INFALLIBILITÀ DEL PAPA: dogma utile e necessario?

<wikipedia>: secondo il dogma in titolo il Papa non può sbagliare quando parla ex cathedra, ossia come dottore o pastore universale della Chiesa (episcopus servus servorum Dei). Dunque, il dogma vale solo quando esercita il ministero petrino proclamando un nuovo dogma o definendo una dottrina in modo definitivo come rivelata ...

In che cosa consiste l'infallibilità del Papa? Vedi qui alcune risposte dai Domenicani.

[CzzC: potremmo ridiscutere il dogma in titolo, quantomeno pro unità con gli Ortodossi? Fra l’altro, dopo B16, notiamo che anche tra i più strenui difensori del dogma in titolo c'è chi è passato a sbraitare dissenso verso il Papa]

[Pagina senza pretese di esaustività o imparzialità, modificata 09/12/2024; col colore grigio distinguo i miei commenti rispetto al testo attinto da altri]

Pagine correlate: Magistero petrino

 

2023.09.18 <sabinopac> Una cosa è affermare che il magistero ha un carisma relativo alla missione di preservare infallibilmente la Fede una volta per tutte consegnata alla Chiesa (Giuda 1,3); un’altra è affermare che il Papa stesso ha un carisma che salvaguarda la sua stessa dottrina, secondo quanto parrebbe sostenere Victor Manuel Fernández, nuovo Prefetto della Congregazione per la Dottrina della Fede. [CzzC: trovo inquietante la contraddizione dei sermonanti che proclamano oggi l'infallibilità del papa, gli stessi che «hanno trascorso decenni a demolire il Magistero dei precedenti autori di Humanae vitae, Veritatis splendor, Evangelium vitae, Familiaris consortio ...». Fa temere che non solo che stia trionfando l'ermeneutica di rottura, ma anche la guerra di protestantizzazione].

 

↑2023.01.01 il giorno dopo la morte di Benedetto XVI leggiamo Vito Mancuso su <quotidiano> rigraffiare il papa emerito perché dopo le sue dimissioni avrebbe dovuto «Non vestirsi più di bianco e non chiamarsi più Papa, per non creare confusione». Sermone di un ex-prete maestro di catechesi confondente. Ieri circa due ore dopo la morte di Benedetto XVI lo udii intervistato da RadioRai: come altri tifosi di dissenso verso il magistero petrino si precisò Martiniano per smarcarsi dai due ultimi defunti papi; ma anche verso papa Francesco non mancò di schizzare in cauda venenum, perché, a suo dire, Fr1 sulla morale sessuale non sarebbe abbastanza progressista rispetto alla chiusura dei predecessori, a partire dalla Humanae vitae di Paolo VI blindata col dogma dell’infallibilità. Aiutami a trovare e linkare qui l’audio.

 

↑2022.04.25 traggo da <oglioponews>alcuni nomi di religiosi nella resistenza e nella liberazione: don Primo Mazzolari n1890 (praticò la resistenza che porta al sacrificio di sé per il bene comune, come dice nella "Lettera a un partigiano"); don Luisito Bianchi n1927; beato Teresio Olivelli n1916; monsignor Enrico Assi n1919; Demetrio Annibale Carletti n1888 (lo ricordo perché fu cappellano e gran combattente a Passo Buole nel 1916; a Marani salvò dalla fucilazione 4 soldati che si erano allontanati dalle trincee dello Zugna; dopo la guerra fu spretato perché diffidente sul dogma della infallibilità del Papa); don Oreste Vismara; don Sisto Bonelli n1915 detto don Corsaro; don Giuseppe Piccoli n1900; don Mario Corradi, un giusto; don Lino Curti; don Nino Belli; don Remigio Marocchi; don Adolfo Rossi; don Lodovico Bonini.

