DIRITTO DEI POPOLI ALL’AUTODETERMINAZIONE, anche in supero dell’intangibilità dei confini, soprattutto se pro difesa diritti umani violati

Da Wikipedia: l’autodeterminazione dei popoli è il principio che riconosce ad ogni popolo il diritto

- di sottrarsi ad una dominazione straniera per ottenere l'indipendenza

- di associarsi a un altro stato (vedi russofoni di Ucraina, armeni del Nagorno-Karabakh)

- di scegliere autonomamente il proprio regime politico.

Il diritto in titolo può essere conculcato brandendo all’opposto il principio di intangibilità dei confini: da Israele, ai Balcani, al Caucaso, alla Siria, a Hong Kong vediamo che il diritto della forza prevale sulla forza del diritto, brandendo di volta in volta il principio di intangibilità dei confini o, all’opposto, questo della autodeterminazione dei popoli o quello di occupazione di territori come bottino di guerra o come regime change, a seconda del più forte di turno.

Tra i buoni casi di applicazione del principio in titolo annoterei la separazione del Sud Sudan dal Sudan.

Il principio di autodeterminazione dei popoli è una norma di ius cogens, cioè diritto inderogabile (supremo ed irrinunciabile) del diritto internazionale, per cui non potrebbe essere derogato mediante convenzione internazionale. [CzzC: ma è impedibile dal diritto del più forte come ad esempio nel Nagorno-Karabakh, in Palestina, Hong Kong, Taiwan, ... ].

La Carta delle Nazioni Unite al Capitolo I (dedicato ai fini e principi dell'Organizzazione), all'articolo 1, paragrafo 2, individua come fine delle Nazioni Unite: «Sviluppare tra le nazioni relazioni amichevoli fondate sul rispetto e sul principio dell'eguaglianza dei diritti e dell'auto-determinazione dei popoli...»  ...

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[Pagina senza pretese di esaustività o imparzialità, modificata 04/10/2024; col colore grigio distinguo i miei commenti rispetto al testo attinto da altri]

Pagine correlate: forza del diritto o diritto della forza brandendo l’intangibilità dei confini? Palestina, Tibet, Nagorno Karabak, Ucraina, Kurdistan, Popolo Sahrawi, Hong Kong, Taiwan, ...

 

2023.06.02 <remocontro> il Kosovo è il punto focale di un dramma, cominciato negli anni Novanta, in cui diritti e aspirazioni di popoli e minoranze confliggono con la sovranità degli Stati, mentre il diritto internazionale viene applicato con geometria variabile a seconda degli interessi geopolitici delle Grandi Potenze: le località a maggioranza serba protestano da anni contro le imposizioni e le provocazioni del governo kosovaro-albanese, Stato che non è riconosciuto né da loro né da metà dei Paesi dell’Onu per il mancato riconoscimento della Comunità delle municipalità serbe, organismo deciso da accordi internazionali nel 2013. Il premier di Pristina Albin Kurti decise elezioni suppletive ad aprile proprio nei Comuni dove i serbi avevano deciso di non candidarsi per il suddetto mancato riconoscimento: ne è uscito un imbroglio con i soli voti al 3% dei pochi albanesi presenti nel nord a maggioranza serba.

 

↑2022.02.23 a Radio Anch'io odo Zanchini fare un paralogismo tra il Donbass ucraino e il Ticino svizzero; reagisco scrivendogli/fb così: che paragone hai fatto Zanchini su Italia-Ticino? Ci vuoi far passare per scemi dicendoci che sarebbe come se noi invadessimo il Ticino? Gli italiofoni del Ticino non hanno referendato di passare con l'Italia, e l'italiano in Svizzera è una delle tre lingue ufficiali, mentre Kiev ha fatto una legge linguistica discriminatoria della lingua russa. Lo conosci il principio di autodeterminazione dei popoli? Ciononostante non credo che Putin abbia fatto la scelta giusta con quest'ultima mossa perché avrebbe potuto per ora accontentarsi del No-Kiev-nella-Nato. I veri vincitori, per ora, sono quelli che tramano contro gli interessi europei in Eurasia, con guerre e sanzioni che da 30 anni a questa parte li stanno sistematicamente compromettendo: Iraq, Serbia, Libia, Siria erano Paesi dove gli affari dell'Euro crescevano più rapidamente di quelli del dollaro.

