modificato 05/09/2017

 

Articolo di Casa Sacra Famiglia dopo i 2 incontri sulla Misericordia cristiana dic2015

Correlati: catechesi operativa; la Misericordia cristiana

Pagina senza pretese di esaustività o imparzialità: contrassegno miei commenti in grigio rispetto al testo attinto da altri.

 

In prossimità del Natale le animatrici di Casa Sacra Famiglia stampano un giornalino per le ospiti e il Personale: qui l'articolo sui 2 incontri in titolo

 

 

Anche quest’anno la nostra struttura ha proposto degli incontri in preparazione al Natale, aperti al personale e a tutti quelli che frequentano la nostra Casa.

Prendendo spunto dal tema della misericordia, scelto da Papa Francesco per questo anno Santo, la nostra Direzione assieme al relatore CzzC, ci ha invitati a riflettere su due parabole emblematiche al riguardo: quelle del buon Samaritano e del Figliol prodigo (o del Padre misericordioso) proiettate sulla realtà che stiamo vivendo.

Nell'incontro dell'11/12, aiutati anche dalle parole del Papa (Angelus 06/12/2015) abbiamo fissato la sorgente della misericordia cristiana: sentire su di noi l'abbraccio di Gesù ci rende capaci di comprensione e azione verso i bisogni del prossimo, che non sono solo quelli della povertà materiale, ma anche di quella spirituale e il bisogno di dignità umana con relativa giustizia. In ogni caso le azioni valgono più di tanti bei discorsi e le circostanze che il Signore ci fa incontrare (famiglia, quartiere, lavoro) anche quelle meno simpatiche, sono precisamente l'ambito in cui si misura la nostra fede con caritas in veritate, nonostante il buio che perfino una santa come Madre Teresa ha attraversato, ma consapevoli che l'aiuto del Signore (da invocare, non bastiamo a noi stessi) fa sì che le nostre mani siano le sue mani, il nostro volto il suo volto per l'attuarsi di una nuova umanità in fraternité, la gemella troppo spesso dimenticata di egalité e liberté.

Rinvigoriti dalle parole del Papa, ci siamo ritrovati una settimana dopo per confrontarci su un altro tema legato alla quotidianità della misericordia, il perdono (parabola del Figliol prodigo): il nostro istinto è rispondere alla violenza con altra violenza montando la spirale dell'odio: quanto è difficile perdonare! Quanto è più facile dire "te la farò pagare" (occhio per occhio) o vergognarci dell'evangelica mitezza o abbandonare la fede scandalizzati dagli errori dei fratelli: quanti anche nella Chiesa! Ne basta uno per oscurare 1000 testimonianze di bene è stato detto nel vivace dibattito in merito, senza nulla togliere al dovere di curare il marcio, di prevenire la corruzione, di denunciare il reato, nella società civile come nella Chiesa, corpo mistico di Cristo, ma fatta di umani e dunque casta et meretrix. Molto emozionante è stata la visione del video/testimonianza di Myriam, una ragazza Siriana di dieci anni sfuggita ai massacri dell'Isis, che con parole semplici di bambina ha dimostrato con serenità la forza del perdono, il no odiare, nemmeno i persecutori, il sì alla fiducia nell'amore di Dio.

È quasi sovrumana la capacità di perdono, di enorme fatica fare il primo passo ma, una volta fatto, quanto bene comune deriva dal proseguire con il cammino di conoscenza e vicinanza verso l’altro.