MATRIMONI FORZATI o IMPEDITI in onta all'ART.16 della Dichiarazione universale dei diritti umani
Articolo 16
1. Uomini e donne in età adatta hanno il diritto di sposarsi e di fondare una famiglia, senza alcuna limitazione di razza, cittadinanza o religione. Essi hanno eguali diritti riguardo al matrimonio, durante il matrimonio e all'atto del suo scioglimento. [CzzC: perché non mettere il divieto di matrimoniare minori, specificando meglio l’”età adatta”?]
2. Il matrimonio potrà essere concluso soltanto con il libero e pieno consenso dei futuri coniugi.
3. La famiglia è il nucleo naturale e fondamentale della
società e ha diritto ad essere protetta dalla società e dallo Stato.
[CzzC: credi che i padri fondatori di tale diritto
intendessero un significato tanto
elastico della naturalità della famiglia da negare ad un concepito il diritto di non essere programmato a nascere
per essere ceduto a due gay?]
[Pagina senza pretese di esaustività o imparzialità, modificata 16/05/2024; col colore grigio distinguo i miei commenti rispetto al testo attinto da altri]
Pagine correlate: musulmana non sposare infedele, dichiarazione islamica dei diritti umani; spose bambine, razzismo religioso; significato del termine famiglia inteso dall'ONU. E se lo rifondassimo? Diritti civili
↑2024.02.04 Cinque anni fa veniva firmato ad Abu Dhabi/2019 uno dei più grandi documenti di civiltà umana scritti assieme da persone diversamente credenti in Dio: prego affinché produca frutti concreti da parte di tutti i firmatari: ad esempio? Sinergia nel difendere il pilastro della dichiarazione universale dei diritti umani che è il suo art.18 e ..,continua qui con keys valori non negoziabili, art.16, art.19, obiezione di coscienza, scuole paritarie
↑2022.10.13 commento la raccolta firme di actionAid contro la piaga delle spose bambine: non infesta solo il tribalismo islamico, ma se ne potrebbe azionare maggiore prevenzione se anche certi "islamici moderati" si ricredessero dal predicare che «sicuramente alle donne musulmane non è permesso di sposare un uomo che non sia musulmano, ma ci saranno dei motivi se Dio ci ha dato questa regola» («» tratto dal sermone in Rai della nostrana Amina Natascia Al Zer). Non è facile intercettare chi costringe a matrimonio le bambine, ma conosciamo bene chi insegna come suddetto, e dunque, anche senza chiedere firme, lo si dovrebbe correggere e magari si potrebbe riflettere meglio prima di concedere la cittadinanza a richiedenti che prescrivessero cotale razzismo religioso, contrastante la nostra costituzione e l'Art. 16 della nostra dichiarazione universale dei diritti umani. O sbaglio?
↑2021.10.07 <google> al Palazzo Ducale di Venezia, a Gaeta e a Granada si celebra il 450° anniversario della Battaglia di Lepanto. [CzzC: sottolineo l'importanza di quell'evento per la civiltà che è arrivata a formulare la nostra dichiarazione universale dei diritti umani, ancora negletta nei suoi pilastri (art.16, 18 e 19) dai perdenti di quella battaglia e di quella di Vienna 1683, che si rifanno ad una diversa dichiarazione dei diritti umani, così legittimando che si parli di strisciante scontro di civiltà]
↑2021.09.15 <asianews> Faisalabad/Pakistan: Arushma Ejaz ragazza cristiana per mesi vittima di violenze da parte di un uomo musulmano che ha tentato di rapirla per convertirla e costringerla al matrimonio. Dopo una serie di intimidazioni ed episodi violenti la madre si è rivolta all'organizzazione Human Rights Focus Pakistan. La polizia ha redatto il primo rapporto informativo con un ritardo di 47 giorni. [CzzC: non avremmo di che stupirci, purtroppo, se ammettiamo anche in Italia maestri che insegnano razzismo religioso, ad esempio prescrivendo di perseguitare gli abiuri o le musulmane che sposassero un infedele: insegnano così in onta agli art.18 e 16 della nostra dichiarazione universale dei diritti umani perché si rifanno non alla nostra, ma a una loro dichiarazione dei diritti umani, che si sono formulata apposta per poter violare i suddetti nostri due pilastri in nome della Sharia
↑2021.08.06 <repubblica huff msgr> il pugliese Massimo Stano, oro olimpico nella 20 km di marcia, si era convertito all'islam per poter sposare nel 2016 Fatima Lofti (anche lei marciatrice) <sussidiario> «Islam? Ognuno sceglie di fare quello che vuole. Io sono diventato musulmano anche per stare con mia moglie e poterla sposare. Non vedo nulla di scandaloso» [CzzC: giusto sposare chi si vuole! Ma vedresti nulla di scandaloso se venisse "impedita" una ragazza musulmana che volesse sposare un infedele senza prima islamizzarlo?]
