PARZIALE, PARZIALITÀ: se la mia selezione di articoli non ti paresse IMPARZIALE ...

Di alcune persone o entità (testate di giornale, associazioni, ... ) ho una conoscenza ed una stima ben più grande di quella che a te paresse leggendo la selezione degli articoli che le riguardano, selezione e commenti dove tu potresti ravvisare una mia carenza di esaustività e di imparzialità, nel qual caso ti pregherei di contestarmela, mentre in anticipo ti direi

- limitate risorse di tempo mi rendono impossibile essere esaustivo;

- l’imparzialità è virtù rara nella selezione delle informazioni e nelle valutazioni, le quali sono normalmente condizionate, oltre che da tempo e da spazio, dalla weltanschauung del valutante, me compreso ovviamente: pertanto mi confesso non imparziale;

- se tu ravvisassi intento polemico nelle mie valutazioni, sappi che dispiacerebbe a me prima che al polemizzato, perché di norma mi muove un tentativo di correzione fraterna che intendo sempre reciprocabile;

- paleso quello che ritengo il movente primario della mia parzialità: sarei propenso ad accettare che il soggetto, che tu ritenessi da me trattato con parzialità, occupasse qualche posizione in meno nella classifica di merito stilata dalla cultura dominante, piuttosto che qualche posizione in più nella classifica dei soggetti applauditi da tifosi del dissenso verso il Magistero petrino, senza che il soggetto stesso ne confuti gli eccessi che rischiano di creare disorientamento e ingiusto pregiudizio anche tra non credenti oltre che tra i fedeli di quel Magistero, con tutto il rispetto per altri cammini diversamente illuminati pro bene comune.

[Pagina senza pretese di esaustività o imparzialità, modificata 10/02/2024; col colore grigio distinguo i miei commenti rispetto al testo attinto da altri]

Pagine correlate: agreement privacy; CzzC

 

2007.10.25 ammetto di non essere imparziale, ma per quanto possibile, annoto anche il parere di chi giudica in maniera diversa dalla mia: ad esempio ecco qui un articolo del 2007 che accusa l’8x1000 cattolico

- di spendere più in pubblicità che in donazione

- di raccogliere dai contribuenti più di quanto gli spetterebbe.

La prima accusa potrebbe essere addotta a colpa; la seconda no, perché la chiesa cattolica come le altre confessioni religiose sta alle regole della convenzione istitutiva dell’8X1000 dell’irpef: le quote devono essere ripartite in proporzione ai voti espressi, ignorando i non votanti, come avviene nella ripartizione dei seggi nelle ordinarie elezioni pubbliche.

Dulcis in fundo” la profezia della pastora valdese Maria Bonafede spiega: «I soldi dell' otto per mille arrivano dalla società e vi debbono tornare. Se una Chiesa non riesce a mantenersi con le libere offerte, è segno che Dio non vuole farla sopravvivere».

Avevo già letto nei giorni scorsi questo articolo e chiesto parere al mio parroco particolarmente amico dei valdesi, narrandogli una barzelletta.