SCUOLA DI BOLOGNA: ermeneutica di rottura del CV2°con Alberigo, MELLONI&c, Mulino, Margine e Rosa Bianca, Enzo Bianchi&c; tifata da FC?

Sugli scudi con della rivoluzione teologica in progress? <wikipedia>: I sostenitori dell'ermeneutica della discontinuità sono rappresentati dalla cosiddetta "scuola di Bologna" diretta da Giuseppe Alberigo, un allievo di Giuseppe Dossetti, autore di una "Storia del Concilio Vaticano II" in cinque volumi. Alla scuola di Bologna appartengono anche Giuseppe Ruggieri, Maria Teresa Fattori e Alberto Melloni. Fuori dall'Italia quest'impostazione è sostenuta da Yves Chiron, David Berger, John O'Malley, Gilles Routhier e Cristoph Theobal.

Sostengono l'ermeneutica della discontinuità, accompagnandola ad una serrata critica al Concilio, anche molti gruppi tradizionalisti, legati soprattutto alla Fraternità San Pio X, e alcuni studiosi come il filosofo Romano Amerio. Lo storico Roberto de Mattei è recentemente intervenuto nel dibattito con il libro Il Concilio Vaticano II. Una storia mai scritta<youtube 2011> , in cui, senza entrare nel merito della discussione teologica, sostiene sul piano storico l'impossibilità di separare il Concilio dagli abusi postconciliari, isolando questi ultimi come una patologia sviluppatasi su un corpo sano.

B16, pochi mesi dopo la sua elezione a Papa, espresse una severa critica dell'ermeneutica della discontinuità.

[CzzC: sarebbe interessante approfondire i collegamenti politico-culturali-affaristici tra la Scuola di Bologna, l’associazione La Rosa Bianca, il Mulino, il Margine, ..., e la Weltanschauung di quel Paolo Prodi, fratello dell' ex presidente del Consiglio che definisce <repubblica> la massoneria «una delle più importanti agenzie produttrici di etica nella storia dell' Occidente»]

[Pagina senza pretese di esaustività o imparzialità, modificata 04/04/2024; col colore grigio distinguo i miei commenti rispetto al testo attinto da altri]

Pagine correlate: lettera dei 63, dossettiani, dehoniani, il Regno, La Rosa Bianca, teologi del dissenso, A.Melloni Raniero La Valle catechesi confondente, teoglib, eresie

 

2023.07.05 <nbq> Alberto Melloni è coordinatore di un ricco dottorato con fondi PNRR e contemporaneamente è segretario della Scuola di Bologna, che ospiterà gli stage obbligatori. Conflitto di interessi? Così sospetterebbe un membro del collegio docenti stando al codice etico dell’Ateneo. Ma lui alla Bussola dice: «Non ne so nulla, non sono portatore di interessi». Spiegazioni al MIUR.

 

↑2020.10.17 <blog di Cavalcoli> Alberto Melloni è un noto storico modernista contemporaneo, continuatore della Scuola di Bologna di storia del cristianesimo e della Chiesa fondata da Giuseppe Alberigo, la cui impostazione ermeneutica va d'accordo con lo storicismo di Wilhelm Dilthey, erede di Hegel, per il quale non esiste una verità assoluta, eterna e indipendente dagli eventi della storia: la verità sarebbe relativa al mutare dei tempi e delle circostanze storiche o, come si dice, veritas filia temporis.

