FILOSOFIA: implica un rigoroso uso del logos-RAGIONE, ma non solo di quella surrogata dalla …
… dalla pura RAZIONALITÀ del misurabile equazionabile. Pur indagando i rapporti di causa-effetto, quantomeno in ambito gnoseologico, la filosofia non disdegna la finalità del vivere, la ricerca di senso ultimo delle cose, motore di ricerca per la definizione di esperienza, etica, verità, giustizia, bellezza: è tornata ad appassionarmi perché è sinergica all’educazione.
Iniziai a studiare filosofia greca al liceo con passione, l’anno dopo mi nauseai con la monadologia di Leibniz, l’ultimo anno litigammo modo ’68 sulle idee di Marcuse, sedicente marxista hegeliano, quindi, anche in ricerca di più concretezza, scelsi una facoltà scientifica. Ora, passati i 60, trovo utile discettare (seppure inadeguato) con giovani e meno giovani appassionati di filosofia.
Links: Rivista di storia della filosofia; filosofia per tutti
Ho raccolto appunti su alcuni filosofi: Emanuele Severino, Giulio Giorello, Massimo Cacciari, Gianni Vattimo, Salvatore Natoli, Piero Stefani, Michele Dossi, Francesco Ghia; Rosminiani, Jean-Luc Marion, E.Husserl, M.Heidegger, Nietzsche, l'Umberto Eco denigrante la filosofia di B16°
<yt.fb♫ barbflo frasi> Annah Arendt: esiste qualcosa tra un'impossibile resistenza al male e la cooperazione col male; la manifestazione del vento del pensiero non è la conoscenza, ma l’attitudine di discernere il bene dal male, la bellezza del mondo dalle sue brutture, e quindi voglio sperare che PENSARE possa donare alle persone la forza di saper prevenire terribili catastrofi in questi rari momenti in cui sopraggiunge la resa dei conti.
[Pagina senza pretese di esaustività o imparzialità, modificata 24/05/2024; col colore grigio distinguo i miei commenti rispetto al testo attinto da altri]
Pagine correlate: conoscenza della verità, razionalità<>ragione, logica, metafisica, oggettività, realismo e senso comune; Critica del giudizio; etica senza trascendenza? Educazione; filosofia nell’islam
↑2024.02.26 <linterferenza> Bauman ha colto le miserie antropologiche e le derive distruttive e classiste del sistema capitalistico, ma nei suoi scritti non vi è la condanna filosofica ed etica al mercato in sé, vi è quasi la speranza che il sistema possa autocorreggersi attraverso l’analisi critica delle tragedie nell’etico come direbbe Hegel. La critica scissa dall’individuazione della causa strutturale del male rende improbabile l’elaborazione di una chiara alternativa. Una filosofia incapace di fondare una “ben tonda verità” non può che piacere al capitalismo che ha fatto della morte della verità la sua forza. La filosofia come eterna incompiuta diventa una via moderata al relativismo e organica al capitalismo: essa diviene liquida, mentre il capitalismo si struttura in modo solido, e nulla pare fermare la sua corsa. [CzzC: Bauman è morto 7 anni fa: se fosse stato ancora in auge avrebbe potuto replicare difendendosi, ma forse anche implementandosi]
↑2024.02.04 Alvin Plantinga è noto come uno dei principali filosofi cristiani, specializzato in epistemologia e metafisica, rinomato anche per la sua opera nel campo della filosofia della religione e dell'apologetica cristiana tramite i metodi di filosofia analitica: vedi come nel suo libro Warranted Christian Belief (Oxford, 2000) approfondisce la questione della ragionevolezza della fede cristiana.
<fb> In quest’altro libro, Knowledge and Christian belief presenta le stesse idee in modo più breve: sostiene che le critiche di atei famosi come Richard Dawkins, Daniel Dennett, Sam Harris e Christopher Hitchens non sarebbero del tutto fondate; affronta anche diversi potenziali "defeater” del credo cristiano - il pluralismo, la scienza, il male e la sofferenza - e mostra come essi non riescano a sconfiggere con successo la ragionevolezza del credo cristiano.
↑2023.11.15 Registrazione audio <yt♫> della conversazione tenuta da Costantino Esposito sul tema 'Desiderio e felicità', sulla piattaforma della S.F.I. Società Filosofica Italiana, sezione di Macerata, in occasione del World Philosophy Day.
