Bastano le LEGGI democratiche? Oppure occorre fondare VALORI al di sopra del criterio di maggioranza?
Leggi e valori coincidono? Ad esempio la Cassazione 2017.05 cita i valori, non le leggi, dicendo che anche i migranti devono conformarsi ai nostri VALORI e aggiunge «la decisione di stabilirsi in una società in cui è noto, e si ha la consapevolezza, che i valori di riferimento sono diversi da quella di provenienza, ne impone il rispetto». [CzzC: belle parole, ma quali sarebbero i nostri VALORI? Quali sarebbero i criteri sulla base dei quali un giudice negherebbe la cittadinanza per mancata conformazione se, di fatto, il criterio ufficiale sono gli anni di scuola per ottenerla, mentre non sarebbe ostativo il fatto che si insegni il razzismo religioso di tipo Xn o Xm?
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[Pagina senza pretese di esaustività o imparzialità, modificata 05/08/2024; col colore grigio distinguo i miei commenti rispetto al testo attinto da altri]
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↑2024.07.29 <csLivatino> Il “Processo” di Franz Kafka rappresenta un inquietante ritratto delle dinamiche di potere all’interno del sistema giudiziario, concentrandosi sull’arbitrarietà della legge, la burocratizzazione della giustizia e l’alienazione dell’individuo. Attraverso l’odissea giudiziaria di Josef K., Kafka smaschera l’inaccessibilità e l’opacità del sistema giudiziario, mettendo in luce la disumanizzazione e l’impersonalità della macchina legale.
↑2017.05.16 <tempi>: sentenza Cassazione sul kirpan. «Servirebbe una legge speciale per i sikh». Intervista a Massimo Introvigne su un “caso limite”. [CzzC: e se fosse strumentale? Ad es. per brandire “la legge è uguale per tutti” contro l’obiezione di coscienza?]
↑2017.05.16 <sussidiario>: i Sikh non possono portare in pubblico il pugnale "kirpan", ancorché sia simbolo obbligatorio per la loro fede, dice la Cassazione. Introvigne discetta se sia violazione della libertà religiosa. [CzzC: plaudiamo alla citazione dei valori da parte dei vertici del nostro potere giudiziario, ma è singolare che lo facciano a partire da un coltello, mentre restano inerti su patti stato-islam senza esplicita sottoscrizione dei valori conclamati dalla nostra dichiarazione universale dei diritti umani ... continua]
↑2017.05.15 <repubblica>: Cassazione: "Migranti devono conformarsi a nostri valori". Condannato un indiano Sikh che voleva circolare con un coltello 'sacro' secondo i precetti della sua religione: "Non è tollerabile che l'attaccamento ai propri valori porti alla violazione di quelli della società ospitante". Cei: "Decisione equilibrata, ma politica non strumentalizzi"
↑2006.02.15 ~dataCirca <academia.edu> Max Weber aveva torto. Massimo Introvigne fa una recensione di The Victory of Reason di Rodney Stark. Non è vero che il capitalismo sia nato nel mondo protestante per modernizzare la vecchia e polverosa Europa cattolica, è tesi abbandonata da storici e sociologi dell’economia. A parte che Weber attribuiva l’invenzione dell’economia moderna alla seconda generazione, battista e metodista, del protestantesimo - non già alla prima, luterana - Rodney Stark dimostra che il capitalismo era già fiorente secoli prima della sua presunta nascita: il cattolicesimo è alle origini non solo del capitalismo, ma anche della scienza e della nozione di libertà personale - senza le quali il capitalismo non sarebbe mai sorto – e dall’altra che, semmai, il protestantesimo ha danneggiato l’economia moderna nascente e ne ha ritardato il progresso.<wikipedia> Max Weber 1864-1920 fu sociologo, filosofo, economista, storico tedesco; con la sua opera L'etica protestante e lo spirito del capitalismo, Weber studiò la sociologia della religione, sostenendo che la religione fosse una delle ragioni per cui le culture dell'Occidente e dell'Oriente si sono sviluppate in maniera diversa, e sottolineava l'importanza di alcune particolari caratteristiche del Protestantesimo ascetico che portarono allo sviluppo del capitalismo, della burocrazia e dello Stato razionale e legale nei paesi in primo luogo europei].
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I "Migranti devono conformarsi a nostri valori" dice la Cassazione 2017.05 che aggiunge "la decisione di stabilirsi in una società in cui è noto, e si ha la consapevolezza, che i valori di riferimento sono diversi da quella di provenienza, ne impone il rispetto". [CzzC: plaudiamo alla citazione dei valori da parte dei vertici del nostro potere giudiziario, ma è singolare che lo facciano a partire da un coltello (la condanna per porto del pugnale Kirpan in pubblico da parte dei Sikh): se c’è violazione di legge (art.699 codice penale) trattandosi di arma bianca, dovrebbe bastare il criterio che “la legge è uguale per tutti”, o no? Perché accampare vulnus ai nostri valori per un coltello estetico che non ha leso alcun inerme in Italia negli ultimi decenni?
