La DC di De Gasperi «un partito di centro che marcia verso sinistra»? Leggere bene ciò che disse

Il vero significato della frase super strumentalizzata virgolettata in titolo

[Pagina senza pretese di esaustività o imparzialità, modificata 28/08/2024; col colore grigio distinguo i miei commenti rispetto al testo attinto da altri]

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↑2024.08.21 leggo Agnoli su fb: per cogliere il vero significato della frase super strumentalizzata : “Siamo un partito di centro che marcia verso sinistra”, ci viene in aiuto nientemeno che la figlia, Maria Romana Degasperi, nel suo De Gasperi. Ritratto di uno statista (Mondadori 2005). [CzzC: vedi anche il libro di Agnoli e questa recensione fattane da Socci].

Leggiamola: “Si è fatto un gran parlare sulla sua affermazione: ‘Siamo un partito di centro che marcia verso sinistra’. Eppure confrontando discorsi e affermazioni scritte, è indiscutibile, anche a chi non glielo abbia sentito ripetere a voce, che la sinistra di cui parlava non aveva niente a che vedere con la topografia parlamentare con la quale si volle o si tentò di confonderla… La marcia verso sinistra era da De Gasperi intesa come movimento verso una soluzione della questione sociale e poiché, nella terminologia corrente, il termine di sinistra stava ad indicare un atteggiamento di particolare sensibilità verso questo problema, egli non cercò vocabolo diverso o migliore”.

Maria Romana prosegue sostenendo che la fede cristiana di suo padre lo portava a non condividere per nulla il “sinistrismo demagogico”, “il fatalismo determinista” della dialettica marxista, e la visione materialista propria delle sinistre: “la socialità quindi non sarà mai per De Gasperi un’apertura verso sinistra in senso parlamentare, ma una comprensione maggiore verso le classi più povere”, secondo la tradizione trentina, espressione pratica dello spirito della Rerum novarum di papa Leone XIII (del tutto contrario sia al marxismo, sia al capitalismo materialista).

Utilissimo, per comprendere il concetto, un discorso dello stesso Alcide, tenuto il 18 ottobre 1953: “Spero che non vi perderete anche voi intorno a questa terminologia falsa di sinistra e di destra; è terminologia sbagliata e ingannatrice perché vi sono dei sinistri in senso giacobino, ereditari dell’anticlericalismo passato, i quali sono sinistri perché sono anticlericali, ma quando si tratta di difendere la propria proprietà, i propri affari, allora sono destri. Questi sono dei sinistri miscredenti, ma conservatori economicamente parlando e difendono la proprietà e spesso anche i privilegi. Ci sono poi dei sinistri talmente dirigisti che finiscono con l’accettare la dittatura economica; e anche questa posizione è tutt’altro che scevra di pericoli. Ci sono poi i comunisti che si dicono democratici solo perché abusano delle libertà democratiche e parlamentari”.

De Gasperi concludeva affermando che “se sinistra vuol dire – ed io contesto che questa parola abbia sempre tale significato- apertura verso il progresso sociale, verso la giustizia per i lavoratori, allora non è vero che non vogliamo andare verso sinistra…”.

In altre parole con quella celebre frase De Gasperi, lungi dal dichiararsi aperto alla sinistra nel senso politico del termine, attribuiva al centro cattolico una sensibilità sociale, rivendicata, ma falsamente, anche dai tanti “sinistri con il portafoglio a destra”.

Mutatis mutandis, è forse l’ora di abbandonare vecchie etichette di destra e sinistra che possono essere usate per definire tutto e il contrario di tutto, e nello stesso tempo diffidare di tanti falsi “amici del popolo” che lo sono soltanto a parole: è forse un caso che oggi la stragrande maggioranza degli uomini più ricchi del mondo – a partire dal padrone di Amazon, Jeff Bezos (il paperon dei paperoni mondiale)-, si collochino “a sinistra”, pur possedendo capitali superiori a quelli di interi stati sovrani?

Concludo con una frase di Degasperi: “Oggi bisogna liberare dal sepolcro l’uomo, l’anima, lo spirito".