↑2023.10.25 <manifesto> Serve Wittgenstein (1889-1951 filosofia del linguaggio) per capire ChatGpt? Abbiamo macchine che producono frasi in modo eccellente, ma avendo accantonato la domanda sul significato non sappiamo bene perché lo fanno. Ecco da dove viene l’ansia che ci percorre. Wittgenstein indicherebbe il punto critico dei nuovi automi: la soggettività. Al di là della responsabilità legale dell’esercizio di tali sistemi, chi si impegna quando l’automa parla? Nessuno. E in questo nulla, in questa eclissi del soggetto, sta crescendo oggi una gigantesca industria.
↑2023.06.22 <fb «Lo “sfruttamento” è una parte intima dell’essenza di tutto ciò che vive, perché ne è una funzione organica, una conseguenza della vera volontà di dominare, che poi non è altro che la volontà di vivere» leggiamo a pag. 161 in "Al di là del bene e del male - Preludio di una filosofia dell’avvenire” scritto nel 1885 da Friedrich Nietzsche che così si collega ideologicamente al proto-nazismo ispirato dal darwinismo sociale dei pensatori positivisti dell’Ottocento, primo fra tutti Herbert Spencer. [CzzC: i padri nobili della follia nazista sono ancora prolifici, ed insidiano pure le democrazie occidentali spingendo la cultura dominante a censurare libertà di coscienza e di espressione, loro temute avversarie: temono ancora il canto popolare Bella Ciao? Meno da quando è stato distratto da genderismo e antispecismo]
↑2023.06.21 <avvenire> Ci vuole più filosofia per leggere il mondo che cambia. Dall'1 all'8 Agosto 2024 ci sarà a Roma il Congresso mondiale di filosofia: i temi in questione riguardano tutti, dalla società al digitale, dalla nascita alla morte, sostenibilità, biodiversità, giustizia sociale e democrazia, diversità e parità di genere.
↑2023.03.02 <da Avvenire di oggi, pagina 2> Venne infine un tempo in cui tutto ciò che gli uomini avevano considerato come inalienabile divenne oggetto di scambio, di traffico, e poteva essere alienato; il tempo in cui quelle stesse cose che fino allora erano state comunicate ma mai barattate, donate ma mai vendute, acquisite ma mai acquistate – virtù, amore, opinione, scienza, coscienza, ecc. – tutto divenne commercio. È il tempo della corruzione generale, della venalità universale, o, per parlare in termini di economia politica, il tempo in cui ogni realtà, morale e fisica, divenuta valore venale, viene portata al mercato per essere apprezzata al suo giusto valore.
Karl Marx, Miseria della Filosofia
↑2022.03.10 <AccademiaAgiati> fisica e filosofia sul quesito se la teoria quantistica metta in dubbio che possa esistere una realtà oggettiva a prescindere da chi la osserva: la teoria quantistica sarebbe la prima teoria scientifica che in un certo senso sembra mettere in dubbio l’esistenza stessa di tale realtà, almeno nelle forme in cui alcuni secoli di scienza ci avevano abituato a pensarla e, quindi, si è dimostrata capace di alterare sensibilmente l’immagine di senso comune del mondo naturale, dal che anche gli effetti dirompenti che essa ha avuto anche dal punto di vista filosofico, trattati in questo incontro con Federico Laudisa di UniTN.
↑2021.08.19 <fb> Una delle tante pagine interessanti di “Al Qaida e il significato della modernità”, John Gray nel 2003, contesta il mito dominante secondo il quale col diffondersi della “modernità” il mondo sarebbe divenuto più pacifico. Il filosofo con cattedra di Pensiero Europeo alla London School of Economics fino al 2007, è convinto che le origini dell’attuale modernità, violenta e tecnologica, dogmatica e utopistica, risalirebbero al positivismo ottocentesco, nel cui progetto di “ingegnerizzazione” dell’uomo troverebbero le radici profonde tanto le utopie totalitarie marxista e nazista (accostamento fuorviante), quanto “gli estremismi islamici” (definizione da profano di teologia islamica), quanto ancora, e qui arriviamo al dunque, le ideologie della democratizzazione forzata del mondo e del libero mercato globale.
↑2020.12.18 <voce24n> Francesco Agnoli: la scienza conferma le intuizioni dei filosofi, ben più disegno che caso; vedi ad es. i 6 numeri dell'universo
↑2020.11.25 “Filosofia per tutti” a cura di Francesco Agnoli <voce24news> 1ª puntata: la natura è un libro, un concreto; 2ª puntata: il principio dei Greci e degli Ebrei; 3ª puntata: bioetica in pillole
↑2020.06.15 <stampa google> E' morto a 75 anni il filosofo Giulio Giorello. Fu allievo di Ludovico Geymonat ed è stato il suo successore nella cattedra di Filosofia della Scienza all'Università Statale milanese. Da quanto si è appreso, era stato ricoverato per il coronavirus circa un mese fa al Policlinico da cui era stato dimesso da una decina di giorni. Negli ultimi giorni la sua situazione era peggiorata. Si era sposato tre giorni fa con la sua compagna Roberta Pelachin. Insieme al suo maestro aveva firmato il libro Le ragioni della scienza (Laterza, 1986). La filosofa Nicla Vassallo lo ricorda così <RadioRai ♫at 30”> «rigore e leggerezza, peculiarità giocare, giocare con la filosofia e con ...»