↑2021.06.03 <giornale adnk> L'Ucoii emette fatwa contro matrimoni forzati e infibulazione. Apparentemente è un passo che va nella direzione giusta, ma lo strumento prescelto è controverso: deve bastare la legge italiana commentano Yahya Pallavicini, leader della Coreis, e Souad Sbai, già parlamentare Pdl e presidente del Centro studi Averroè. [CzzC: non serve fatwa per ribadire legge italiana, servirebbe piuttosto per correggere prescrizioni islamiste contrarie alla legge, come quella che vieta ad una musulmana di sposare un infedele]
↑2021.05.26 <ilfattoquotidiano reggiosera open> a Reggio Emilia si indaga sulla scomparsa della 18enne pakistana Saman Habbas che da minorenne si era rivolta ai servizi sociali per opporsi alle nozze forzate programmate per dic.2020: i genitori, marito e moglie di 43 e 46 anni, erano stati denunciati a gennaio ed ora sarebbero tornati in fretta in patria, per un presunto problema familiare.
↑2020.09.21 <ilgiornale> La piaga dei matrimoni forzati in Italia: "Sposalo o ti accoltello". L'ultimo episodio di violenza due giorni fa a Viareggio, dove un 45enne pakistano ha minacciato la figlia adolescente con un coltello perché si era ribellata al matrimonio con un uomo di 35 anni più grande di lei. Anche in Italia aumentano le "spose bambine". In Italia il matrimonio forzato è penalmente perseguibile grazie alla Legge #69/2019 (codice rosso). <leonde> una ricerca del 2014.
↑2018.12.11 Troppo POCHI CELEBRANTI il 70° anniversario della dichiarazione universale dei diritti umani hanno avuto il coraggio di DENUNCIARE che diritti fondamentali sono ancora puniti con pene capitali (pene hadd), puniti non da schegge impazzite, ma da legislazioni di stati con i quali facciamo affari in armi, finanza e petrolio:
- pene hadd per DONNA musulmana che sposasse un infedele (contro il Art.16 della dichiarazione),
- pene hadd per un musulmano che ABIURAsse (contro Art.18),
- pene hadd a chi fosse presunto di aver usato ESPRESSIONI profananti il profeta o i relativi libri sacri (contro Art.19)
Quasi un razzismo religioso. Troppo pochi celebranti hanno denunciato, perché? A mio avviso
- perché si disturberebbero interessi pecuniari e strategici rilevanti
- e perché, mentre si può parlar male impunemente dei simboli della nostra fede, sarebbe dissuaso ben diversamente chi parlasse male di un’altra vendicativa
Comunque viva il suddetto 70° della nostra dichiarazione, viva la nostra dichiarazione dei diritti umani, diversa dall’altra.
↑2018.12.10 in <questo.yt> Amnesty Svizzera ricorda violazioni e ritardi nell’applicazione della 70ennale dichiarazione universale dei diritti umani enfatizzando alcuni aspetti visti come lacune, ma senza accennare alla voragine dei Paesi che oggi non celebrano l’anniversario, quelli che si rifanno ad un’altra dichiarazione che permetterebbe loro di violare i nostri Art.16, 18, 19 punendo con pene hadd una loro donna che sposasse un infedele, un loro fedele che abiurasse o uno presunto offensore del profeta, così configurando un razzismo religioso.
