Etica della RECIPROCITÀ o regola d'oro è un valore morale fondamentale
[CzzC: senza reciprocità il dialogo e l'amicizia rischiano decadenza, ma l'amore insegnato da Cristo non pretende reciprocità per donarsi] Il card. Jean-Louis Tauran <stampa 2008> con l’islam dialoghiamo da 1400 anni: “il rispetto del principio di reciprocità non è preliminare al dialogo, non risponde alla logica del ‘Do ut des’ (io do perché tu dai). Sarebbe anticristiano”.
<wikipedia>: il valore morale della reciprocità "si riferisce all'equilibrio in un sistema interattivo tale che ... i diritti di ciascuno sono un dovere per l'altro". Ciascuno ha diritto a un trattamento giusto e il dovere e la responsabilità di assicurare la giustizia agli altri. L'etica della reciprocità tra individui è il fondamento della dignità, della convivenza pacifica, della legittimità, della giustizia, del riconoscimento e del rispetto tra individui, delle religioni civili. La reciprocità è la base essenziale per il moderno concetto di diritti umani. [CzzC: anche per non poter corrispondere sul piano della reciprocità molti regimi islamisti si appellano ad una loro dichiarazione dei diritti umani diversa dalla nostra]
[Pagina senza pretese di esaustività o imparzialità, modificata 10/05/2024; col colore grigio distinguo i miei commenti rispetto al testo attinto da altri]
Pagine correlate: il prossimo tuo; diritti umani; giustizia; egalité e liberté senza dimenticare la fraternité, uguaglianza non egualitarismo, unità tra le diversità non uniformismo
↑2024.05.09 Commento un appello di UNHRC postato su facebook da SOS Rifugiati: «In Afghanistan ogni donna e bambina dovrebbe essere libera di scegliere per se stessa: FIRMA ORA!» [CzzC: la condizione della donna nell'islam Afghano è indubbiamente peggiore di quella delle donne di altri Paesi islamisti, ma comunque deriva da norme della Sharia predicate anche nel nostro Occidente democratico in violazione dei diritti umani. Ad esempio? L'art. 16 della dichiarazione universale dei diritti umani recita: «Uomini e donne in età adatta hanno il diritto di sposarsi e di fondare una famiglia, senza alcuna limitazione di razza, cittadinanza o RELIGIONE», ma ecco cosa predica in Radio1Rai un'italiana convertitasi all'islam: «sicuramente a noi donne musulmane non è permesso di sposare un uomo che non sia musulmano». Passi se la suddetta predicasse per se stessa, ma predica anche per le figlie di altri musulmani, e questo si potrebbe chiamare razzismo religioso, comunque ben altro che pari rispetto reciproco tra diverse religioni come dovrebbe essere negli stati democratici. Poca cosa, vedendo quanto patiscono le ragazze Afghane? A parte il fatto che qualche ragazza è stata uccisa anche in Italia per essersi voluta sottrarre alla suddetta regola, se non siamo capaci di correggere il poco in casa nostra, come pensiamo di poter correggere il molto in casa altrui?]
↑2021.02.21 estraggo una sintesi dal bell'<articolo> su Vita Trentina di <Sara Tonelli>/UniTN (capo unità di <abusive language detection> pro <Multilingual Evaluation for Online Hate Speech Detection>: «la coordinatrice del <gruppo di ricerca in Digital Humanities> ha sviluppato un sw per identificare i messaggi di odio, tecnologia ideata per il progetto europeo Hatemeter, nato per contrastare l'islamofobia su Twitter e Youtube, dove intercetta facilmente hastag islamofobici come #fuc*islam o #stop*islam e il loro corrispettivo multilingue». [CzzC: plaudo al progetto e a chi lo finanziò, certo che sia portato avanti anche senza attendere reciprocità, comunque con la speranza che altrettanto contrasto alle parole ostili sia azionato anche nei paesi dell'islamismo dove ribolle cristianofobia ferale, non solo verbale]. VT trattò dell'odio in rete anche con <quest'altro articolo del 2019.09.12>.