 

2020.05.28 contro l’allontanamento di Enzo Bianchi da Bose (che adesso tenta la carta dell’umiltà, forse) “vedrai come scatterà la rabbia di Alberto Melloni (/Scuola di Bologna)” dissi due giorni fa; ed eccolo twittare  «una sanzione enorme per "decreto singolare" ex art 48 CIC approvato dal papa in forma specifica; cioè una condanna senza appello e senza accuse. Cosa sia successo a Bose si capisce. Cosa sia successo a Roma si capisce». Criptica allusività tipica di Melloni, simmetrica ai suoi tifosi che ibidem scrivono di “fulmine a ciel sereno”. A Radio3 stamane udii leggerlo da Repubblica (questa?): egli non vedrebbe nel provvedimento una libera volontà di Fr1, ma configurerebbe come mandanti, “ora gongolanti”, i tradizionalisti della "faida vaticana contro Francesco" che avrebbero sfruttato allo scopo la litigiosità monastica.

Caro Melloni, stai “cercando lontano” per fornire idee ad un nuovo Codice-Brown? Non sarebbe più efficace “scavare vicino” nei sermoni del priore insidiante fondamenta del depositum fidei, a cominciare dalla divinità del Gesù terreno? Aspettiamoci anche l’oroscopo di E.Scalfari, analogo vate interprete di Fr1.

 

2020.05.27 <espresso> Enzo Bianchi (ieri allontanato da Bose)  è uno dei leader più influenti del cattolicesimo progressista, padre nobile della cosiddetta “scuola di Bologna”. È stato presidente dal 1978 al 2000 della Fondazione per le Scienze Religiose fondata a Bologna da don Giuseppe Dossetti, del cui consiglio di amministrazione è membro a vita.

 

↑2019.12.17 <mediterr> presso l’Oratorio di San Filippo Neri (BO), nell’ambito della consueta “Lettura Dossetti 2019” organizzata dalla Fondazione per le scienze religiose Giovanni XXIII (Fscire), il filosofo Salvatore Natoli tiene lectio magistralis “Il fine della politica nella fine della politica”. Dopo la “fine delle ideologie” il futuro resta comunque ineliminabile: per operare sensatamente per esso è necessario assumere una misura. Quale? Le generazioni. Non l’umanità, nozione astratta, ma i venturi. La generazione presente è vincolata a preservare il futuro per loro e, magari, a lasciare un mondo migliore di quand’essa vi è entrata. Se si può dire, dall’utopia all’eutopia. [CzzC: come se fosse Natoli il primo a preoccuparsi dei venturi anziché del carpe diem, e non, ad esempio, la Chiesa da 2000 anni pro persona e famiglia rispetto agli statalisti pro individui e quella finanza cinica che a Bologna premiò Soros: perché nessun accenno di autocritica, caro Natoli, per il latrocinio generazionale? Eppure fu montato spiccatamente nel ventennio di massima impennata del debito pubblico con massima scalata politica dei compagni di ideologia, con i vari dossettiani, rosati, Melloni &C qui oggi ad ospitare e a sublimare il magister. O sbaglio?]

 

↑2017.11.16 <isoladipatmos>: padre A.S.Levi: in questo mio scritto ho fatto riferimento anche ai delinquenti, ovviamente in senso puramente figurato, non in senso criminale e penalistico; chi ad esempio? Intendendo esclusivamente come sinonimo di disonestà intellettuale, citerei il sempre più onnipotente Alberto Melloni, grande leader della Scuola di Bologna e grande piazzatore diretto o indiretto di vescovi disastrosi. A parte i suoi simposi presso le Logge Massoniche e amenità di vario genere [cf. qui, pag. 6-9], basti solo leggere, dal CorSera, in quale modo sprezzante e aggressivo egli commenta la profezia, oserei dire quasi ovvia, fatta dal Cardinale Francis George nel 2012 [cf. qui], sino ad accusarlo di omofobia.

 

↑2017.03.22 Alberto Melloni su <repubblica>: "La messa è finita. Così dopo 5 secoli tramonta la figura del prete ... quella che abbiamo conosciuto è nata col concilio di Trento [CzzC: miri al TN2?]; ora il mestiere di prete viene appaltato, a chierici d’importazione, eletti a badanti di comunità abbandonate”. Gennari su Avvenire: replica: «La rivoluzione che è Cristo continua». [CzzC: a che serve contraddirne le graffiature mentre si foraggia la sua scuola dossettiana e gli si fanno inaugurare i corsi di ISSR?]