 

2022.02.09 scrivo anche su facebook/RadioAnch'io il post che il 5Feb inviai a PrimaPagina-RaiRdio3: quando si parla del problema Nato-Russia sul confine est dell'Ucraina non si può non parlare del principio di autodeterminazione dei popoli: Mosca non vuole bombardare Kiev*, sono le popolazioni del Donbass e della Crimea che vogliono stare con Mosca, volontà dimostrata con referendum, innominato. Quel principio viene taciuto per dissimulare la realtà: il rischio di guerra sul confine russo-ucraino è un'appendice dell'espansionismo coloniale azionato dai dollari USA per massimizzare i loro interessi economici

- costasse sacrificare gli interessi europei come sta avvenendo da 30 anni a questa parte con le guerre in Iraq, Libia e Siria, Paesi nei quali gli affari con gli Europei stavano crescendo più di quelli USA,

- costasse spingere la Russia nell'orbita del Partito comunista cinese piuttosto che in sinergia con l'Europa, affinché gli affaristi USA possano continuare a lucrare nel colonialismo bipolare da guerra fredda, contrastando quell'Europa che aspirasse a diventare un terzo polo con autonomia strategica, quello che, invece, sarebbe determinante nella salvaguardia della pace e dei diritti umani.

*[CzzC: post 24Feb: la pazzia di Putin invasore stragista dell’Ucraina ha bruciato le buone ragioni delle suddette argomentazioni e smentito la mia ingenua previsione che Putin non volesse bombardare Kiev]

 

↑2022.01.28 Finalmente un leader europeo, Macron, che interviene per sedare l'escalation ucraina con una voce smarcata dalla sudditanza alle direttive Usa-Nato: mi ha scucito il coraggio di postare un'invocazione che trattenevo da qualche giorno: pro pace in Europa, l'Ucraina non entri nella Nato nei prossimi 25 anni. Egr. Sign. Jens Stoltenberg, segretario NATO in Europa, anche se non sono degno di rivolgermi a Lei, oso lanciare questo appello nella speranza che qualche autorità politica o religiosa Le faccia arrivare in modo pertinente il grido dei milioni di Europei amanti della pace che la temono minacciata dalle manovre espansive della nostra alleanza militare a ridosso dei confini con la Russia; saremo eternamente grati alla alleanza che ci ha liberato dal nazismo e salvato da invasioni sovietiche, ma stiamo vedendo che da 30 anni ... continua qui con key oblast Donbass, Crimea, autodeterminazione, Eurasia

 

↑2021.12.10 <agi, ilpost ansa> Il Nicaragua rompe con Taiwan e riallaccia le relazioni con Pechino, sposando il principio di "un'unica Cina". Nel 2017 i paesi che riconoscevano Taiwan come stato indipendente e legittimo erano 21; oggi il numero è calato a 14 (Guatemala, Honduras, Belize, Haiti, Saint Kitts and Nevis, Saint Lucia, Saint Vincent and the Grenadines, Paraguay, Eswatini, Palau, Marshall Islands, Nauru, Tuvalu, Vatican City). <ilpost 17Nov> Joe Biden aveva vietato l’ingresso negli Stati Uniti ai membri del governo autoritario del Nicaragua. [CzzC: altro colpo inferto al principio di autodeterminazione dei popoli, dal diritto della forza bruta; chiedo a NC dell'Associazione Italia-Nicaragua cosa ne pensa]

 

2021.07.23 <linkiesta OBCT> confini e guerra: Abkhazia, Osssezia del sud, Nagorno Karabakh, sono numerose le dispute territoriali ancora aperte nella Transcaucasia che non hanno ancora trovato una soluzione politica: quali le conseguenze di confini non riconosciuti da tutte le parti in causa? [CzzC: vedi anche VT#30p17 il processo di BORDERIZATION nella mappa elaborata da OBCT; auspicherei più coraggio nell'affermare che il principio di autodeterminazione dei popoli aggrediti e oppressi per motivi etnico-religiosi come nel suddetto in NagornoK dovrebbe essere fatto prevalere dall'ONU su quello della intangibilità dei confini, come fu permesso in Sud-Sudan]

