Newsletter 2018.01.31 al gruppo di mini rassegna stampa per amici.org

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[Pagina senza pretese di esaustività o imparzialità, modificata 19/11/2023; col colore grigio distinguo i miei commenti rispetto al testo attinto da altri]

Pagine correlate: libertà di coscienza e di espressione sono pilastri dei diritti umani; religione e laicità; il principio di maggioranza a tutela di certi valori non basta; Lituania

 

Forza del diritto o cinico diritto della forza?

 

A supporto del discernimento sul dilemma in titolo uso la notizia della decisione della Corte europea(**) che lecitò l’uso di Gesù e Maria nelle pubblicità, condannando la Lituania perché aveva multato un'azienda che li aveva usati <avvenire, aleteia, sussidiario>: pensi che, per stare in tema, dovrei usare esempi di ben maggiore priorità rispetto a questo?

Li userò. Chiarisco subito che, a mio avviso, fu un errore tattico la suddetta multa perché l’abuso nella fattispecie configurerebbe profanazione ma non vilipendio o blasfemia della serie tifosi Arcigay-Cassero che pur furono assolti per innocuità della messinscena.

Era oltre mezzo secolo fa quando venivamo inondati dalla pubblicità dei jeans “Jesus” col lato B della fidanzata di Oliviero Toscani sottotitolata “Chi mi ama mi segua”, ed abbiamo capito da mo’ che pubblicisti e produttori di cinema/TV aspettano goduriosi l’indicizzazione negativa dei cattolici per ricavarne gratuito amplificatore mediatico.

Cari Lituani, è comprensibile la storia che vi abbia portato a multare a chi profana Gesù, visto che da voi il comunismo non è riuscito nemmeno con reiterati spianamenti di ruspa a far sparire la collina delle croci,

 

 ma è matematico che ci si ritorca contro come un boomerang l’uso della multa per tutelare il rispetto della nostra sensibilità religiosa, stante questa Europa dominata da illuminati del tipo esibito dalla ministra francese Taubira «siamo il Paese di Voltaire e dell'irriverenza, abbiamo il diritto di ironizzare su tutte le religioni» in risposta Papa Fr1 che aveva ipotizzato che potesse aspettarsi un pugno reattivo chi avesse detto una parolaccia contro sua madre.

Sui rapporti di forza i conti si fanno prima, non dopo, cari Lituani, per non fare il gioco del nemico (vedi la prudenza raccomandata da Gesù <Luca 14:31>): attenti cari Lituani, ma anche cara Polonia e cara Ungheria, a non essere mal suggeriti da infiltrati del nemico che si fingono fedeli più del Papa sulle questioni etiche, come da noi quell’avvocato che 6 anni fa iniziò la raccolta firme per intentare un altro referendum abrogativo della 194. Dobbiamo prendere atto che l’Occidente ex cristiano è così desacralizzato che, ad esempio, uno spettacolo come quello di Castellucci, di cui lui stesso precisa trattarsi di merda sul volto di Cristo, ottiene dal settimanale diocesano il foglio rosa di spettacolo teologico ...

Mi state dicendo che sarei in disaccordo con la CEI? Infatti il suo <Avvenire> con Padre Occhetta di Civiltà Cattolica sostiene che La Corte di Strasburgo nella fattispecie "ha tradito il principio di laicità che si fonda sul rispetto della libertà religiosa"; se si tutela "il diritto di espressione si dovrebbe tutelare anche il diritto a non vedere umiliato il proprio sentimento religioso"; "è un gioco di pesi e contrappesi, non si può elevare un principio per distruggerne un altro".

Sono d’accordo con <Avvenire>, ma ...

- per accordo rinforzerei così: l’Art.19 della nostra dichiarazione universale dei diritti umani non limita la libertà di espressione, ma lascia implicito il rispetto degli altri diritti e quindi, ad esempio, permette la punizione delle espressioni offensive o istigatrici alla violenza e all’odio, perché c’è l’Art Art12: Nessun individuo potrà essere sottoposto ... a lesioni del suo onore e della sua reputazione;

ma gli attuali magistrati europei non considerano che una persona possa avere Gesù o Maometto come niente di più caro nella vita, tanto da ritenere la profanazione dei loro volti analoga alla profanazione di sua madre per quanto attiene il suo onore e reputazione; per gli attuali magistrati onore e reputazione sono questioni individuali terrene, non collegabili a credenze trascendenti;

- i cristiani potrebbero darsi da fare anche politicamente affinché siano i laici a crescere nel rispetto del rapporto religione e laicità, anziché farsi pilotare dal laicismo, ma se fossero i cristiani ad usare la forza delle multe per tutelare tale rispetto, si illuderebbero di vincere nel periodo in cui fossero maggioranza relativa, ma poi i laicisti gliela farebbero pagar cara.

