AMARCORD, miei ricordi, testimoni mi raccontarono

Avanzando con gli anni, emergono ricordi, che annoto non per autoreferenzialità, ma nell’ipotesi che qualcosa possa servire per il bene di chi stiamo precedendo nel cammino della vita; suppongo che la grandezza dell’uomo stia anche nella capacità di imparare dalla memoria di chi precede, trasferibile in maniera potentissima rispetto agli altri animali, con linguaggio a molto più bassa entropia di comunicazione e con informazioni riacquisibili integre per quantità praticamente infinite mediante scrittura/registrazione di concetti, voci, immagini.

Qualche altro ricordo tengo riservato per le relazioni più strette.

<noi che i migliori anni>

[Pagina senza pretese di esaustività o imparzialità, modificata 08/10/2024; col colore grigio distinguo i miei commenti rispetto al testo attinto da altri]

Pagine correlate: educazione, esperienza, verità, storia maestra di vita, intelligenza; dialetto trentino

 

2024.10.08 questa bella foto/fb (un uomo portava in spalle “en ninzol de terlìs pien de farlèt”), mi ha fatto ricordare l’accoglienza che sperimentavo nella mia casa natale quand’ero bambino (195x): non di rado accadeva che a cena si fermasse da noi uno di quelli che allora chiamavamo “i poreti” e che oggi chiamiamo barboni: una sera feci una domanda al barbone che annoto qui assieme alla risposta.

 

2022.10.09 a pag.26 di VT#39 e su <dolomiti et> trovo ben illustrata la ruota del Mulino Mazzola di S.Margherita. Mi fa ricordare il nonno Carlone che narrava di averla riparata più volte; e ricordare quanto mi piaceva affacciarmi alla finestra del Bortolom per toccare l'acqua fresca che scorreva nella "canaleta", forza motrice della ruota; e ricordare quando mamma mi mandava al mulino a tor en sac de semola (crusca) che serviva per el pastom delle galline e per el brevom de la vaca.

 

↑2022.03.11 amarcord: NC mi intrattiene con una prosopopea sui nomi del CED di una Banca che conoscemmo entrambi, parlando a raffica sul nepotismo italico e finisce per prendersela soprattutto col Vaticano: nemmeno Fr1 gli piace; mi sfuggono alcune delle parole che sbiascica compulsivo, ad esempio il nome di quel cardinale che a suo dire era sicuro di diventare Papa dopo Pio XII e che avrebbe millantato che si sarebbe fatto chiamare Pio XIII; non avevo mai sentito di questa storiella e mi chiedo se sia stato abbagliato dal film "The new pope" di Paolo Sorrentino.

 

2021.11.04 ricevo da I.A. foto dei S.Margheritani profughi a Parma nella guerra 1915-18.

 

2021.11.01 ringrazio S.C. che mi ha dato la foto, scattata probabilmente nel 1954, dei bambini della scuola materna di S.M. nati 1948 1949 1950; ricevo da I.A. analoga foto delle bambine. Mi faccio aiutare da G.T. e da L.M. per il riconoscimento dei più.

 

↑2021.06.18 apprendo da fonte ben informata la storia del fallimento di un'impresa edile con la quale ebbi occasione di relazionare agli inizi degli 70, quando era ancora in auge e molto apprezzata per qualità di prodotto finito. Ne iniziò la decadenza dopo la perdita di validi dirigenti, sostituiti da mediocri, ma non avrei mai pensato che tra le cause ferali ci fosse anche l'azzardopatia.

 

↑2020.12.07 morta di covid a 96 anni <fq stampa cesena google> addio a Lidia Menapace, ex Fuci>DC>PCI>PRC femminista e pacifista tra le fondatrici de il Manifesto; <repubbl> staffetta partigiana (senza armi), testimone della resistenza. [CzzC: amarcord: nel 1968-69 la udii all'auditorium dei Salesiani (Trento via Barbacovi) infervorata nell'abbandonare la DC per PCI/Manifesto e c'erano seminaristi che l'applaudivano parimenti infervorati; prego pace all'anima sua ma, se non si trattasse di omonimia, ricorderei con amarezza che fu tra i firmatari sostenitori del referendum di Bologna intentato a negare soldi pubblici al servizio pubblico delle scuole materne cattoliche, ancorché pro capite costassero al pubblico assai meno del servizio gestito direttamente dal Comune]

 

↑2019.12.03 NC mi ricorda che nei paesini di alta montagna dell’ambiente Ladino si usava calmare i bambini con un succhiotto di stoffa intriso di burro, e ricorda che sua nonna saggiamente non considerava salutare tale abitudine; un altro metodo poco salutare era di mettere nel succhiotto di stoffa un po’ di “makose” che sarebbero le capsule del fiore di papavero.