↑2019.12.21 Bella spiegazione di P.Cavalcoli <p.cavalcoli> su cosa è il soggettivismo, a partire fin da Pitagora, ma soprattutto da Guglielmo di Ockham (principio volontaristico del vero non come adeaquatio alla res, dal che si può arrivare alla riduzione dell’universale al singolare o dell’astratto al concreto, fino a sopprimere la metafisica) e da Cartesio (gnoseologia col primato del pensiero sull’essere, dal che si può arrivare all’identificazione hegeliana dell’essere con l’essere pensato e col concetto. Chiara la distinzione tra oggetto e soggetto (attenzione a cosa si intende per res e oggettività), e le conseguenze del soggettivismo: relativismo, gnosticismo, idealismo, fenomenismo, storicismo, ...
↑2019.04.29 <corriere> «La filosofia apre la mente, entri in tutte le scuole»; molte adesioni al manifesto promosso dai professori liceali Marco Ferrari e Gian Paolo Terravecchia. Ad esempio «perché forma uomini capaci di esercitare la critica», «perché apre la mente dell’uomo al pensiero libero», e «perché ci ricorda che la scienza e la tecnologia sono per il bene dell’uomo»: sono solo alcune delle molte motivazioni riportate nel manifesto. Ma nel nuovo esame di maturità la filosofia è marginalizzata [CzzC: e sarà difficile invertire la tendenza, anche perché i piloti del mainstream han sempre meno interesse a che la gente sia capace di esercitare «la critica» e «il pensiero libero», capace di sostenere che «la scienza e la tecnologia devono essere per il bene dell’uomo» e non solo del profitto: molto meglio per quegli interessi (sia capitalisti sia capicomunisti) se la gente viene abituata alla submission: molto più conveniente per quei piloti sarebbe "tenersi buoni" certi ismi grondanti petroldollari: facendo eliminare per i loro seguaci il prosciutto di Parma dalle scuole, ma anche riducendo le lezioni di quel modo di ragionare, alla Cartesio o alla Kant, che sarebbe loro indigesto?]
↑2019.02.09 <locandina> ore 18 Rovereto, Casa Natale Rosmini, sala degli specchi: Antonio Rosmini e la filosofia cristiana oggi relatore Samuele Tadini del Centro internazionale studi rosminiani – Stresa.
↑2018.10.25 <avvenire> La filosofa ungherese Ágnes Heller pubblica la terza parte della sua trilogia sulla morale e dice: «Il male non può mai essere tollerato ... Nietzsche è uno dei protagonisti del libro insieme con Immanuel Kant e Søren Kierkegaard. Quello che ho cercato di dimostrare è che, quali che siano le convinzioni di partenza, le scelte morali avvengono sempre in condizioni particolari, che possono perfino contraddire le premesse teoretiche. La questione è che non possiamo apprezzare il valore di una scelta fino a quando questa non entra a contatto con la realtà, facendosi concreta, drammatica. Le teorie sono analogabili a un bastone a cui appoggiarsi mentre si procede su un terreno accidentato».
↑2018.03.18 <filosofiascienza> Piero Benvenuti (segretario IAU): la “teoria del tutto” è una sciocchezza: ne Il grande disegno sono dette enormi sciocchezze filosofiche (benché cominci dicendo che “la filosofia è morta”). Non arriveremo mai ad una teoria del tutto … quel libro di Hawking è un’ operazione commerciale, con affermazioni incomprensibili, astruse, e affermazioni comprensibili ma errate.