- mi spiace dirlo per Fr1, che mi sta carissimo, ma sia il pugno a posteriori reattivo da lui ipotizzato, sia le multe che mirassero a dissuasione preventiva, non possono essere invocate dai cristiani approfittando di temporanee maggioranze relative: per il pugno addirittura sarebbe un farsi giustizia da sé, mentre se volessimo estendere le multe all’ambito della profanazione, oltre ai comportamenti già multabili (istigazione all’odio e alla violenza) noi cristiani potremmo al più tentare di convincere i laici europei ad introdurle, ma, se non riuscissimo, non ci resterebbe che soffrire l’offesa ed eventualmente boicottare i prodotti dei profanatori (io ne ho già 3 in exclusion list) come ci suggerirebbe Gesù, nello stile della non violenza che fu anche di Gandhi di cui il 30 gennaio ricorre il 70esimo dell’assassinio: questa sarebbe la forza del diritto anziché il diritto della forza.

Il diritto della forza (multe, carceri ...) spetta a Cesare (un Cesare che oggi – quantomeno per ambito diritti umani – è più europeo che nazionale), non ai credenti cristiani (oggi pochi, ma maturati più di ieri nella consapevolezza della separazione tra Cesare e Dio raccomandata da Cristo, tanto che non ne sentiamo ormai più pretendere una adeguata punizione per la donna che abortisse per ovviabili motivi); vorremmo, però, un Cesare che sapesse mettere le fondamenta del diritto anche al riparo dei criteri di maggioranza come ben spiegò B16° a Berlino/2011, ma la realtà è diversa, tanto che agli effetti pratici vale più il diritto della forza che la forza del diritto. Ad esempio?

- La suddetta ministra Taubira che a Gen2015 difendeva il diritto di Charlie Hebdo di ironizzare su tutte le religioni rimase muta quando Lug2015 Charlie Hebdo si arrese allo stragista diritto della forza e il suo direttore Laurent Sourisseau promise: "Non pubblicheremo mai più Maometto": infatti l’anno dopo svignettò solo il Dio cristiano;(*)

- i Curdi sono stati riconosciuti sia dagli USA sia dai Russi come i migliori alleati per liberare le città in mano all’Isis (ti ricordi le donne curde combattenti

e la loro eroica resistenza a Kobane?), ma è bastato il diritto della forza cinica <limes> di Erdogan <
agi> per farli escludere dai negoziati di Sochi sul destino della pace in Siria;

- quando non si fondano le fondamenta dei diritti umani (come l’Art.18 obiezione di coscienza) al riparo del criterio di maggioranza, può capitare che anche i difensori di tali fondamenta si appoggino alla forza di temporanee maggioranze relative, ma il vantaggio dura fino alla successiva tornata perdente, con effetto rebound: ad esempio? Obama aveva imposto anche alle istituzioni religiose di pagare farmaci e prodotti abortivi ai dipendenti, e aveva promesso fondi pubblici anche alle ONG che promuovevano l’aborto come pianificazione familiare; gli evangelicali appoggiarono Trump (turandosi il naso per altri aspetti) per ottenere l’abolizione di quei provvedimenti di Obama, e l’ottennero, con la consolazione anche di alcuni cattolici; ma fino a quando? E se fosse anche per questa “vittoria” che il direttore della rivista citata dal suddetto Avvenire ha tacciato quei cattolici e quegli evangelicali di “ecumensimo dell’odio?”. A pensar male si fa peccato: mi confesserò in Quaresima che quest’anno arriva presto.

 

Post Scriptum

(*) la resa di Charlie Hebdo aiuterebbe ad intuire come la suddetta sentenza della Corte di Strasburgo (CEDU) configuri una ferita alla sensibilità dei cristiani: di chi altri se no? I togati di Strasburgo ben sanno che analoga sentenza mai si troverebbero a dover emettere contro multe inflitte alla profanazione pubblicitaria di altre religioni: sanno benissimo che mai la ditta Sekmadienis o altra ditta agghinderebbe in Azerbaijan o in Turchia (che fan parte del CEDU) le figure di Maometto con sua madre o sua moglie bambina come ha agghindato e tatuato Gesù e Maria: sa bene la Sekmadienis che, ben più probabile della multa, subirebbe le ritorsioni della giustizia fai da te (diritto della forza) simili a quelle sperimentate dai satirici francesi.

(**) la Corte di Strasburgo è espressione del Consiglio d'Europa, organizzazione internazionale completamente indipendente dall'Unione Europea: fondata nel 1949 comprende 47 stati, quelli dell’Europa fisica, ma anche Turchia e Azerbaigian e, come osservatore, pure il Marocco.

 

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