↑2020.11.25 <serenoreg> segnalo l’evento “Islamophobia: A discussion on Europe” sul problema dell’islamofobia in Europa. <confronti> Islamofobia in Europa e in Italia: per islamofobia si intende l'ostilità, la paura o l'odio verso l'Islam, i musulmani e la cultura islamica in maniera pregiudiziale, e di conseguenza la discriminazione più o meno attiva nei confronti di gruppi o individui riconducibili all’islam. L’islamofobia così definita fa parte dei cosiddetti hate crime e si manifesta attraverso comportamenti individuali, ma anche a livello istituzionale. [CzzC: plaudo al contrasto di questi hate crime, senza condizionarlo alla reciprocità per la cristianofobia, che è ferale in certi paesi dell'islamismo, ma è capace di produrre discriminazione anche da parte di certe illuminate istituzioni occidentali]
↑2020.11.20 commentando su fb il post con cui il Sign. NC notizia che lunedì 16 novembre si è celebrata la giornata internazionale della TOLLERANZA, istituita dall'UNESCO nel 1995 come osservanza annuale per ricordare i principi ispiratori della dichiarazione dei diritti umani, segnalo esempi di islamisti persecutori dei diversamente credenti, ma mi becco un «non capisco del tutto questo fervore ... dalle tue righe sembrerebbe emergere una forma di ritorsione, magari contro tutto l'Islam». [CzzC: annoto come classico esempio del politically correct che per comoda equidistanza taccia di intolleranza chi tentasse correzione fraterna alla intolleranza degli islamisti (non di tutti i musulmani); continua qui; parole chiave: intolleranza insegnata dall'alto, dichiarazione diversa, non sposare un infedele, Sharia, Indonesia, Malesia, Marocco, religione e laicità, vescovo Martinelli, reciprocità].
↑2018.11.26 e se l’islam per sua natura non volesse/potesse farsi integrare? <vanthuan> a motivo della natura teologica dell’Islam non ci si può limitare alla questione della semplice tolleranza, poiché da parte islamica non vi può essere un contraccambio, al punto che «un certo fondamentalismo sarebbe inseparabile» da quella religione. <nbq> Francia, sempre più zone ad islamizzazione progressiva. La polizia di Parigi ha dichiarato di aver arrestato nel 2018, in collaborazione col Marocco, circa 1.552 minori immigrati marocchini: reazione al fenomeno di colonizzazione islamica di interi quartieri delle città francesi, dove ormai vige la sharia al posto della legge della Repubblica
↑2018.09.26 <nbq> Islamocristiani per superare il conflitto sunniti-sciiti; il Segretario Generale della Lega Musulmana Mondiale, Mohammad Al Issa si fa portavoce della disponibilità di Riyadh a sciogliere il nodo fondamentale alla base dell’attuale conflittualità mediorientale: quello della storica contrapposizione tra sunniti e sciiti. Al Issa ha annunciato lo svolgimento nel 2019 di una grande conferenza islamo-cristiana che costituisca il punto di avvio di nuove relazioni in Medio Oriente basate su tolleranza, uguaglianza e cooperazione. E Beirut sarebbe il luogo ideale. [CzzC: stop all’ “estremismo e alle false interpretazioni”? Stop perseguitare abiuri e blasfemi? Libertà per le islamiche di sposare un infedele? Utopia?]
↑2018.09.19 <fb> «L'amore e l'amicizia sono sentimenti non autosufficienti, senza reciprocità muoiono»? [CzzC: nella ordinarietà diremmo di sì, ma dovremmo discernere; ad esempio, cosa si intende per amore? L'amore insegnato da Cristo non pretende reciprocità per donarsi: “amate i vostri nemici, fate del bene a quelli che vi odiano” [Luca 6,27-35]; ma anche tanti genitori non cristiani sanno amare i loro figli a prescindere dalla reciprocità; e così potrebbe accadere anche per tanti veri amici di tanti non corrispondenti accecati dall'egoismo o da dipendenze o da malattia]
↑2017.10.31 <giornale>: Monsignor Carlo Liberati, arcivescovo e Prelato Emerito di Pompei: se il "sistema di vita" dell'islam è "incompatibile" con i nostri valori ... e se diventano maggioranza ... La storia ci insegna che l’ islam ha sempre cercato di sottomettere l’Occidente; sia chiaro: la Chiesa deve cercare il dialogo con tutti. Ma, come ricordava spesso papa Benedetto XVI, solo "sulla base della parità e della reciprocità, concetti che ai musulmani sfuggono".
