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modificato 28/12/2016 |
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Proposta x educazione sessuale nelle scuole con 5M€, non 200M€ |
Correlati: ideologia e didattica di gender sanguisuga per sublimare GPA pro gay? Art26.3, resilienza, Scalfarotto; legge di natura |
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Pagina senza pretese di esaustività o imparzialità: contrassegno miei commenti in grigio rispetto al testo attinto da altri. |
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Stanti ben maggiori priorità per cui sborsare soldi pubblici (dalla scuola, all’welfare, alla disoccupazione giovanile), parrebbe configurare alterazione delle priorità la proposta Fedeli/pd depositata in Senato col disegno di legge n.1680, per far stanziare 200 milioni di euro (art6) al fine di diffondere l’ideologia di gender nelle scuole; fra l’altro per l’educazione sessuale nelle scuole ecco un’idea che potrebbe costare decine di volte meno ... |
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14/12 |
Anch’io credo che l’istruzione sia uno dei motori dell’ascensore sociale, ma con qualche eccezione: ad esempio ci potrebbe essere un momento in cui, dovendosi accontentare un sindacato illuminato come la Cgil, dovendosi premiare onerose proposte di legge a supporto dell’illuminata gender didattica, una non laureata diventi ministro dell’istruzione, ricerca e Università, con tutto il rispetto per lei, ovviamente! |
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14/02 |
Dopo aver firmato la petizione che intende fra l’altro difendere la priorità dei genitori nell’educazione dei figli (art26.3 dich.univ.dir.umani) e diffidare della scandalosa alterazione delle priorità configurata dal disegno di legge Fedeli n.1680, che vuole 200M€ per diffondere l’ideologia di gender nelle scuole, mi permetterei di lanciare un’idea alla spending review, perché potrebbero bastare meno di 5M€ per raggiungere anche meglio l’obiettivo dell’educazione sessuale e del contrasto all’omofobia: - lavoravo in un’azienda che fin dagli inizi 2000 sostituì istruttori, carta, aule didattiche, con corsi normativi online aventi pagella di merito individuale e massimo controllo della relativa fruizione: si ridussero di circa 100 volte i costi rispetto alla formazione tradizionale; - il Ministero appalti la creazione di 3 corsi online sulla formazione degli insegnanti all’educazione sessuale nelle scuole, di cui almeno uno abbia l’approvazione delle associazioni dei genitori e obblighi gli insegnanti a frequentarlo online con libertà di scegliere il corso preferito tra i tre; - alle casse pubbliche potrebbero bastare meno di 5M€ e la multinazionale italiana da cui provengo potrebbe fornire benchmark con 40M di clienti e 150k dipendenti. Non me ne voglia l’Arcigay che avesse previsto nel suo piano triennale un più consistente “avere” da questa strategic business unit. |