2°; il Leitmotiv del dissenso a quel Magistero che non negasse il TN1 mirerebbe a un TN2 o Cv3° che demolisse il TN1? Protestanti-massoni

 

2024.11.20 Ridaje (in romanesco) a screditare il cattolicesimo riformato dal Concilio di Trento: Avvenire pubblicizza il libro con cui Luigino Bruni sostiene che la Controriforma cattolica, col maggiore disciplinamento della società, abbia generato un grande spreco di talenti, ad esempio con «l’accettazione dei divieti ecclesiastici riguardanti il cattivo uso del denaro - a partire dal tema dell’usura (“sopra gli imprestiti non è dovuto interesse di sorte alcuna”…)…»

[CzzC: ardisco un discernimento verso l'illuminato autore: vorresti screditare la premura con cui la Chiesa cattolica combatté l’usura? Ad esempio con i "monte di pietà detti anche monte pegni"?

Non stupisce l'inclinazione a vedere ombre, perfino economiche, nel cattolicesimo del Concilio di Trento da parte di chi propendesse a vedere più le luci del Lutero portato sugli scudi dei principi ai quali cedette i beni ecclesiastici. Ma per "par condicio" non sarebbe male ricordare che ci sono anche economisti propensi a ritenere che sia stato più il protestantesimo che il cattolicesimo a ritardare il progresso dell'economia moderna nascente].

 

2022.11.09 un frate mi passa questa lettura sulla vita di San Carlo Borromeo: uno dei maggiori conquistatori di anime "con la preghiera". Di nobile famiglia, nipote di Pio IV,  fu tonsurato com'era frequente per i maschi secondogeniti, brillante studente a Pavia, divenne cardinale nel 1560 a soli 22 anni; nel 1562, morto il fratello maggiore, avrebbe potuto chiedere la secolarizzazione, per mettersi a capo della famiglia, ma restò nello stato ecclesiastico con una meditata e difficile decisione, cui seguì una conversione spirituale (preghiera, digiuno, ascesi); ordinato prete il 17 Luglio 1563, consacrato vescovo il 7 dicembre del medesimo anno a 25 anni, fu determinante nell'ultima sessione del Concilio di Trento (1562-63). Visitò ogni angolo della vastissima diocesi (terre lombarde, venete, genovesi e svizzere), fondò seminari, sostenne i poveri, assistette i malati, difese i diritti della Chiesa contro i signorotti, fu organizzatore e normativo tanto osteggiato dai renitenti alla disciplina che la sua vita fu attentata nel 1570.

 

↑2022.01.08 Accademia degli <agiati> La Venere moderna di Francesco Hayez, libro di Roberto Pancheri. Sullo sfondo di una sonnacchiosa città [CzzC: annoto per l'aggettivo sonnacchiosa, emblematico di sinistra-illuminata weltanschauung] nota al mondo per essere stata la sede di un concilio, scaturì il capolavoro pittorico che suscitò sulla stampa un mare di polemiche, avendo il pittore osato conferire alla dea della bellezza le sembianze imperfette di una donna reale. Giunta a destinazione a Trento, l’opera fu custodita dal suo committente, il conte Girolamo Malfatti, e rimase inaccessibile al pubblico fino alla sua casuale riscoperta e alla sua esposizione a Venezia nel 1923.

 

↑2017.03.22 Alberto Melloni su <repubblica>: "La messa è finita. Così dopo 5 secoli tramonta la figura del prete ... quella che abbiamo conosciuto è nata col concilio di Trento [CzzC: miri al TN2?]; ora il mestiere di prete viene appaltato, a chierici d’importazione, eletti a badanti di comunità abbandonate”. Gennari su Avvenire: replica: «La rivoluzione che è Cristo continua». [CzzC: a che serve contraddirne le graffiature mentre si foraggia la sua scuola dossettiana e gli si fanno inaugurare i corsi di ISSR?]

 

↑2016.10.gg <TotutTuus 2016.10 libri>: il primo Catechismo Universale nella storia della Chiesa Cattolica (cioè destinato a tutti i parroci del mondo, di ogni tempo e luogo e perciò utile anche ai laici), auspicato e poi supervisionato da San Carlo Borromeo, fu promulgato nel 1566 dal Papa San Pio V: «Mossi da tale stato di cose i Padri del Concilio Ecumenico Tridentino, con il vivo desiderio di adottare qualche rimedio salutare per un male così grave e pernicioso, non si limitarono a chiarire con le loro definizioni i punti principali della dottrina cattolica contro tutte le eresie dei nostri tempi, ma decretarono anche di proporre una certa formula e un determinato metodo per istruire il popolo cristiano nei rudimenti della fede, da adottare in tutte le chiese da parte di coloro cui spetta l'ufficio di legittimi pastori e insegnanti» .

 

↑2016.04.04 Come la mettiamo con la dottrina della giustificazione? Nella mia povertà mi basta sapere che per i cattolici la giustificazione non viene separata dal cammino di santificazione e rinnovamento dell'uomo interiore, attraverso l'accettazione volontaria della grazia e dei doni, per cui l'uomo da ingiusto diviene giusto, e da nemico amico, così da essere erede secondo la speranza della vita eterna (Concilio di Trento 71).

