Dare un COLPO AL CECHIO e uno ALLA BOTTE: per convenienza, per incapacità o per malafede?

Chi fosse chiamato ad esplicitare una norma o a lateralizzare un giudizio in merito a certi comportamenti, potrebbe cercare di disimpegnarsi dal dovere di esprimersi in maniera inequivocabile: conteremmo che ciò non facesse in mala fede e pazienteremmo se non avesse tutta la capacità di discernimento richiesta dalla complessità della situazione.

<treccani> proverbio nato per indicare la capacità di fare due cose contemporaneamente e bene, è passato ad indicare «chi tiene il piede in due staffe», chi (per convenienza o malafede) non prende posizione.

<google> proverbio che indica chi in una situazione di contrasto o disaccordo non si schiera apertamente per nessuno, ma di volta in volta dà ragione all'uno o all'altro.

[Pagina senza pretese di esaustività o imparzialità, modificata 03/06/2024; col colore grigio distinguo i miei commenti rispetto al testo attinto da altri]

Pagine correlate: equivocità perfino nelle leggi; fare attenzione al significato delle parole, conoscenza, comunicazione; razionalità, oggettività, dominio di significato,trucchi dialettici, misunderstanding

 

2024.05.28 <La7♫ open google> «C’è troppa “frociaggine” in alcuni seminari» disse Papa Francesco in un incontro informale a porte chiuse con alcuni Vescovi successivo alla l’assemblea generale CEI, ma qualcuno ha riferito la frase gergale a Dagospia e, ovviamente, Repubblica, il Manifesto, l’Unità &c si sprecano ad accusare Fr1 di trash-omofobia mentre, come scrive <avvenire> il Papa non ha mai inteso offendere e rivolge le sue scuse a coloro che si sono sentiti offesi per l’uso di un termine gergale/irrituale riferito da altri». Peraltro la suddetta assemblea CEI aveva riconfermato l’istruzione del dicastero vaticano per il Clero del 2005: <vatican> «la Chiesa, pur rispettando profondamente le persone in questione, non può ammettere al seminario e agli ordini sacri coloro che praticano l'omosessualità, presentano tendenze omosessuali profondamente radicate o sostengono la cosiddetta cultura gay». <avvenire> al seminarista non ammesso perché gay, che si era lagnato offeso dalla suddetta espressione, Fr1 scrive «vai avanti con la tua vocazione». [CzzC: colpo al cerchio e alla botte?]

 

2021.05.21 <silerenonpossum> Fr1 il 9 febbraio aveva scritto una lettera a Enzo Bianchi: <gazzettino korazym google>: Ti sono vicino con amore di fratello, di "figlio spirituale" e di padre nella fede. Caro fratello Enzo, non scendere dalla croce. Sarà il Signore a risanare la situazione. [CzzC: una tenerezza che non mi sconcerta: «so che i Visitatori hanno cercato una soluzione ai problemi di incomprensione e di divisione nella comunità, la quale anche soffre. So che tanta gente ti vuole bene. Ma la cosa più importante che so, e che è più essenziale, quello che come fratello devo dirti, è che tu sei in croce». Visto che l’allontanamento era stato ordinato dalla sua Sede, qualcuno potrebbe etichettare questa lettera come ambivalenza o come colpo al cerchio e colpo alla botte, ma ritengo che qui si configuri piuttosto come un sincero e conveniente volersi bene comunque].