↑2018.01.19 <Radio1rai> h9,45 odo a RadioAnch'io Amina Natascia Al Zer, vicepresidente Ass. "Progetto ÀISHA", modenese convertita all'islam, presentata come paladina di libertà, sermonare così <mp3 o at 01.14 del podcast> «sicuramente a noi donne musulmane non è permesso di sposare un uomo che non sia musulmano, ma ci saranno dei motivi se Dio ci ha dato questa regola». Scrivo a Radio anch’io/Fb: cara Rai, visto che stiamo usando soldi pubblici, non vi pare che la una tale sublimazione divinatoria di illibertà avrebbe meritato una sonora contestazione in diretta? Analogamente quando Raes Sayed (rappresentante legale del Caim, Coordinamento Associazioni Islamiche di Milano e Monza e Brianza) nella trasmissione Virus/Rai2 del 26/11/2015 millantava di rispettare la libertà di un musulmano di convertirsi al cristianesimo, ma quando gli si fece notare che i loro testi sacri ordinano di uccidere i musulmani che abiurano l'islam, e gli si chiese se intendesse assumere una posizione differente, ecco il voltafaccia: «Non sia mai che io contraddica il Profeta, non sia mai»! Vorremmo che il servizio pubblico difendesse meglio
- la libertà delle donne, anche di quelle sottomesse dall'islam;
- la libertà di cambiare impunemente credo prevista dall'articolo 18 della nostra dichiarazione universale dei diritti umani che è diversa da quella islamica;
vorremmo che il servizio pubblico dicesse chiaramente che, contro sifatti propugnatori di illibertaria Sharia lesiva di diritti tutelati dalla nostra legislazione, sarebbe opportuno cautelarci prima di concedere cittadinanza, come si cautelano opportunamente altri stati.
Speriamo che il pulpito e l’accondiscendenza concessi loro dalla Rai non sottendano
- captatio benevolentiae di ben pagante wahhabismo,
- o il timore di ritorsioni/attentati se la Rai sbugiardasse meglio in diretta certi finti paladini della libertà.
Comunque auguri di buon lavoro, cara Amina Natascia, perché dici altre cose anche condivisibili con le quali potresti aiutare tanti i fratelli di fede ad avvicinarsi all’islam moderato.
↑2017.02.01 <repubbl huff>: in ministro dell’interni M.Minniti firma con 12 associazioni islamiche (70% dei musulmani in Italia, tavolo islamico italiano) un patto stato-islam: formazione di imam e guide religiose (preludio all'albo degli imam), pubblicare nomi di responsabili; il sermone del venerdì (solo del venerdì?) sia svolto o tradotto in italiano; trasparenza nella gestione dei finanziamenti; così lo stato vi sosterrà. [CzzC: bravo, Minniti! All’impegno promesso segua distinta di comportamenti osservabili, misurabili, con sanzione per inadempienza, senza la quale sai bene che qualunque legge o patto sarebbe inerte. In particolare, ti sei ricordato di ricordare loro che le leggi italiane prevedono
- assoluta libertà di cambiare credo (Art.18 dich.univ.diritti umani)?
- assoluta libertà di una donna di sposare chi volesse, anche un infedele (Art.16)?
Se ti sei ricordato, che provvedimenti prenderesti verso chi di loro insegnasse diversamente sull'uno e sull'altro diritto?
↑2014.08.28 Traggo da VT l'intervento dell'Arcivescovo Bressan sul DDL #2/2014/PAT contro l’omofobia e relativa gender didattica. Il diritto della libertà di coscienza è fondamentale e nessuno deve essere messo alla berlina per seguirla. Devo dire che in Oriente (e l’Asia rappresenta il 65% della popolazione mondiale)! si giudica che l’Occidente stia perdendo il senso delle proporzioni. Comunque, una grave lacuna nel progetto di legge è certamente l’assenza di una garanzia per la libertà di chi nella vita quotidiana, per motivi religiosi o filosofici, dissente dalle impostazioni proposte dalla legge. [CzzC: dalla guida una parola chiara e un forte sostegno al pilastro di tutte le libertà configurato dalla libertà di coscienza che implica quella di espressione, di educazione, di coniugazione, ... Sara Ferrari mugugnante? Per budget?]
↑2012.12.13 Lessi da Avvenire «Aborto e nozze gay, diritti Ue» secondo la risoluzione approvata ieri dal Parlamento Europeo, diritti su cui esistono forti riserve non solo religiose ma anche etiche, perché «ribaltano il concetto di matrimonio – inteso come unione di un uomo e una donna – e appaiono in contrasto col diritto alla vita fin dal suo concepimento», spiega l’eurodeputato del Partito popolare, Carlo Casini. [CzzC: temo che il termine famiglia sia stato colonizzato dalla illuminata cultura dominante con un significato così allargato che rende i tentativi di restringerlo perdenti: trattasi di step intermedi per arrivare a sdoganare l'u2g, senza del quale il matrimonio gay resterebbe di serie B? Continua qui alla data, con keys equivocità, ISO, ... ]