BAHREIN: regno a conduzione familiare; perseguitati difensori dei diritti umani

<wikipedia>: o Bahrain o Baḥrayn regno a conduzione familiare Āl Khalīfa; 1,4M ab (di cui 20% stranieri) 80% musulmani di cui 2/3 sciiti, ma si imporrebbero maggiormente i sunniti pro wahhabiti come dimostrerebbe la presenza del Bahrein nella coalizione guidata dall’Arabia Saudita e le persecuzioni contro difensori dei diritti umani. Bahrein era annoverato nella lista nera dei paradisi fiscali (decreto Minist 04/05/1999) fino al 2012 quando ne è stato rimosso [CzzC: davvero ora è trasparente? Forza del diritto o diritto della forza dei petroldollari?]

[Pagina senza pretese di esaustività o imparzialità, modificata 08/11/2023; col colore grigio distinguo i miei commenti rispetto al testo attinto da altri]

Pagine correlate: danni da potentati inciuciati coi wahhabiti, finanza cinica, monopoli informativi

 

 

2021.11.01 <tempi> Gli Emirati (EAU), ancorché fedeli alleati USA, sono membri fondatori della AIIB e nel 2019 hanno fatto accordi con la Cina per 4,3G$ nell'ambito della BRI (porto di Jebel Ali tra i primi 10 del mondo). Assieme a Arabia Saudita, Bahrein e Qatar hanno firmato una lettera al Consiglio per i diritti umani in difesa della Cina accusata di violazioni contro gli Uiguri. Nel 2020.06 in occasione della 44ª sessione del Consiglio per i diritti umani hanno appoggiato la Cina e la sua legge sicurezza nazionale di Hong Kong assieme a 53 paesi (tra cui Cuba, Nordcorea, Arabia Saudita, Egitto, Marocco). [CzzC: ben più dei diritti umani conta la dea pecunia]

 

2021.01.12 Fisco <news> Paesi Black List 2021: elenco dei Paradisi Fiscali aggiornato da Ecofin 2020.10. [CzzC: con MAIUSCOLO quelli che fanno parte del Commonwealth: pensa ai perché della Brexit]

Paesi 100% Black List: Andorra, BAHAMAS, BARBADOS, Barbuda, BRUNEI, GIBUTI, GRENADA, Guatemala, Isole Cook, Isole Marshall, KIRIBATI, Libano, Liberia, Liechtenstein, Macao, MALDIVE, Nauru, Niue, Nuova Caledonia, Oman, Polinesia Francese, SAINT KITTS AND NEVIS, Salomone, SAMOA, SAINT LUCIA, SAINT VINCENT AND GRENADINE, Sant’Elena, Sark, SEYCHELLES, TONGA, TOVALU, VANUATU, Virgin Islands Statunitensi.

Paesi parzialmente black list: Angola, ANTIGUA, Bahrein, DOMINICA, GIAMAICA, KENYA, Monaco, Panama, Portorico, Svizzera, Uruguay

 

↑2020.04.17 <messaggero> è recentemente scomparso il 76enne vescovo comboniano Camillo Ballin, per anni vicario apostolico dell'Arabia, profondo conoscitore del mondo islamico e fautore del dialogo islamo-cristiano. Al riguardo aveva detto che quando va in Arabia Saudita non porta insegne, né croci, ma in Bahrein dove risiedeva poteva tranquillamente esibirla. Alla domanda «A suo parere è corretto parlare di politica di conquista dell'Islam in Europa?» aveva risposto che, se fra 50 anni l'Europa sarà musulmana, ciò avverrà NON per un piano di conquista, ma solo perché non fa figli e per l'abbandono della sua identità di fede. L'Europa orientata al denaro, non riconosce più le radici valoriali e in questo progressivo vuoto che si sta venendo a creare si posiziona la fede islamica. Loro hanno valori e sono saldi.

 

↑2017.06.05 <sole24h>: da Egitto, Arabia, Emirati e Bahrein stop ai rapporti con il Qatar: «Fomenta il terrorismo». Svuotamento ambasciate. Sospensione dei voli. [CzzC: che ha fatto di peggio rispetto a qualche mese fa che già non si sapesse? Da che proviene questa apparente resipiscenza? Magari solo per soldi anti Iran? Ben scuciti da affari ed armi Usa?]

 

↑2016.10.24 <fattoq>: in Bahrein è vietato criticare l’intervento militare saudita in Yemen: sotto torchio Fadhel Abbas Mahdi Mohamed, l’ex segretario dell’Assemblea democratica unitaria nazionale, arrestato il 26/03/2015, al centro di una persecuzione giudiziaria, come in altri casi compreso quello assai noto di Nabil Rajab, per critiche all’intervento in Yemen della coalizione guidata dall’Arabia Saudita, di cui fa parte anche il Bahrein

↑2016.09.05 <fattoq>: nel Bahrain perseguitati i difensori dei diritti umani: oltre agli arresti, ai processi e alle condanne, alle uccisioni di manifestanti e alla revoca della cittadinanza con, spesso, conseguente espulsione dei “clandestini”, le autorità del Bahrein stanno ricorrendo con sempre maggiore frequenza a una forma soft di repressione che risponde alla necessità di non far sapere al mondo cosa succede nel regno-isola del Golfo persico, scosso da una rivolta popolare iniziata nel 2011. Da giugno, almeno nove persone si sono viste impedire l’imbarco dall’aeroporto internazionale di Manama. In alcuni casi, il divieto è stato notificato a voce direttamente all’interno dello scalo. Nella maggior parte dei casi, la destinazione finale dei voli su cui non sono mai salite era Ginevra, dove da metà giugno a inizio luglio si è tenuta la 32esima sessione del Consiglio Onu dei diritti umani. Si tratta di occasioni importanti, sia per intervenire nel programma ufficiale che per incontrare giornalisti, fare rete con altre organizzazioni per i diritti umani e prendere parte a eventi paralleli.