 

↑2015.01.05 <parrocchiaroccella> il Concilio di Trento aveva individuato alcune situazioni malate del mondo cristiano del suo tempo ... affondò il suo ferro sanatore specialmente in tre piaghe: 1) l’ignoranza del clero e del popolo; 2) la divisione del clero, e l’allontanamento del clero dal popolo con la conseguente diminuzione dell’azione sociale della Chiesa; 3) la supina soggezione del clero al potere laico. Ne scaturirono tre principali riforme che si possono così caratterizzare: 1) cultura del clero e del popolo; 2) celebrazione dei Sinodi e restaurazione integrale della gerarchia ecclesiastica secondo la prassi della disciplina antica, onde portare la Chiesa al posto che le compete di guida e illuminatrice dei popoli; 3) libertà assoluta della Chiesa nell’azione sociale. Questa la sintesi, mentre l’analisi ci è data da Le cinque piaghe della Chiesa del Rosmini, discorso che però si estende anche oltre, abbracciando numerosi altri aspetti dell’organismo ecclesiastico.

 

↑2014.01.13 Dovrei trovare un documento in cui si narra che per la stampa degli atti del Concilio a Trento si incaricavano anche artigiani ebrei. Forse l’ho letto qui.

 

↑2013.12.31 Due correnti si scontrarono nel Concilio TN1 e finirono poi per convergere:

- quella che tendeva a porre in primo piano le riforme morali e disciplinari

- quella che intendeva accantonare questi problemi (lasciandoli all’autorità del pontefice) per dare al concilio la funzione esclusiva di pronunciare una condanna contro le dottrine protestanti.

 

↑2009.06.07 la chiesa cattolica ironizzata da massoni, protestanti, social-garibaldini perché col Concilio di TRENTO aveva bandito i duelli. I protestanti, in particolare, e i liberopensatori, sostenevano che l’aristocrazia italiana fosse stata femminilizzata dal servaggio politico e dall’influsso della Chiesa.

↑2003.mm.gg e anni seguenti Dovrei recuperare le varie discussioni sul Concilio di Trento scritte nei decenni successivi al 68 da acuminate penne di S.Venceslao, un discepolo delle quali in TV diocesana descrive così il TN1: «con il mondo protestante noi abbiamo come un macigno la storia del Concilio di Trento che ci separa».

 

↑2002.mm.gg La Messa come sacrificio? Secondo Martin Lutero parlare di sacrificio è il più grande e spaventoso errore, è una maledetta empietà. Una parte non trascurabile di liturgisti cattolici sembra essere praticamente arrivata alla conclusione che occorre dare sostanzialmente ragione a Lutero contro Trento nel dibattito del XVI secolo; si può del pari ampiamente constatare la medesima posizione nelle discussioni post-conciliari sul sacerdozio. Il grande storico del Concilio di Trento, Hubert Jedin, indicava questo fatto nel 1975, nella prefazione all’ultimo volume della sua Storia del Concilio di Trento: "il lettore attento... non sarà, leggendo ciò, meno costernato dell’autore, quando si renderà conto del numero di cose, a dire il vero quasi tutte, che, avendo una volta agitato gli uomini, sono di nuovo proposte oggi".

Solo a partire da qui, dalla squalifica pratica di Trento, si può comprendere l’esasperazione che accompagna la lotta contro la possibilità di celebrare ancora, dopo la riforma liturgica, la Messa secondo il messale del 1962. Questa possibilità è la contraddizione più forte e quindi la meno tollerabile in rapporto all’opinione di colui che ritiene che la fede nell’Eucaristia formulata a Trento abbia perso il suo valore. Sarebbe facile raccogliere prove a sostegno di questa situazione.

 

↑1995.04.30 <vatican> GP2°: «il Tridentino ripropose la dottrina cattolica in maniera precisa ed inequivocabile. Era una chiarificazione dogmatica che, in più di un caso, non si limitò a ristabilire la verità negata, ma valorizzò anche, riportandole nell’alveo cattolico, significative istanze messe in luce dalla Riforma protestante. ... il Concilio seppe formulare una teologia dell’Eucaristia che ci appare ancor oggi sorprendentemente perspicua: ... a garanzia del realismo sacrificale della Messa, il Concilio ... aveva sottolineato con espressioni precise ed inequivocabili (“vere, realiter, substantialiter”) la realtà della presenza di Cristo sotto le specie eucaristiche del pane e del vino».

 

↑1563.mm.gg - 1545.mm.gg <wikipedia> Il Concilio di Trento durò ben 18 anni, dal 1545 al 1563, sotto il pontificato di cinque papi (Paolo IIIGiulio III , Marcello IIPaolo IV e Pio IV). Produsse una serie di affermazioni a sostegno della dottrina cattolica che Lutero contestava. Con questo concilio la Chiesa cattolica rispose alle dottrine del calvinismo e del luteranesimo.

L'aggettivo tridentino viene ancora usato per definire alcuni aspetti caratteristici del cattolicesimo ereditati da questo concilio e mantenuti per i secoli successivi, fino al concilio Vaticano I ed al concilio Vaticano II.

 

↑1527.05.05 Storia. Il sacco di Roma: la licenza illimitata di rubare e di uccidere durò otto giorni e l’occupazione della città nove mesi. «L’inferno è nulla in confronto colla veste che Roma adesso presenta», si legge in una relazione veneta del 10 maggio 1527, riportata da Ludwig von Pastor (Storia dei Papi, Desclée, Roma 1942, vol. IV, 2, p. 261  <il timone>: castigo tremendo da cui nacque la riforma cattolica.