 

2021.04.08 l'editoriale di Vita Trentina <VT#14.jpg> fa sublimazione di Hans Küng come se la Chiesa cattolica si fosse destata grazie a lui per credere che «non ci può essere pace tra le religioni se non c'è dialogo tra le religioni». Il sogno di pace, dialogo e sinergia tra le religioni (sogno mio, ma ritengo anche della Chiesa) inizia dal rispettare i diversi credi anche per loro affermazioni mutuamente esclusive (che Gesù sia figlio di Dio morto e risorto sarebbe "verità" inconciliabile con l'essere Maometto il sommo profeta, ma poveri noi se per dialogare e collaborare dovessimo partire dalle relative abiure). Plaudo al Küng amante del dialogo, ma non sarebbe bene dissimulare che egli insegnava significanza metaforica «sulla nascita verginale e sull'Eucaristia», tra l'altro. Vantare che le proposte di Küng furono assunte dal Tavolo locale delle Appartenenze Religiose? Tale tavolo statua come precondizione il sublimazione di Hans Küng anziché il suddetto rispetto valorizzante le diversità di credo, anche tra loro contraddittorie, identità che non avrebbero bisogno di nascondere credo per guardarsi in faccia: ad esempio, per collaborare con la famiglia del vicino io non gli chiedo che prima mi dica che sente la sua famiglia non superiore alla mia. Butterei via tutto Küng? Tutto no; anch'io temo che abbia seminato più equivoci che virtù il tardo dogma dell'infallibilità del Papa]

 

↑2017.11.18 Papi che diffidavano di chi poi divenne Papa. Pio IX marginalizzò il futuro Leone XIII perché “aperturista” e Pio X diffidava del futuro Benedetto XV per analogo motivo; Pio XII negò il cappello cardinalizio a Montini e faceva fare molta anticamera a Roncalli.

 

↑2016.05.09 Sandro Magister /<espresso>: Papa Francesco si mostra disposto a ridiscutere il dogma dell'infallibilità. Ma in realtà accentra in sé la pienezza dei poteri molto più dei suoi ultimi predecessori. Ed agisce come un monarca assoluto [CzzC: apprezzo la tua dovizia di dati, ma, caro Sandro, a che miri con tanto attacco? Potere ed ardire sono necessari per scrostare lo Ior e quant’altro opacizza il Vangelo anche nella Chiesa]

 

↑2016.04.28 <corriere>:Il teologo Küng aveva scritto a Bergoglio chiedendogli una riflessione sul dogma dell’infallibilità del Papa: «Mi ha risposto con una lettera fraterna, apprezzando le mie considerazioni» racconta Hans Küng che «per la riservatezza che devo al Papa» non cita frasi del pontefice. Il testo, rivolto al Papa, era impegnativo: «Imploro papa Francesco, che mi ha sempre risposto in modo fraterno: riceva questa ampia documentazione e consenta nella nostra Chiesa una discussione libera, non prevenuta e aperta su tutte le questioni irrisolte e rimosse legate al dogma dell’infallibilità. Non si tratta di banale relativismo, che mina i fondamenti etici della Chiesa e della società. E nemmeno di rigido e insulso dogmatismo legato all’interpretazione letterale. È in gioco il bene della Chiesa e dell’ecumene». Küng lo aveva reso pubblico, tradotto in più lingue, il 9 marzo, giunto all’ottantottesimo compleanno.

<lib&pers>: discutere un dogma, nella Chiesa, non è possibile.

[CzzC: non mi pare che avessero parlato di abolire, ma di discutere, il che potrebbe significare anche risignificare il dogma. Dovremmo evitare di imitare gli ismi dei fondamentalisti islamici che anche quando si fingono moderati precisano “non sia mai che io contraddica il Profeta”. Pensa se discutere il dogma in parola fosse condizione per l’unità con gli Ortodossi! Vorrei vedere quale cattolico rinuncerebbe a tale unità pur di impedire la discussione del dogma in parola; vuoi veder che, magari, ad impedire di discutere l’infallibilità del Papa si ergerebbero principalmente coloro che oggi additano fallace Papa Francesco?]

 

2011.07.23 <amicidomenicani> in che cosa consiste l'infallibilità del Papa? <amicidomenicani>: ci riferiamo a quando il Papa parlasse «ex cathedra», ossia quando in qualità di pastore e maestro di tutti i cristiani, in virtù della sua suprema autorità apostolica, definisce che una dottrina riguardante la fede e la morale deve ritenersi vera dalla Chiesa universale per l'assistenza divina a lui promessa nel beato Pietro; le sue proposizioni in tal caso sarebbero irreformabili, come direbbe il Concilio Vaticano I. Esula pertanto dall'ambito dell’infallibilità quanto egli propone come teologo privato: ed es. B16 come teologo firmava i suoi libri come “Joseph Ratzinger” perché non intendeva proporre la dottrina della Chiesa, ma semplicemente il suo pensiero e la sua ricerca di teologo.