MARTIN HEIDEGGER (1889-1976) filosofo

è considerato il maggior esponente dell'esistenzialismo ontologico e fenomenologico (sebbene lui stesso abbia rigettato quest'ultima etichetta).

[CzzC: scusa la banalità di questi appunti che iniziai a raccogliere quando, pur consapevole del grande contributo dato alla filosofia dal pensiero di M.Heidegger, appresi dell'antisemitismo che trasuderebbe dai primi Quaderni neri (1931-1941) di Heidegger: CONTINUA IN SEGUITO DEL SOMMARIO

Per converso forte fu il legame che ebbe Hannah Arendt (di origini ebraiche) con il filosofo: vedi <wikipedia>]

[Pagina senza pretese di esaustività o imparzialità, modificata 15/07/2023; col colore grigio distinguo i miei commenti rispetto al testo attinto da altri]

Pagine correlate: filosofia; Husserl e fenomenologia; coerenza

 

2023.07.15 <foglio et> da un articolo di Stefano Picciano sul significato delle parole e l'importanza di essere precisi, non equivoci o generici. Diceva Martin Heidegger: “Solo là dove per una cosa è stata trovata la parola, la cosa è una cosa. (…) Nessuna cosa è dove la parola, cioè il nome, manca”. E il linguista Edward Sapir, “il concetto non giunge ad avere un’esistenza individuale e indipendente fino a che non abbia trovato una ben distinta realizzazione linguistica. (…) Appena abbiamo la parola noi sentiamo istintivamente, con qualcosa di simile al sollievo, che possiamo maneggiare il concetto”. E Ludwig Wittgenstein: "i limiti del mio linguaggio sono i limiti del mio mondo”. Imparare nuove parole non significa appena poter esprimersi meglio, ma è qualcosa che modifica la capacità stessa di pensare (…)» [CzzC: esattamente ciò che mi diceva il collega prof di italiano]

 

↑2023.03.03 <avvenire> Edith Stein, pietra d'inciampo per ebrei e cristiani? Robiati Bendaud torna criticamente sulla figura della santa per indagare il significato della sua conversione per il popolo eletto e per il dialogo interreligioso. Quando rese noto il suo desiderio di farsi cattolica, il gruppo filosofico riunito attorno a Husserl manifestò la propria delusione: a quel tempo fra gli studiosi e gli accademici prevaleva la fede luterana e la cultura cattolica era vista negativamente. A dire il vero, la futura carmelitana si stava già allontanando dal maestro, che le aveva preferito l’altro allievo Heidegger, salvo poi pentirsene più avanti. [CzzC: l’articolo cita anche Simone Weil ed Etty Hillesum]

 

↑2017.12.10 Il capitale odia il Presepe? Sì secondo <d.fusaro> per la “sdivinizzazione” (Heidegger) prodotta dal nichilismo del capitale, che non accetta simboli di trascendenza e riconfigura il Natale come sacro giorno di celebrazione del consumo, nuova religione di quello che Pasolini chiamava l’edonismo neolaico. [CzzC: sni: non è peculiarità del capitale quanto suddetto, c’è anche un capitale non avverso alla trascendenza e alla dignità dei più deboli, i cui peggiori nemici (è pur vero) sono solitamente devoti della dea pecunia, ma ... continua ]

 

↑2015.02.10 <avvenire.p21>: quell'odiosa "cecità" di Martin Heidegger. Già Aristotele nella tensione al sapere raccomandava di osservare, perché la vista permette il migliore discernimento, mentre le idee, filtrando la realtà, talvolta la deformano anziché illuminarla. Wittgenstein: "Non pensare, guarda!". Un esempio di questa cecità ci dà M,Heidegger: da qualche mese sono disponibili i primi Quaderni neri (1931-1941), dove troviamo un'esplicita conferma della sua compromissione culturale e politica col nazismo, senza sensi di colpa, che rendono impossibile negare l'antisemitismo: sconcertato da questi documenti, Günter Figal si è dimesso da presidente della Heidegger Gesellshaft. E' vero che il pensiero di un filosofo non può essere giudicato unicamente dai suoi comportamenti: vedi Platone amico del tiranno di Siracusa, Rousseau pessimo padre, Giovane Hegel antisemita, Husserl guerrafondaio ... [CzzC: anche de i Promessi sposi amai quel passo mirabile sulla coerenza, e, tuttavia, dato che abbondano tanti maestri di pensiero, posso permettermi di filtrare le loro produzioni prediligendo quelle che attraggono la mia ragione anche per maestria di vita, a costo di prendermi dello sbrigativo da te se se non mi documentassi meglio sul pensiero degli antisemiti Lutero ed Heidegger]

 

↑2011.07.12 <studentville> La filosofia di Emanuele Severino si innesta nel dibattito ontologico avviato da Heidegger e, tuttavia (a differenza di Heidegger), si propone un ritorno all'antico pensiero di Parmenide di Elea. Per Severino la questione principale da affrontare risale alla metafisica classica e riguarda la contraddizione o meno tra l'essere e il non essere o divenire. Il filosofo affronta il problema tenendo presenti autori contemporanei quali Nietzsche e Heidegger. La tesi generale è che il peccato e l'errore dell'Occidente e del cristianesimo compreso consistono nell'essersi allontanato dal precetto parmenideo secondo il quale solo l'essere può essere pensato e definito. Scegliendo di non rispettare l'insegnamento di Parmenide e introducendo il divenire nel pensiero e nella storia, l'Occidente si è trovato in una situazione senza uscita che ha portato all'attuale dominio della ragione e della tecnica. [CzzC: te lo immagini come regredirebbe allo stadio bestiale un’umanità dominata da non-ragione, da irragionevolezza?]. Quindi bisogna ritornare a Parmenide. Il peccato originale dell'Occidente è avvenuto dopo Parmenide, quando il pensiero greco, invece di considerare soltanto l'essere, ha evocato il divenire inteso come la dimensione visibile dove le cose provengono dal niente e ritornano nel niente, dopo essersi trattenute provvisoriamente nell'essere. Il divenire diventa l'oscillazione delle cose tra l'essere e il niente: ma Severino, sull'onda dell'insegnamento parmenideo, nega l'esistenza stessa del divenire. L'impianto filosofico di Severino può essere così sinteticamente riassunto:

a) L'abbandono dell'essere parmenideo e la scelta del divenire provocano nell'umanità  occidentale un sentimento di angoscia di fronte al niente, di nostalgia, di bisogno dell'essere.

b) L'Occidente con la logica del rimedio innalza gli immutabili per difendersi dal divenire che esso ha evocato, cioè costruisce le entità (Dio) e i valori (etici, naturali, ecc. ) trascendenti e permanenti. [CzzC: nemmeno gli atei metterebbero così tra i tarocchi l’evento Gesù Cristo; non mi stupisco che il prof sia stato invitato dall’occidentale UniCattMI a trasferirsi in altra più orientale]

c) Al di sopra degli immutabili l'epistème, cioè l'essenza originaria della filosofia, la volontà  di conoscere stabilmente la verità del mondo.

 

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SEGUITO DEL SOMMARIO

I primi Quaderni neri (1931-1941) di Heidegger furono resi disponibili nel 2014: vi si troverebbe un'esplicita conferma della sua compromissione culturale e politica col nazismo, senza sensi di colpa, che renderebbe impossibile negarne l'antisemitismo: sconcertato da questi documenti, Günter Figal si dimise da presidente della Heidegger Gesellshaft.