 

↑2017.01.27 <nbq>: lo strano caso del bando milionario vinto con Melloni&C dalla Scuola di Bologna pro Ricerca Scienze Religiose: aleggiano non pochi dubia: ad es le correlazioni tra Melloni e Pacillo uno dei tre membri della commissione che aggiudicò il bando alla Scuola di Bologna con 93 punti. Continua/nbq e commento in pagina specifica

 

↑2015.12.31 Alberto Melloni brandisce l'ermeneutica di rottura anche in allusione al sinodo: <bussolaq>: «Negli ultimi due secoli la chiesa delle condanne aveva rinunciato alla via dell’annuncio per condannare tutto — la modernità borghese, il liberalismo, il capitalismo, il comunismo, la cultura dei diritti, eccetera»: così Melloni sul Corriere della Sera 28/12 tra tante belle parole infila come fetta avvelenata l'intento di dimostrare come nella Chiesa sia in atto una rivoluzione che taglia drasticamente con il passato grazie al pontificato di Fr1 come fosse unanuova Chiesa[CzzC: non escluderei che la fregola di ermeneutica di rottura premiata anche da illuminati milioni possa subire qualche gelata da Fr1, ... continua]

 

↑2015.12.24 <bussolaq>: Bando milionario di soldi pubblici vinto con Melloni&C dalla Scuola di Bologna: la cospicua somma (pro scienze religiose tramitata dal Miur col 115 bis della legge di stabilità appena licenziata) potrebbe non sfuggire al controllo di Alberto Melloni, che è diventato consigliere di fiducia del Ministro Istruzione Stefania Giannini. [CzzC: vista la sanguisuga PA, non si sarebbe potuto smagrire il regalo dandone un po’ a ben maggiori priorità?]

 

↑2015.03.18 <M.Introvigne>: Papa Francesco definì il vescovo Agostino Marchetto «il migliore ermeneuta» del Cv2°: egli  mise le premesse della formula di Benedetto XVI «ermeneutica della riforma nella continuità», attraverso la critica sistematica della cosiddetta scuola di Bologna, cioè dell'interpretazione del Concilio in termini di discontinuità e di rottura rispetto al Magistero preconciliare.

 

↑2013.08.20 <stampa> di un Concilio Vaticano III si vagheggia dal 1977 quando i teologi della rivista «Concilium» si riunirono nella Notre Dame University negli Usa: c’erano, tra gli altri, lo svizzero Hans Küng e l’olandese Edward Schillebeeckx, gli italiani Giuseppe Alberigo e Rosino Gibellini, a fissare gli obiettivi del futuro concilio tra i quali: Sinodo dei vescovi non più consultivo ma deliberativo [CzzC: L3 sarebbe l’obiettivo primario], abolizione del celibato dei preti, sacerdozio femminile (L9).

 

↑2013.04.04 <repubblica 04/04/2013>: il professor Paolo Prodi, fratello dell' ex presidente del Consiglio, definisce la massoneria «una delle più importanti agenzie produttrici di etica nella storia dell' Occidente». Solo etica e non politica? [CzzC: e non anche affari/dea pecunia? E non anche influsso sul Mulino e sulla scuola di Bologna?]

 

↑2013.02.20 Conventus convoca ottima presentazione di Dossetti nell’anno anniversario del CV2°: mi chiedo se la nuova dirigenza di Conventus voglia esaltare lo spirito rivoluzionario del CV2° che Dossetti patrocinò in maniera tanto cadudem da indurre il pur mite e buono Papa a destituirlo dal CV2° con «Quello non è il posto di Dossetti, ditegli di tornare a Bologna» (Andrea Tornielli, op. cit., Piemme, Casale Monferrato 2003).