Newsletter 2018.02.28 al gruppo di mini rassegna stampa per amici.org

Ogni circa 30 giorni estrapolo per amici, con filtro sui diritti umani, alcuni degli articoli che commento nel corso del mese attingendo da varie fonti informative (tra le quali Avvenire, Asia news, il Sussidiario, La Stampa, Vita Trentina, Corriere, Repubblica, ...); se tu desiderassi ricevere tale newsletter via email, potresti farmi richiesta di iscrizione nella mailing list e poi eventualmente revocarla (qui come fare)

[Pagina senza pretese di esaustività o imparzialità, modificata 31/05/2018; col colore grigio distinguo i miei commenti rispetto al testo attinto da altri]

Pagine correlate: il cinismo dei potentati devoti di Marte e della dea pecunia perora diritti individuali di prestanti, ma in silenzio complice davanti alle stragi del popolo fragile schiavizzato in darwinismo sociale

 

Diritti umani dei più deboli calpestati in Congo, Sud Sudan, Siria

 

Se anche i forti in denaro ed armi possono rimetterci la pelle in zona di guerra, figuriamoci cosa può accadere ai deboli (inermi, poveri, donne e bambini): dalla Nigeria alle Filippine, dalla Libia all’Afghanistan, dallo Yemen alla Somalia, ..., sarebbe lunga la lista dei pezzi della terza guerra mondiale, ma limitiamoci qui a quelli in titolo per i quali il Papa ha invocato giornata di preghiera lo scorso 23 febbraio, alla quale ho aderito trovandomi con i fratelli di fede nella chiesa della Sacra Famiglia: era gremita. Le letture del Vangelo e i canti per la Via Crucis si alternavano con toccanti testimonianze su quei martoriati Paesi, alcune delle quali qui riprendo.

 

Congo:

- corruzione politico-giudiziaria (pag2 delle letture in Sacra Famiglia), massacri azionati da militari e bande, stupri, cinico sfruttamento di manodopera anche infantile <video.fb> nel fango delle miniere di materiale anche radioattivo, il tutto ruotante attorno all’affare dei minerali dei conflitti (coltan); i cattolici hanno iniziato marce pacifiche per invocare le elezioni democratiche negate da quel Kablia che il 26Gen diceva "In nessuna parte della Bibbia, Gesù Cristo ha mai presieduto una commissione elettorale" e al quale don Donatien, segretario della conferenza episcopale del Congo, rispondeva con le parole di Papa Benedetto XVI "la Chiesa deve essere presente là dove la popolazione soffre ...”. Una sofferenza accentuata proprio dalla crisi sociopolitica: il 21Gen polizia ed esercito avevano sparato su inermi e pacifici dimostranti, uccidendo (pag 8).

2017.06.14 <lindro> la strategia di Kabila per mantenere il potere.

- 2018.02.24 <stampa> ieri era la giornata di preghiera: a Kinshasa i sostenitori di Kabila occupano la cattedrale: nuova intimidazione alla Chiesa cattolica, vietate anche le marce non violente indette per domenica 25 dal Comitato di coordinamento dei laici al termine di tutte le Messe nel Paese.

- 2018.02.27 da questo podcast di Radio Anch’io at 7’.30” (o direttamente qui estratto.mp3) riassumo: situazione drammatica e gravissima crisi in Congo: il 2° mandato del presidente è scaduto a fine 2015 ma Kabila non vuole abbandonare il potere: alla base di tutto ci sono i fortissimi interessi economici per le riserve di minerali preziosi (colà si trova l’80% del coltan mondiale); è proprio la Chiesa cattolica nel mirino del regime per la sua richiesta alle istituzioni di legalità e democrazia; per non esporsi come vicino alla Chiesa, deve mantenere l’anonimato l’autore del seguente messaggio: <at 3’53” di questo.mp3> «hanno assaltato le chiese e la gente pacifica che manifestava con i crocifissi, corone del rosario e canti di chiesa; purtroppo Kabila vuole ripresentarsi per il terzo mandato contro il dettato costituzionale e chi lo sostiene sono i governi occidentali che lo pilotano come un fantoccio pur di continuare a sfruttare le risorse di ogni tipo presenti in Congo a dispetto dei soprusi che la popolazione è costretta a subire. A mio avviso sono 2 le cose da rilevare: per la prima volta la Chiesa tutta si è schierata contro le violenze del regime e, secondo, il mondo occidentale continua con immensa ipocrisia a non interessarsi della situazione, perché fa comodo a tutti vendere armi e sfruttare concessioni venticinquennali pagandole due soldi»

 

Sud Sudan: della guerra civile in questo Paese di recente indipendenza annoto le cifre spaventose:

- almeno 50 mila morti e 4 milioni di sfollati (pag 4) e la testimonianza di Suor Martinelli (pag 6). «dal giugno 2016 siamo rimasti l'unica istituzione sanitaria funzionante nella regione di Wau, in quanto a seguito della fuga del personale per la guerra in corso, l'Ospedale governativo offre solo servizi ambulatoriali diurni. Anche noi abbiamo avuto defezioni per paura, ma con quelli rimasti siamo riusciti a continuare il nostro servizio, grazie anche al fatto che alcuni di noi siamo religiosi missionari e rimaniamo con la gente anche nei momenti difficili».

<corriere> Sud-sudanesi profughi in Uganda, bambini orfani di genitori di etnie diverse che si erano scannati tra di loro sono aiutati a perdonarsi da maestre a loro volta ferite dalla guerra negli affetti più cari: progetto Avsi-Unicef.

 

Siria:  rimandando alle pagine specifiche per dettagli (Aleppo, Deir Ezzor, Afrin, Ghuta, Isis e collusioni occidentali) segnalo l’appello dalla Custodia di Terra Santa: <ats.ATS> uno stillicidio di colpi di mortaio si abbatte sui quartieri di Damasco con centinaia di vittime, la maggior parte bambini. <sussidiario> Munir Hanashy parroco di Damasco: i "ribelli" bombardano noi e uccidono i civili di Ghuta nell'enclave in loro mano a pochi chilometri da Damasco, dove i civili sono vittime dei bombardamenti ma anche degli stessi ribelli. [CzzC: aggiungerei il grido disperato di Padre Munir «il Ghuta non è un quartiere di vittime perseguitate dal regime. È l’esatto contrario. Sono anni che sparano missili sulla capitale, uccidono innocenti, poveri civili». Come da Aleppo est i jihadisti lanciavano razzi e barili bomba su inermi della Aleppo Ovest prima della liberazione.

 

 

→Newsletters segnalate nei mesi e negli anni precedenti