 

↑2019.01.06 mi è particolarmente cara la piccola chiesa di San Pietro in Bosco/Ala <goog> dove da piccolo mi portava in moto mio padre la mattina del giorno di S.Pietro per la Messa; poi c’era la festa campestre nella vicina conca boschiva, durante la quale, mi narra Giu, c’era l’usanza di battere sui tronchi per disturbare le coppiette che si appartavano: il ricordo è forte, forse perché fissato dall’emozione dell’inizio delle vacanze estive, come il profumo dei tigli; lì secondo la leggenda si tenne il matrimonio tra Teodolinda di Baviera e Autari Re dei Longobardi nel 582 d.C.

 

↑2018.04.02 <amico.fb> narra: «Mario, ti ricordi il padre di Evandro F? Era un ferroviere casualmente a Mentone il giorno prima della dichiarazione di guerra: fu avvisato dalle autorità militari dell'imminenza dell'attacco ai francesi in modo che i mezzi potessero essere allontanati: prima di farlo mi disse che avvicinò il possibile la locomotiva al confine, scese e a piedi lungo il percorso ferroviario andò ad abbracciare i colleghi francesi: piansero abbracciati tutti insieme. Mi commuovo ancora adesso.» Rispondo: «Anche mio zio, che fu in guerra sul confine francese, mi narrò un episodio commovente: i francesi gridavano agli italiani di non salire verso le loro postazioni sulle Alpi piemontesi perché li stavano falciando con mitraglia; cessato il fuoco chiamarono gli italiani a venire a prendere i loro caduti; mio zio ed altri andarono con bandiera bianca alla raccolta; i francesi gli indicarono una baracca: entrò e vide il commilitone morto, composto su un tavolo con attorno fiori e soldati francesi che stavano pregando».

 

↑2017.07.23 Qui dovrei raccontare più estesamente come il giorno dopo l’8 settembre 1943 mio padre assieme ai suoi commilitoni fu lasciato fuggire dalla caserma ... di Bologna, grazie ad un colonnello che diede del pazzo a suo fratello che la comandava e che voleva farla difendere da quei poveri soldati ... continua

 

↑2016.12.24 Auguri a tutte le persone care affinché nei nostri cuori possiamo sempre sentire il calore degli affetti, delle relazioni, degli sguardi, come il caldo di una “zòca de Nadal.

 

2016.02.07 ricevo foto del Santuario di S.Valentino di Ala, che commento: ho dei gran bei ricordi di questo Santuario, soprattutto della prima domenica di settembre quando ci andavamo a piedi per la Messa grande, ma c'era chi veniva fin dalla Val di Gresta il giorno prima e dormiva nell'attiguo dormitorio(1): il nonno ci diceva che i pellegrini passavano davanti a casa e veniva loro additata la strada imitandone il dialetto con la è aperta "da kè, da kè se va a san valantèn»; un altro ricordo da piccino: ad un certo punto della salita (neanche tanto irta) mi stancai ad andare a piedi e chiesi al nonno di essere portato: mi montò sulle spalle e il piacere di quella coccola mi riscalda il cuore ancora oggi quando prendo sulle spalle i miei nipotini.

Un nipote apprezza: che meraviglia di racconto zio. Questo aneddoto non sapevo.

(1) il nonno raccontava che talvolta i pellegrini erano così tanti che non ci stavano nel dormitorio a nord-ovest del santuario e allora dormivano in chiesa e alla prima messa della domenica mattina «en cesa ghera en tuim ...».

 

↑2012.07.22 Saro era capo squadra balilla ma fu punito dai fascisti perché esibì il distintivo dell’ Azione Cattolica

 

↑2009.02.09 S. Apollonia: mio padre mi racconta: «era la mattina del 09/02/1944, stavo andando verso nord precettato per entrare nella TOT: ... forse non erano ancora le 5 perché era ancora buio: incontrammo in direzione opposta i marcolini che, a piedi o in bici, stavano andando da Marco al santuario di San Valentino di Ala, perché il paese di Marco aveva un voto (non ricordo per quale motivo) di fare pellegrinaggio a S. Valentino il giorno di S. Apollonia».

 

↑200°.mm.gg Ricordi di guerra, speranza di pace: libro di don Giampaolo Giovanazzi, con testimonianze anche di mio padre.

