Secondo ADAM SMITH l’apprezzabilità di un prodotto dipende dall’EGOISMO del produttore, non dalla sua benevolenza

Ci chiediamo se regge ancora il suddetto teorema, secondo il quale se i servizi del PANETTIERE e del birraio sono apprezzati, ciò dipende non alla loro benevolenza, ma al loro EGOISMO?

Ci chiediamo se sia ancora sufficiente il motto «la vita migliora se va meglio a me?».

<google> secondo gli apologeti del mercato valgono i suddetti ammonimenti di Adam Smith, ma non compiono soltanto una astrazione priva di consistenza e di contesto per giustificare l'arricchimento e la riuscita individuale, reiterano un vecchio mito dell'ideologia liberale, che ha frantumato l'interna solidarietà delle imprese e ha indotto ...

Etica e solidarietà necessitano di sussidiarietà, se non ti basta lo stato come essenza dell’eticità (DSC)

[Pagina senza pretese di esaustività o imparzialità, modificata 15/12/2024; col colore grigio distinguo i miei commenti rispetto al testo attinto da altri]

Pagine correlate: Liberismo e liberalismo; capitalismo; economia e finanza; finanza cinica; individualismo libertario, stato, DSC, capicomunismo, mercato truccato, meritocrazia, ricchezza mondiale globalizzazione; dittatura, socialismo, agenti della libertà di offendere; libertà negativa sarebbe meglio della positiva?

 

2024.12.14 <rai> La nuova frontiera della “GUERRA COGNITIVAcinese: nell’hyperwar (iperguerra, guerra asimmetrica) c’è il dominio degli algoritmi della intelligenza artificiale, usati anche per disinformare e depistare l’avversario/concorrente, per corrompere il suo sistema informativo, per fiaccarne gli anticorpi difensivi. «L’inganno è il Tao della guerra», scrisse ben 2.500 anni fa il generale cinese Sun Tzu (L’Arte della Guerra). Mark Twain diceva che è più facile ingannare la gente che convincerla che è stata ingannata. [CzzC: anche coi social? Continua qui con keys TikTok in Cina, rimbecillire le democrazie occidentali; il confucianesimo mira alla coesione sociale favorita dal controllo statale, mentre da noi prevarrebbe l’egoismo individualistico, scarsamente capace di progetti collettivi di lunga prospettiva]

 

2023.03.02 <da Avvenire di oggi, pagina 2> Venne infine un tempo in cui tutto ciò che gli uomini avevano considerato come inalienabile divenne oggetto di scambio, di traffico, e poteva essere alienato; il tempo in cui quelle stesse cose che fino allora erano state comunicate ma mai barattate, donate ma mai vendute, acquisite ma mai acquistate – virtù, amore, opinione, scienza, coscienza, ecc. – tutto divenne commercio. È il tempo della corruzione generale, della venalità universale, o, per parlare in termini di economia politica, il tempo in cui ogni realtà, morale e fisica, divenuta valore venale, viene portata al mercato per essere apprezzata al suo giusto valore.

 Karl Marx, Miseria della Filosofia

 

↑2020.04.19 <yt testo> Omelia di Fr1 nella Domenica della Divina Misericordia <vatican yt>: «ora mentre pensiamo a una lenta e faticosa ripresa dalla pandemia, si insinua proprio questo pericolo: dimenticare chi è rimasto indietro. Il rischio è che ci colpisca un virus ancora peggiore, quello dell’egoismo indifferente. Si trasmette a partire dall’idea che la vita migliora se va meglio a me, che tutto andrà bene se andrà bene per me. Si parte da qui e si arriva a selezionare le persone, a scartare i poveri, a immolare chi sta indietro sull’altare del progresso ... è tempo di rimuovere le disuguaglianze, di risanare l’ingiustizia che mina alla radice la salute dell’intera umanità! Impariamo dalla comunità cristiana delle origini, descritta nel libro degli Atti degli Apostoli ... »

 

↑2012.05.04 A Salisburgo 3 giornate su cooperazione responsabilità e fiducia: Adam Smith affermò incompatibilità tra gratuità ed economia. E' proprio vero? Mi chiedo chi curerebbe il bene comune che non coincidesse immediatamente con l'interesse personale. Vincere le crisi valorizzando il lavoro di ogni persona, cogliendo il di più che essa è rispetto a quanto viene considerata

 

↑2009.10.03 <avvenire> Stefano Zamagni: Prima ed oltre l'ECONOMIA POLITICA di Adam Smith c'era e c'è l'ECONOMIA CIVILE, di matrice italiana e in larga misura cattolica. Il termine appare per la prima volta nel 1754, con l'abate Antonio Genovesi, che lo sviluppò nell'opera "Lezioni di economia civile". Mentre l'economia politica si fonda su 2 capisaldi: il principio dello scambio di equivalenti (EFFICIENZA) e il principio della ridistribuzione (EQUITA'), l'economia civile aggiunge il principio della RECIPROCITA': vedi Luigi Einaudi a differenza della tradizione anglosassone guidata dal motto "business is business"; vedi anche la dottrina sociale della Chiesa cattolica.