modificato 19/01/2017

 

Fondazione teologica del primato della coscienza individuale

Correlati: coscienza rettamente formata, leitmotiv L3 attacchi al diritto di obiezione di coscienza

Pagina senza pretese di esaustività o imparzialità: contrassegno miei commenti in grigio rispetto al testo attinto da altri.

 

A seguito delle mie domande sul primato della coscienza individuale (formata nel confronto con la comunità anziché col Magistero), primato conclamato da VT#44 e VT#45/2012, mi chiama don XY di TN per spiegarmi come tale primato sia teologicamente fondato: mi cita Danielou, che sarebbe stato ostracizzato dalla gerarchia e quel sacerdote tedesco NC che si ribellò ad Hitler sfidando la dissuasione del suo vescovo, perché, disse, a giudicarlo nell’al di là ci sarebbe stato Dio, non Hitler.

Replicai che

Danielou disse tante cose buone, ma sulla esaltazione della disobbedienza ecclesiastica oggi si ricrederebbe assai (qui spiego perché)

- NC non assecondò il suo Vescovo, ma non disobbedì al Papa come dimostra la fedeltà apostolica di Von Galen, il leone di Münster

- se i Vescovi avessero obbedito al Papa anche in fatto di roghi delle streghe, sai quante di meno ne sarebbero state bruciate, visto che a Roma nessuna, e nei territori Luterani di più che in quelli cattolici?

- l’Hitler di oggi è la cultura dominante del relativismo e del nichilismo, che nega la effettiva libertà religiosa e l’effettivo diritto all’obiezione di coscienza: a questa cultura è eroico resistere, e, invece, alcuni sedicenti profeti cadudem sermonano da concilianti buonisti che “non c'è da accanirsi contro il mondo né da pensare a eterne contrapposizioni"

- delle dispute teologiche nulla importa ai nostri ragazzi a scuola, e, invece, mentre i giovani cercano il senso della vita, sul nostrano ISR-FBK calano teologi ginevrini, (delocalizzano dove trovano ancora chi li applaude e paga) per tentare di convincerci che “la religione non è più considerata alienazione, bensì esercizio di liberazione spirituale”: tradurrei così: la religione sarebbe quasi come un corso di yoga, quasi un balsamo antidepressivo come la canzone trasmessa in clima natalizio da Radio Trentino in Blu; ho chiesto in Curia se quel sermonante l’abbiano pagato più di 500 euro.