È vero che la dichiarazione universale dei diritti umani oggi non sarebbe più approvata come 70 anni fa?
Il rispetto dei diritti umani è il fondamento della libertà, della giustizia e della PACE nel mondo:
Newsletter 2018.12.31 al gruppo di mini rassegna stampa per amici.org.
[Pagina senza pretese di esaustività o imparzialità, modificata 23/10/2020; col colore grigio distinguo i miei commenti rispetto al testo attinto da altri]
Pagine correlate: dignità della persona fondamento dei diritti umani, art18,19,26.3, ONU UNHRC HRW/Ny, UNW/Ginevra, debiti in latrocinio generazionale anche ambientale
In questo articolo di <internazionale> leggiamo che il 10Dic2018 è stato un Anniversario triste per i diritti umani, un testo in molti casi ignorato o aggirato, oppure attaccato in nome della negazione dell’universalità. Già nel 1948 ci furono 10 defezioni sui 58 stati di allora (si astennero Arabia Saudita, Sudafrica, Unione sovietica e i suoi satelliti Bielorussia, Cecoslovacchia, Jugoslavia, Polonia e Ucraina; non parteciparono al voto Yemen e Honduras). Alle critiche per il trattamento degli Uiguri la Cina ha recentemente risposto a che i diritti umani sono un’invenzione occidentale; una parte del mondo islamico continua a subordinare i valori universali alla sharia. Secondo Amnesty international, “oggi la dichiarazione universale del 1948 non sarebbe approvata”.
Anche in <questo.yt> Amnesty ricorda violazioni e ritardi nell’applicazione della 70ennale dichiarazione universale dei diritti umani, ma, mentre enfatizza alcuni aspetti visti come lacune, non accenna alla voragine dei Paesi che il 10Dic2018 non hanno celebrato l’anniversario perché si rifanno ad un’altra dichiarazione che permetterebbe loro di violare i nostri Art.16, 18, 19 punendo con pene hadd una loro donna che sposasse un infedele, un loro fedele che abiurasse o uno presunto offensore del profeta, così configurando un razzismo religioso.
I nostri padri, che dopo l’immane tragedia della 2ª guerra mondiale fondarono l’Europa e istituirono vari organismi internazionali a difesa di pace, giustizia e libertà, non a caso finalizzarono a tali obiettivi la nostra dichiarazione universale che inizia così «il riconoscimento della dignità inerente a tutti i membri della famiglia umana e dei loro diritti, uguali ed inalienabili, costituisce il fondamento della libertà, della giustizia e della pace nel mondo».
Eppure vediamo tante zone del mondo martoriate da una terza guerra mondiale “a pezzi” che, se non diventa intera, è per la forza dissuasiva della deterrenza nucleare, ben più che per la forza persuasiva della suddetta dichiarazione universale.
Dunque dovremmo rispondere “sì” all’interrogativo in titolo? Forse, ma a ben poco servirebbe rispondere sì/no, ben più servirebbe far responsabilizzare meglio le istituzioni
- a fronte delle reiterate offese ai diritti umani azionate non solo da galassie(*) terroristiche, ma anche da lobby predatorie multinazionali e dallo sconsiderato debito generazionale finanziario e ambientale;
- a fronte del radicalismo ideologico-religioso con cui milioni di “maestri” insegnano la negazione di diritti basilari come la libertà di coscienza e di espressione;
- a fronte del del divide et impera che attizza guerre civili, non solo in Africa ma anche in Eurasia, azionato da ciniche strategie di guerra fredda, l’ultima delle quali è arrivata perfino ad indurre lo scisma ortodosso in Ucraina, che si concretizzerà ad inizio 2019: preghiamo intensamente affinché i cristiani, che non sono riusciti ad evitare l’ennesima offesa all’unità, evitino almeno le vittime e al mondo lo scandalo di scannarsi in chiesa.
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(*) galassie di serie Isis, Al-Nusra, Al-Qaida, ... , che non sarebbero state così mortifere se non avessero avuto foraggiatori importanti targati Us-Uk-Fr-Sa-Il-Tr...
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