↑2017.08.27 <foglio>: Nell'esortazione apostolica post sinodale 28/06/2003 GP2 sollecita a studiare l’islam la conoscenza dell'islam e a dialogare con fiducia, seppure con la prudenza implicata da asimmetrie e divari tra la cultura europea e islamica
↑2016.08.01 <foglio magister> Fr1 Il Papa: "Se parlassi di violenza islamica dovrei parlare anche di quella cattolica" [CzzC: parlare di tutte le violenze per educare a non commetterle, quindi dovremmo parlare anche di quelle commesse da cattolici oltre di quelle commesse, ad esempio, da islamici o da atei, magari discernendo la densità differenziale, ed auspicando che quando gli islamici parlassero delle violenze dei cattolici parlassero anche di quelle degli islamici. Sarebbe machiavellico dire che è meglio una bugia al momento giusto che la verità al momento sbagliato, anche se talvolta è vero, ma è cristiano il criterio del male minore, per cui può essere meglio una mezza verità al momento giusto che la piena verità al momento sbagliato. Così comprendo le suddette parole del Papa, che non può oggi dire in pubblico certe verità; noi ancora sì: spiego perché]
↑2016.02.25 <giornale>: da noi gli imam si stracciano le vesti per eventuali limitazioni o lungaggini alla costruzione di moschee, ma l'Occidente resta inerte sulle restrizioni alla libertà di culto che ogni giorno devono subire molti cristiani in paesi a maggioranza islamica.
↑2016.02.03 <fcei>: La “Dichiarazione di Marrakech”: è l’appello firmato da 250 illustri islamici lo scorso 27 gennaio che ha per scopo quello di sviluppare una giurisprudenza islamica sul concetto di cittadinanza, che sia inclusiva di tutti i gruppi verso un futuro di convivenza con attenzione reciproca e rispetto [CzzC: c’è ancora molta strada da percorrere verso la reciprocità, ma salutiamo questi spiragli di apertura alla civiltà]
↑2015.01.18 <tempo>: era 1995.06 quando s'inaugurava la grande moschea di Roma. GP2: "in una circostanza significativa come questa si deve rilevare purtroppo come in alcuni paesi islamici manchino altrettanti segni di riconoscimento della libertà religiosa, ... essa rappresenta uno dei pilastri della civiltà contemporanea. Nell’essere lieto che i musulmani possano riunirsi in preghiera nella nuova moschea di Roma, auspico vivamente che ai cristiani e a tutti i credenti sia riconosciuto ... »
↑2010.01.15 <aclitn> Reciprocità e gratuità dentro il mercato: la proposta della Caritas in veritate
↑2009.10.03 <avvenire> Stefano Zamagni: Prima ed oltre l'ECONOMIA POLITICA di Adam Smith c'era e c'è l'ECONOMIA CIVILE, di matrice italiana e in larga misura cattolica. Il termine appare per la prima volta nel 1754, con l'abate Antonio Genovesi, che lo sviluppò nell'opera "Lezioni di economia civile". Mentre l'economia politica si fonda su 2 capisaldi: il principio dello scambio di equivalenti (EFFICIENZA) e il principio della ridistribuzione (EQUITA'), l'economia civile aggiunge il principio della RECIPROCITA': vedi Luigi Einaudi a differenza della tradizione anglosassone guidata dal motto "business is business"; vedi anche la dottrina sociale della Chiesa cattolica.
↑2008.11.03 Con l’islam dialoghiamo da 1400 anni <stampa>: “Il rispetto del principio di reciprocità non è preliminare al dialogo, non risponde alla logica del ‘Do ut des’ (io do perché tu dai). Sarebbe anticristiano”. Così il card. Jean-Louis Tauran
↑2006.03.09 <asianews>: per la reciprocità con l'islam servono tempi lunghi, ma bisogna cominciare. La nostra libertà di espressione non ammette limiti (vedi vignette su Maometto et) ma rischia di offendere le convinzioni religiose: se poi non tiene conto del rapporto tra islam e violenza e, per far più affari, evita di chiedere ai regimi islamisti la reciprocità dei diritti ... [CzzC: inarrestabile il terrorismo se ...]
↑200a.mm.gg <interdependence>: la reciprocità, o Regola d’oro è nata da una sapienza ancestrale, propone di non fare agli altri ciò che non si desidera sia fatto a noi. Sembra sia stato Confucio in Cina ad averla formulata per la prima volta. Altre fonti sostengono che sia stata definita in prima assoluta da Zarathustra in Persia. Qualunque sia la provenienza, si tratta di un’intuizione ormai plurimillenaria.