 

↑2020.12.15 <yt♫> Decolonizzazione e neocolonialismo: movimenti indipendentisti, autodeterminazione dei popoli, ma sollecitata anche per attrarli (ingerenza, intromissione) in una delle principali sfere di influenza Est-Ovest. Conferenza di Bandung 1955. Il neocolonialismo è una delle principali causa della instabilità degli stati divenuti indipendenti e della terza guerra mondiale a pezzi.

 

2020.11.07 <nbq> di che pasta è fatto l'esercito armeno: il popolo che combatte per la libertà è lo stesso che secoli fa si oppose ad altre invasioni restando cristiano; i sacerdoti benedicono i soldati ... [CzzC: i governanti possono contare sulla fede del popolo anche quando lo mandano in guerra, ma hanno il dovere di preveggenza con la prudenza che insegnò Gesù <Luca 14:31> «quale re, partendo in guerra contro un altro re ...». Il popolo armeno poteva non sapere che già nei primi giorni di guerra "il nemico" avrebbe distrutto i loro carri armati con i droni, ma i governanti con la loro intelligence NON POTEVANO NON PREVEDERE ciò. Sostengo il diritto all'autodeterminazione del popolo armeno dell'Artsakh anche in supero del principio di intangibilità di confini artificiali con cui Stalin lo assegnò all'Azerbaijan, ma al mondo vale più il diritto della forza che la forza del diritto, e, di fronte a questa evidenza, si sarebbe potuto puntare al male minore. Ad esempio? Se negli anni successivi alla guerra vinta nel 1993 i governanti di Erevan avessero offerto(*) a quelli di Baku una trattativa come fece l'Austria per il nostro Alto Adige con ancoraggio internazionale, anziché puntare tutto sulla indipendenza dell'Artsakh, gli armeni di quell'area avrebbero subito meno danni, anche in termini di libertà, di quanti ne subiranno di qui innanzi a guerra 2020 persa.
(*) l'hanno offerto? Se sì, mi si precisi quando/cosa/come].

 

↑2020.10.02 non converrei con la <stampa> quando sostiene che nella guerra in Nagorno Karabakh la religione non c'entra nulla; convengo quando fa discendere l'attuale caos dalla politica staliniana di creare confini assurdi fra le allora repubbliche socialiste sovietiche per aizzare le tensioni e rendere fondamentale il ruolo di mediatore del partito comunista. [CzzC: quelle tensioni erano sensibilmente etnico-religiose, fresche del genocidio armeni azionato da islamisti turcofoni, e così sono ancora connotate, intersecate con le dinamiche geo-politiche; se si riconosce che quei confini sono assurdi, perché non si fa prevalere il principio di autodeterminazione dei popoli su quello dell'intangibilità dei confini?]

 

↑2019.10.11 <agensir> I Curdi: tappe di una storia negata: abitano un luogo in cui è maturata un’appartenenza etno-culturale nata dalla fusione fra genti autoctone e tribù indoeuropee. L’offensiva di Erdogan nega nuovamente sotto gli occhi del mondo e col “benestare” di Washington quel principio all’autodeterminazione dei popoli sancito nel 1945 dalla Carta delle Nazioni Unite

 