↑2017.09.29 [CzzC: se avessi avuto tempo avrei letto molte più pagine di questo bel testo che direi di filosofia della scienza: “La nuova alleanza, metamorfosi della scienza” ]
↑2017.03.20 Alcuni dei filosofi della "nouveaux philosophes" di quarant'anni fa sono ancora famosi, ad es. BHL, Bernard-Henri Lévy, magari con qualche idea rivisitata. Nel 1978 il 23enne Massimo Introvigne pubblicava una critica del loro sistema filosofico, già allora modaiolo, che nella sostanza resta ancora valida; il testo si può leggere ora su Academia
↑2017.01.02 Ontologismi, cognitivismo, monadologia: annoto questa pagina per i riferimenti al cognitivismo e alla monadologia di Leibniz che poco mi piacque in 2ª Liceo
↑2016.09.25 <laverita> l'astrofisico Piero Benvenuti (fu presidente dell'Istituto nazionale di astrofisica, consigliere Asi, collaboratore Esa, Iue, telescopio Hubble, Astrovirtel, Avo, coautore di testi filosofici-teologici come "Contempla il cielo e osserva") sotto il titolo "Hawking? Un grande ma non un gigante" annota: «Dopo la fine dei concetti di spazio e tempo assoluti propri dell'epoca di Isaac Newton, l'idea di sant'Agostino e di san Tommaso secondo cui che il tempo non c'era prima dell'universo, perché è nato con l'universo stesso, è ben comprensibile. Il Big bang ci porta proprio lì, all'origine del tempo e dello spazio. Oggi diventa attuale e comprensibile anche il concetto tomista di «creazione continua»».
↑2016.08.31 <lib&pers>: Nuova biografia di W.Heisenberg: vi si analizza anche il suo interesse per la filosofia e il dilemma morale in rapporto al nazismo. Noto interessante il capitolo sul filosofo cattolico Romano Guardini (Heisenberg nel 1973 rievette il premio “Romano Guardini”) che dal 1923 insegnò a Berlino dove, nonostante l'ostilità anticattolica di colleghi atei o protestanti, attrasse migliaia di studenti, professionisti, intellettuali, anche i ragazzi della Rosa Bianca, alcuni dei quali convertiti dal protestantesimo al cattolicesimo.
↑2016.08.09 <filosofia&scienza> Max Planck può essere considerato il padre della fisica quantistica (“quanto d’azione” minimale determinato moltiplicando la frequenza della radiazione per una costante universale chiamata in seguito “costante di Planck”. Ma non è di ciò che si vuole parlare, quanto della persona e della filosofia di Planck. “La decisione di dedicarmi alla scienza fu conseguenza diretta di una scoperta che non ha mai cessato di riempirmi di entusiasmo fin dalla giovinezza: le leggi del pensiero umano coincidono con le leggi che regolano la successione delle impressioni che riceviamo dal mondo intorno a noi, sì che la logica pura può permetterci di entrare nel meccanismo di quest’ultimo. A questo proposito è di fondamentale importanza che il mondo esterno sia qualcosa di indipendente dall’uomo …”. Siamo di fronte ad un atto di fede di tipo realista, come sarà sempre anche per Einstein.
↑2016.07.08 <giornale> Ecco perché l'islam non produce una "vera" filosofia; siega M.Campanini di Uni_TN: "Non esiste, a mio parere, nell'islam contemporaneo una filosofia pura à la Cartesio o à la Kant. Si tratta di un limite a cui erano riusciti a sfuggire alcuni pensatori medievali come Averroè, ma che ora si ripresenta, anche perché il significato metastorico dato al Corano e alla Sunna frena il progressismo riformista: "L'utopia retrospettiva nel pensiero islamico significa che frequentemente l'idea del futuro si è appiattita sul passato; si è preteso cioè di costruire il futuro ripetendo e riproducendo in modo identico ciò che è accaduto nel passato". Un meccanismo del ritorno all'età dell'oro, da cui il pensiero occidentale, nonostante qualche ricaduta, ha iniziato a liberarsi con Galileo. Invece nel mondo islamico la lotta è ancora pienamente in corso. Un pensatore come Abdolkarim Soroush (noto come il "Lutero dell'islam") ha dovuto abbandonare l'Iran proprio per aver sostenuto il fatto che il Corano va invece storicizzato.
↑2015.06.25 <sussidiario>: il prevalere del sentirsi sul sapersi ti espone ad inganni ideologici (ferormoni, farfalle di Hegel). Il sentirsi diverso da come la natura suggerisce è molto indotto dall'ideologia del pensiero dominante, che riesce a far prevalere il sentirsi sul sapersi. Invece la mia identità non ha all'origine un sentirsi, ma un riconoscersi, mentre la fluttuazione del sentire non facilita l'orientamento, produce anzi, nel drammatico scoprirsi di ogni soggettività umana, un dis-orientamento.