 

↑198a.mm.gg Marocchini a pranzo da noi: ricordi di accoglienza di quando avevamo i bambini piccoli (198x): ai musulmani (marocchini li chiamiamo) che venivano a venderci qualcosa sull’uscio di casa, offrivamo spesso di entrare a prendere da bere o mangiare, e talvolta anche a restare a pranzo con noi (anche per educare i nostri figli all’accoglienza): era bello ascoltarli narrare della loro famiglia e dei loro costumi.

 

↑1978.05.09 Quando rapirono Aldo Moro e ne uccisero la scorta, è possibile che qualche sindacalista abbia offerto da bere?

 

↑1971.mm.gg frequentavo Uni_Mi in via Celoria: ricordo che in clima di okkupazione partecipai ad un corteo di universitari che sostò sotto le finestre del rettore di scienze scandendo “Ranzi coglione scendi dal balcone” e vidi prendere a pugni il tetto di una piccola utilitaria la cui spaventatissima guidatrice, per fretta, aveva osato suonare il clacson per tentare di attraversare il corteo con un bambino a bordo per il quale forse aveva urgenza: schifato me ne andai. Vedi anche miei appunti su Gino Strada che all'epoca era coi katanga

 

↑1970.mm.gg quando conobbi a Milano i compagni di Potere Operaio, lessi un po’ del libretto rosso di Mao, che veniva fornito gratis dalla associazione Italia-Cina, ma poi mi sganciai.

 

↑1967.06.gg per privacy non posso descrivere i particolari con i quali mio padre con gli abiti da muratore andò nell'atrio del liceo Rosmini a vedere i voti del mio esame tra lo stupore degli astanti: lo narro con commozione ai miei figli.

↑1966.mm.gg "Paulo maiora canamus" (usiamo argomentazioni un po' più elevate), scriveva Virgilio in Egloghe, IV, 1. [CzzC: eravamo in classe ginnasiale quando l'amico LB usò la frase in titolo all'indirizzo di altri studenti, che però scoppiarono in una fragorosa risata: perché? Stavano discutendo ed ammiccando sulle gambe di graziose ragazze (erano i primi tempi delle minigonne) con commenti un po' irrispettosi della loro dignità, ed LB usò la citazione latina forse per addolcire culturalmente il suo tentativo di correzione fraterna senza passare per bacchettone; scoppiarono a ridere e ci spiegarono che avrebbero accolto il suo erudito invito, alzando il discorso sopra le gambe ma restando sotto la cintola]

 

196a.mm.gg con a>62 <certificato iscrizione di mio padre alle famiglie numerose> annoto singolarità: primo dei 6 fratelli ero allora studente di scuola media ma fui annotato come muratore, un'inesattezza che però fu premonitrice: 10 anni dopo il mio primo libretto di lavoro e i miei primi contributi pensionistici furono proprio da muratore perché, mentre ero studente universitario, durante l'estate lavorai in un cantiere dell'impresa BF per aiutare la famiglia a pagarmi gli studi.

 

↑195a.mm.gg <2020mp3> mio nonno Carlone raccomandava di siglare con proprie iniziali gli oggetti che potessero essere facilmente smarriti o sottratti o scambiati con analogo di altra proprietà come gli ombrelli. Egli aveva un punteruolo di acciaio col quale incideva T.C. anche su ferro. A riprova narrava il seguente episodio: «un giorno venendo da chiesa vidi i Bastiani che "facevano su" malta nel cortile del sacrestano (Aldo Martin) e notai che un badile da loro usato aveva il manico ben sagomato come quelli che faccio io. Dissi loro "mi sa che quel badile è uno dei miei": lo dissi con tono faceto senza accusare di furto perché tra vicini di casa e di lavoro era normale prestarsi attrezzatura. "Come fai a dire che è tuo?" replicò l'operaio. Mi avvicinai, presi il badile, raschiai il metallo incrostato di malta ed apparvero le mie iniziali. Ghe l'ho tolt fora dale mam senza ke i podese dirme nient».

Riapplico questa memoria incidendo una crocetta sulla parte superiore del manico ricurvo dei miei ombrelli e credo che tale accorgimento sia servito, a mia insaputa, quantomeno a minimizzare involontari scambi nei prelievi dal portaombrelli di luoghi pubblici.

 

↑1984.03.25 domani nonno/bisnonno Isidoro compirà 99 anni, intervistato da Otto Tomasoni: ritaglio di giornale trovato da Mario nelle carte di zia Vittoria il 2021.03; in una foto più datata è serio e ritto come un Kaiserjäger al taglio della torta.