2019.03.24 <rsi controp eastj> 20 anni fa iniziavano i Bombardamenti Us-Uk-Nato sulla europeissima Belgrado: in tre mesi di bombardamenti di città e villaggi, sono stati uccisi 2.500 civili tra i quali 89 bambini, 12.500 feriti, senza contare quelli dell’ambasciata cinese di Belgrado e le morti di leucemia/cancro causate dall’uranio impoverito. [CzzC: perché questo massacro di inermi? Per brandire il diritto all’autodeterminazione del Kosovo (sostenuta anche da pelosi Turco-Sauditi, col risultato che oggi a qualche finestra kosovara è ancora esposta la bandiera dell’Isis e i soldati italiani sono ancora là ad impedire la distruzione degli ultimi monasteri ortodossi da parte degli islamisti) contro il principio della intangibilità dei confini della Jugoslavia. I sostenitori dei suddetti bombardieri sono gli stessi che sanzionano la Russia contro il principio all’autodeterminazione di Crimea e Donbass brandendo il principio della intangibilità dei confini dell’Ucraina, e detestano gli accordi italiani con quella Cina che da oltre mezzo secolo non ha fatto guerra ad alcuno, mentre tutte le guerre recenti sono state innescate dai medesimi bombardieri].

 

2018.03.22 <antidipl> nelle elezioni Presidenziali Russe del 18 Marzo la Crimea ha dato a Putin il 90% dei consensi, ben oltre la media nazionale <money> del 76%. [CzzC: perché l'Europa sanziona la Russia brandendo l'intangibilità dei confini contro il diritto all'autodeterminazione dei popoli, così ben espresso dalle elezioni in Crimea, quell’Europa che bombardò Belgrado brandendo l'autodeterminazione del Kosovo contro l'intangibilità dei confini Jugoslavi? Quell’Europa che non sanziona la Turchia che ha invaso Afrin violando l'intangibilità dei confini siriani contro il diritto all'autodeterminazione dei Curdi? Il fil rouge sarebbe sempre la Nato pro supremazia del Petroldollaro contro Russia-Eurasia? Costasse inciuciarsi con il jihadismo stragista in Medio Oriente e con esibitori di svastiche in Ucraina? O sbaglio?]

 

↑2017.02.10 <giornale>: Trump telefona a Xi Jinping: "C'è una sola Cina" con riferimento a Taiwan [CzzC: vedi, Trump, se fossi stato più prudente quando relazionasti con Taiwan prima che con la Cina, non saresti stato costretto ora, per ricucire lo strappo, a negare esplicitamente il diritto all’autodeterminazione del popolo Taiwanese. Fatti consigliare meglio, perché non hai esperienza politica sufficiente x1 presidente Us]

 

↑2016.04.02 <stampa>: si riaccende la guerra tra Armenia e Azerbaijan. Decine di morti in Nagorno-Karabakh. La diplomazia russa si è già attivata per frenare sia Baku sia Erevan. La Russia da anni è garante della fragile tregua nel Nagorno-Karabakh, ed è molto preoccupata dalla possibilità che il conflitto riesploda proprio adesso, con la crisi ucraina ancora da archiviare, la guerra in Siria e le tensioni con la Turchia. [CzzC: condizionati dall’inciucio con turco-sunniti, US e alleati non riconoscono al NK il principio di autodeterminazione dei popoli negatogli dagli Azeri filo turchi]

 

↑2015.06.15 <corriere>: L’ex presidente Napolitano: «Non possiamo isolare la Russia». Dopo l’intervista a Putin sul «Corriere della Sera», l’ex presidente parla dei rapporti con la Russia. E sull’Ucraina cita Kissinger: «Il suo ruolo è farsi ponte fra Europa e Mosca». [CzzC: concordo, ma vaglielo a spiegare all’Obama Nobel Pace che vuole farci schierare le sue armi pesanti contro la Russia oltre che averci danneggiato per miliardi di euro costringendoci alle sanzioni, anziché riconoscere il diritto all’autodeterminazione delle popolazioni russofone rispetto a Kiev come riconoscemmo quello di Bosniaci e Kosovari rispetto a Belgrado]

 