↑2015.02.10 <avvenire.p21>: quell'odiosa "cecità" di Martin Heidegger. Già Aristotele nella tensione al sapere raccomandava di osservare, perché la vista permette il migliore discernimento, mentre le idee, filtrando la realtà, talvolta la deformano anziché illuminarla. Wittgenstein: "Non pensare, guarda!". Un esempio di questa cecità ci dà M,Heidegger: da qualche mese sono disponibili i primi Quaderni neri (1931-1941), dove troviamo un'esplicita conferma della sua compromissione culturale e politica col nazismo, senza sensi di colpa, che rendono impossibile negare l'antisemitismo: sconcertato da questi documenti, Günter Figal si è dimesso da presidente della Heidegger Gesellshaft. E' vero che il pensiero di un filosofo non può essere giudicato unicamente dai suoi comportamenti: vedi Platone amico del tiranno di Siracusa, Rousseau pessimo padre, Giovane Hegel antisemita, Husserl guerrafondaio ... [CzzC: anche de i Promessi sposi amai quel passo mirabile sulla coerenza, e, tuttavia, dato che abbondano tanti maestri di pensiero, posso permettermi di filtrare le loro produzioni prediligendo quelle che attraggono la mia ragione anche per maestria di vita]
↑2014.04.07 <Rosmini verità e moralità>: C’è il pericolo, secondo Rosmini, di sostituire l'essere con una nostra finzione: "è dunque manifesto, che la verità è il principio della morale: e che il riconoscimento della verità è il sommo genere dei doveri.
↑2014.02.27 W+R=C. l’uso della Ragione, linguaggio universale, applicato a visioni del mondo (Weltanschauung) diverse, conduce a risultati (Comportamenti) con effetti anche assai diversi rispetto al bene comune. Ermeneuta positivista?
↑2013.07.gg <youtube>: Carlo Sini - "Husserl e la Lebenswelt" - Lez. 5 - @Filosofia e Metodo. “La crisi delle scienze europee” titolava Husserl. Non una crisi di efficienza né di opposizione al positivismo, ma una mancanza di senso complessivo del sapere, della ragione filosofica, rintanatasi in specializzazioni sempre più efficienti, ma prive di senso complessivo dell’essere e della vita umana. Se le domande sono di finalità, di senso, vengono rinviate alla stanza accanto. Da un lato il successo, dall’altro la frana nichilistica: Galileo fu scopritore e ricopritore al tempo stesso. Husserl chiamava questo Il problema dei plena. E poi ancora l’esperienza, che se concepita come meramente soggettiva, esiterebbe a dispregio della doxa, ma la vita agisce con la sapienza quotidiana che non ha bisogno della fisica pura, pur grati verso le conquiste della scienza, senza presumere che l’unica vera sia solo quella obiettiva.
↑2012.07.14 se la modernità ricomincia da San Tommaso
↑2012.01.25 Dio tra KENOSIS e trascendenza e il pensiero debole di VATTIMO
↑2009.08.24 <Carmine Di Martino>: La conoscenza è sempre un avvenimento: esperienza, soggetto, verità, datità: il metodo è imposto dall’oggetto. «Quid enim fortius desiderat anima quam veritatem?»
↑2009.04.21 Filosofia e metafisica sono destinate a scomparire? Lectio magistralis di Agnes Heller. Quando Hegel trasformò la metafisica da costruzione spaziale in costruzione temporale, aprì la strada alla distruzione della metafisica. Ma ci sono due parole base di cui nessuna filosofia può sbarazzarsi tranne che con l'autoinganno: Essere e Verità. Se le domande concernenti l'Essere e la Verità scompaiono, la filosofia giungerà al suo fine.
↑2004.01.19 <morcelliana, google> Il 19 gennaio 2004 la Katholische Akademie in Bayern ha organizzato a Monaco un singolare e straordinario dialogo tra il filosofo Jürgen Habermas e il cardinale Joseph Ratzinger: tra la tentazione secolarista che bolla ogni forma di cultura religiosa come regressione irrazionale e la tentazione integralista che vuole imporre autoritariamente le verità di un’unica fede religiosa, Habermas e Ratzinger aprono la prospettiva di una società postsecolare in cui laici e credenti scoprano il dialogo non solo come strumento di necessario compromesso, ma come metodo per il ritrovamento di se stessi. La filosofia ritrovi il gusto della “traduzione” e la religione il gusto dell’“intelligenza”. [CzzC: 2024.05.23 ~h18 a Radio 24 odo ricordare questo dialogo come una perla dell’espressione della cultura occidentale a radici giudaico-cristiane, rara a trovarsi altrove]
↑2002.mm.gg La fenomenologia della donazione di Jean-Luc Marion: è articolata in tre capitoli:
- l'ontologia del dono, ossia la questione fenomenologica della donazione;
- la fenomenologia del dono, ovvero il dono tra teologia e fenomenologia;
- la questione del «soggetto» e l'aporia dell'intersoggettività.