Ad alimentare il fuoco dell’indipendenza in CATALOGNA c’è il miraggio di un paradiso fiscale almeno come Andorra?

La risposta potrebbe ricercarsi anche osservando la crescente influenza in zona dei petroldollari wahhabiti che surrettiziamente prospettano ai catalani investimenti d’oro a compensa di un eventuale abbandono dei controlli europei. L'ipotesi in titolo mi fu suggerita da un prof universitario madrileno, ora in pensione, che fu coach anche di dirigenti e leader politici.

[Pagina senza pretese di esaustività o imparzialità, modificata 11/02/2021; col colore grigio distinguo i miei commenti rispetto al testo attinto da altri]

Pagine correlate: Spagna, paradisi fiscali

 

↑2019.08.03 <ultimavoce> Andorra paradiso fiscale che si nutre dell’Europa ma che non fa parte della sua Unione. Molti sono i catalani che vivono in Andorra e, a chiunque venga posta la domanda riguardante l’indipendenza, si riceverà la medesima risposta: Total! Andorra è la concretizzazione del sogno catalano all’indipendenza, con un sistema parassitario di ricchezza e benessere.

 

↑2018.03.27 <statigen> il falso mito romantico dell’indipendentismo catalano: non è tanto velato il sogno di trasformare la Catalogna in un paradiso fiscale tipo Andorra nel caso non entrasse nella UE.

 

↑2017.10.27 <repubblica>: il Parlamento catalano approva l'indipendenza. Rajoy: destituiti Puidgemont e il governo, l'indipendenza è "un atto criminale". Indette nuove elezioni per il 21 dicembre. I leader indipendentisti rischiano galera per ribellione.

 

↑2017.10.01 Indipendenza: <formiche>: Jean Claude Juncker: «se un giorno la secessione diventerà realtà, il giorno dopo la Catalogna sarà fuori dall’Unione Europea». La regione, una volta indipendente, dovrà sottoporsi al comune processo per l’ingresso.

 

↑2017.09.30 <adnk>: la Catalogna vuole l'indipendenza soprattutto per ragioni economiche (+ antifranchismo): col 16% della popolazione spagnola, fa 19% del Pil, disoccupazione 13,2% contro 17,2% del resto del paese. [CzzC: forse conta sugli investimenti sauditi che la renderebbero ponte dorato, se uscisse dall’UE, qui troppo silente]

 

↑2017.08.18 <larazon.es occhiguerra> Catalogna, nido del salafismo legato alle petrolmonarchie: delle 260 moschee catalane, molte sono legate a organizzazione internazionali del tipo movimento marocchino di Giustizia e Carità, Fratelli Musulmani, i salafiti di Jama-at- al-Tabligh Wal Dawa, i pakistani Dawat-e-Islami, movimenti radicali che la Catalogna ha lasciato entrare e prosperare. Uno dei centri più importanti di questo radicalismo si trova nella comunità della provincia di Tarragona, il cui nucleo principale è la moschea di Reus, a poca distanza proprio dalla cittadina di Cambrils.

 

↑2017.08.17 Barcellona/Ramblas furgone sulla folla; Isis rivendica. <Tgcom, money>: la mente dell’attentato alla Ramblas e di quello sventato a Cambrils sarebbe stata l’imam Abdelaqui Es Satty: era già stato arrestato, ma uscito dal carcere non fu espulso perché un giudice lo giudicò “non pericoloso”. Anche il Belgio invece lo temeva.

 

↑2016.02.10 Come fare un <trasferimentosicuro> in Andorra, paradiso fiscale in piena Europa: pagheresti solo il 10% di tasse sul reddito personale e 0 imposte di successione [CzzC: apprendo da fonte spagnola che questo di Andorra sarebbe l’ideale ispiratore di tanti soffiatori sul fuoco dell’indipendenza catalana]

 

↑2009.01.gg <politicaonline> la campagna autobus “Dio non esiste”, già sperimentata a Londra, viene promossa a Barcellona dall'Associazione Atei della Catalogna con donazioni private. Reazione teista a Madrid: un autobus interurbano veicola lo slogan: "Dio sì esiste. Godi della vita in Cristo", un'iniziativa promossa e pagata dalla Chiesa Evangelica in particolare da Paco Rubiales, avvocato e pastore.

 

↑2009.01.07 Autobus slogan “Dio non esiste”: <corriere> «Se funziona con i protestanti, perché non anche con i cattolici?» si sono chiesti gli «Atei di Catalogna» che hanno avviato una raccolta di fondi per tradurre in catalano e in spagnolo l'idea e lo slogan. In poche ore, come informa il sito Ateus de Catalunya, sono stati raccolti 1000€ per trattare con l'agenzia che noleggia gli spazi pubblicitari sugli autobus di Barcellona.