Non ho ancora visto una sentenza in giudicato formulata sul piano valoriale a prescindere da quello legale, eppure convengo che sarebbe della massima importanza tant’è che darei risposta affermativa all’interrogativo in titolo: non solo è opportuno, ma è necessario far rispettare i nostri valori oltre che le nostre leggi, in attesa di far adeguare meglio le nostre leggi ai nostri valori: si chiama integrazione per i migranti, ma vale anche per i non migranti: ad esempio:
- nessun giudice ho visto muoversi finora per contenere chi ordisce contro il diritto all’obiezione di coscienza (eppure è valore formulato dall’art.18 della nostra dichiarazione universale, oltre che protetto, per ora, dalla legge 194);
- nessun giudice ho visto muoversi finora per contenere chi tollera o prescrive la persecuzione degli abiuri della sua fede (eppure il diritto all’abiura è valore contemplato dallo stesso art18).
Sarebbe interessante che dalla loro turris eburnea gli ermellinati avessero il coraggio di dire chiaramente quali siano i valori da far rispettare, che non siano già protetti da esplicita legge.
Proviamo ad aiutarli sul discernimento di cosa intendono per rispetto dei nostri valori?
- sono i valori democratici?
Troppo ovvio e troppo vago per un giudizio togato, a
prescindere dal fatto che il criterio
di maggioranza, sottendente la democrazia, non è il supremo valore;
- sono i valori della nostra dichiarazione
universale dei diritti umani?
Già meglio e più concreto: ne noteremmo almeno 3 (Art.18,
19, 26.3) che rispetto alle nostre leggi lamentano difetti di
sincronizzazione, come si evince dal divisivo dibattito attorno a
- obiezione di coscienza, ad esempio in tema di aborto,
- libertà di espressione fino a offendere con l’alibi dell’arte,
- diritto dei genitori ad educare i figli secondo i propri valori, intersecato con l’interpretazione fanatica dell’Art33;
- siamo certi che la Cassazione non pensava alla nostre mense scolastiche dove è bandita la carne di maiale, si sta bandendo l’aceto e acquistando carni macellate modo halal; ma forse al burqa sì ...
- pensa a che passo avanti farebbe la nostra giustizia amministrata rispetto a quella vera
- se focalizzasse il perché tanti immigrati muslim possono imporre il velo alle figlie, picchiarle se si vestissero all’occidentale, minacciare pene hadd a parenti che abiurassero, tifare jihadismo: ciò non accade per ignoranza, ma perché i loro maestri di odio, pur millantando di rispettare le nostre leggi, non hanno sottoscritto la nostra dichiarazione universale dei diritti umani, ma si rifanno a quella islamica;
- se ricordasse al Minniti (che lodevolmente ha firmato con 12 associazioni islamiche un patto stato-islam), di ricordarsi la prossima volta di far firmare loro il rispetto dei nostri valori, non quelli religiosi, ma quelli contemplati dalla nostra dichiarazione universale dei diritti umani;
- se scoprisse che i vituperati “valori non negoziabili” (così denominati dalla CEI di Ruini e dissimulati da quella di Galantino), altro non sono che l’Art18 e 26.3 della nostra dichiarazione universale.
Caro alto potere giudiziario,
- appare tardivo e riduttivo sermonare che i Migranti devono conformarsi a nostri valori montando sul no ad un coltello artistico-sacro, comodo pulpito stante il chiarissimo art.699 del nostro codice penale, mentre si tace su altri cruciali valori che potrebbero essere meglio tutelati dalle nostre leggi e dalla magistratura creativa e si evita di vincolare gli immigrati a sottoscrivere e rispettare la nostra dichiarazione universale dei diritti umani;
- fa più male al bene comune (ad es di inermi bambini leucemici) il NO dei TdG alle trasfusioni o un pugnale come il kirpan alla cintura dei Sikh che, a differenza dei suddetto NO, non ha ancora ucciso alcun bambino in IT?
- stiamo ricacciando a fatica il timore che il vostro NO al kirpan nasconda il trucco strumentale di creare un precedente legale per il NO ad un ben più ambizioso obiettivo: quale? Brandendo che la legge uguale per tutti e accampando innominati valori (Non discriminazione?) aggredire il diritto all’obiezione di coscienza nella sua più dura resilienza, quello dei sanitari obiettori all’aborto non terapeutico. Se così fosse, sgameremmo il vostro inganno ad es. così: il NO al pugnale sarebbe sostenibile col principio di precauzione a salvaguardia dell’incolumità di inermi, principio che, però, nel caso di obiezione all’aborto non terapeutico, depone a favore dell’obiettore, non contro