↑2015.02.19 <articolo21>: Ucraina: Lucia Goracci in collegamento da Kramatorsk racconta i fatti mentre vicino alla sua inquadratura scorrono immagini di militari in azione, filmate e firmate dal battaglione Azov della Guardia Nazionale Ucraina che utilizza simbologia nazista, quella delle SS e il sole nero nazista che stanno nel “logo” di quelle immagini. Logo che è anche il simbolo del battaglione che si ispira proprio alle SS del Reich.[CzzC: qualcuno contesta alla Goracci “non un commento, non un cenno, da parte della giornalista sulla provenienza del video, né tantomeno su cosa il battaglione Azov sia. Nonostante, in un dettagliato rapporto, Amnesty International abbia denunciato violazioni di diritti umani e crimini di guerra perpetrati proprio dall’Azov. Nel 2015 apprezzai chi come Amnesty denunciava i crimini di quel regime ucraino che massacrava il diritto all’autodeterminazione delle popolazioni russofone del Donbass, ma nel 2022.02 la pazzia di Putin invasore dell'Ucraina bruciò le buone ragioni degli autonomisti, dando ragione a chi condannava l’ingerenza Russa nel 2014]

 

↑2015.01.05 A titolo di esempio di come i potentati possono fregarsene del principio di autodeterminazione dei popoli, lo sai che Taiwan (RDC Repubblica di Cina, 23M abitanti) è riconosciuta solo da una ventina di Paesi in tutto il mondo, tra cui il Vaticano, mentre per non irritare la Cina, è esclusa dall’ONU e non  è riconosciuta da alcuno dei Paesi membri permanenti del Consiglio di sicurezza né dal Canadadagli altri Paesi dell'UE, ancorché essi abbiano collaborazione e commerci (solitamente con un ufficio di rappresentanza facente funzioni di ambasciata).

 

↑2014.07.05 VT#23p17 Popolo Sahrawi (rappresentato dal Fronte Polisario) chiede da tempo un referendum per indipendenza o autonomia: ci sono i caschi blu, ma senza mandato di proteggere la popolazione civile dagli arbitri e violazione dei diritti umani perpetrati dalle truppe marocchine.

 

↑2014.04.gg raccolgo questo volantino in Friuli, enfatizzante le ragioni della volontà di autonomia e indipendenza dei Veneti pro Repubblica Veneta

 

↑2014.mm.gg US e loro alleati si accaniscono contro il diritto all’autodeterminazione invocato dalle popolazioni russofone dell’Ucraina.

 

↑1919.mm.gg Da Wikip: Il principio di autodeterminazione fu solennemente enunciato da Woodrow Wilson in occasione del Trattato di Versailles (1919) e avrebbe dovuto fungere da linea guida per il tracciamento dei nuovi confini, ma in realtà fu applicato in modo discontinuo e arbitrario, contribuendo non poco alla graduale destabilizzazione e al definitivo sovvertimento dell'ordine di Versailles.

 

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SEGUITO DEL SOMMARIO

La Carta delle Nazioni Unite al Capitolo I (dedicato ai fini e principi dell'Organizzazione), all'articolo 1, paragrafo 2, individua come fine delle Nazioni Unite: «Sviluppare tra le nazioni relazioni amichevoli fondate sul rispetto e sul principio dell'eguaglianza dei diritti e dell'auto-determinazione dei popoli...» e nel 1970 è stato sancito il divieto di ricorrere a qualsiasi misura coercitiva suscettibile di privare i popoli del loro diritto all'autodeterminazione. Questo in teoria, perché nella pratica, invece, gli stati tendono a non consentire di rimettere in discussione situazioni territoriali definite a seguito dei più importanti eventi bellici del secolo scorso, o a seguito della polverizzazione delle repubbliche sovietiche, poiché metterebbero in discussione equilibri strategici. Ma anche equilibri ed interessi locali possono ridurre l’esercizio di tale diritto: ad esempio la Corte Suprema Canadese, valutando le rivendicazioni di indipendenza del Québec rispetto al Canada, ha legiferato per perimetrare minuziosamente tale diritto.

Cosa potrà aspettarsi la libertà del popolo di Taiwan?

L’Alto Adige appare un esempio positivo a livello mondiale di come sia possibile una convivenza pacifica tra popoli diversi senza necessità che si dividano ricorrendo all’esercizio del diritto in parola: ma qualche maligno sussurra che tale convivenza pacifica regga soprattutto per due fattori non facilmente riproducibili altrove: la stessa religione e tanti soldi e privilegi che lo stato italiano accorda a quella regione in più rispetto alle altre, così tanti che l’Austria non offrirebbe altrettanto.