il COBRA non è un serpente ma un pensiero frequente che diventa indecente quando vedo te” (1981/Donatella R.)

Qui audio breve.mp3 estratto da YouTube cantato da Donatella Rettore nel 1981.

Non scandalizzarti, perché ora (Natale 2012) la maturata cantante si esprime con meno indecenza e ti conforta con un nuovo brano, portandoti ”lontano da tutte le cose brutte che si sentono nel quotidiano, per un Natale balsamico, propositivo e antidepressivo».

[Pagina senza pretese di esaustività o imparzialità, modificata 16/03/2024; col colore grigio distinguo i miei commenti rispetto al testo attinto da altri]

Pagine correlate: Radio Trentino in Blu

 

↑2012.12.18 email h18.08; al 31/12/2012 annoto ancora mancata risposta.

A: redazione@Trentino in Blu

Cc: diretta@Trentino in Blu

Oggetto: "il cobra non è un serpente ...", h14,55 di oggi TRENTINO INBLU

Spett. redazione di Radio Trentino in Blu,

     vi disturbo per chiedervi conferma che abbiate effettivamente messo in onda la singolar canzone il cobra non è un serpenteche oggi ho udito trasmessa sul vostro canale: ero alla guida della mia autovettura quando verso le 14,55, premuto in zapping il tasto dell’autoradio sintonizzato sulla vostra emittente, vi colsi che stavate trasmettendo appunto quanto in procace parola.

   Ne avevo già udito il Leitmotiv (forse da qualche suoneria), ma non avevo mai ascoltato il relativo testo così chiaro, e mi sorpresi, non tanto per l’allusivo significato (non sono facile da scandalizzare e rido anche di barzellette sporche), ma per aver udito quella canzone generosamente montata sulle onde della nostra radio diocesana: sbirciai il display per essere sicuro di non aver sbagliato la scelta del canale, ed osservai scorrere inequivocabilmente TRENTINO INBLU.

   Vi chiedo per favore se, sulla base delle vostre risultanze, ritenete che io abbia preso un abbaglio o meno.

Grazie a prescindere. Non amo pubblicità. CZZC.

 

In attesa

- della risposta che forse Radio Trentino in Blu darà alla suddetta mia richiesta

- e/o di riscontri che mi facciano dubitare dell’attendibilità del mio apparato visivo e uditivo, freno i miei pensieri propendenti ad un’interpretazione biasimabile della trasmissione, e passo in rassegna le eventuali interpretazioni più positive, a cominciare da

forse RTB negherà di aver trasmesso quella canzone, e allora segnerò un punto di domanda sulla mia cartella senescenza.

I seguenti altri forse ristrutturerò dopo che mi sarà arrivata la risposta da RTB.

forse ignoreranno la mia domanda ...

forse mi risponderanno che mi son perso il preambolo della canzone e il seguito, perché l’emittente trattava il testo in chiave dialogico analitica con link alle tematiche sessuali affrontate a viso aperto dal palinsesto “Ascolta si fa vita”;

forse sono io troppo malizioso a pensar male del cobra, ma questo lo posso verificare subito cercando in internet: no purtroppo, circa il significato di quel brano musicale leggo su web che i commentatori intendono ad esempio così: «Donatella Rettore è sempre stata molto trasgressiva, in questa canzone gioca con le parole cercando di non essere volgare, ma il senso è  che paragona il cobra al c****. Al tempo fece molto scalpore...»;

forse sono trascorsi troppi anni da quel tempo (1981) e son cambiati i costumi per cui oggi fa meno scalpore che cotale allusione monti sulle onde di una radio diocesana se coraggiosamente innovativa, adulta e democratica;

forse si è trattato di un errore ... qualche novellino jukeboxer, magari stagista in Radio diocesana con referenze cadudem, sarà severamente redarguito per la distrazione ....

- Giro pagina web e, sorpresa, leggo che la maturata Rettore si interessa all’imminente Natale:

- “dal 20 novembre 2012 Donatella Rettore torna con un “Natale sottovoce, brano che anticipa l'uscita della raccolta-strenna in due cd The Best of the Beast”

brano che la cantante commenta così

- «Natale è un giorno speciale, di festa ... lontano da tutte le cose brutte che si sentono nel quotidiano. Questo brano è per un Natale balsamico, propositivo e antidepressivo».

E mi balena un nuova ipotesi interpretativa positiva, perché mi sovvien che ieri commentai con lo stesso termine un articolo di Vita Trentina (la diocesana sorella cartacea dell’emittente elettromagnetica RTB) che a pagina 21 del #49 (16/12/2012) enfatizza il lauto sermone di un PTP (Pastore Teologo Protestante) prolusore all’ISR (Istituto di Scienze religiose dell’FBK), per il quale «la religione ha ormai perduto di significato nello spazio pubblico ... ed è considerata esercizio di liberazione spirituale», (il che fu detto ignorando intenti e criteri della Nuova Evangelizzazione, ed applaudito anche da alte sfere curiali), sentenza che commentai (e inviai a VT) così «mi chiedo se si stesse riferendo a succedanei degli antidepressivi, piuttosto che ad una Rivelazione e presenza effettiva di Dio tra noi, visto che il pastore Denis Müller stava prolusendo in una scuola TEOlogica all’inaugurazione del CSSR (Corso Superiore di Scienze Religiose) della prestigiosa FBK» (perdonami la pletora di sigle diocesane).

Dunque RTB non avrebbe messo in onda un pensiero indecente della Donatella Rettore per pubblicizzare volgarità, ma potrebbe aver pensato ai pensieri più decenti della maturata pensante, coincidenti a livello balsamico con quelli prolusi dal PTP (pagato anche con soldi pubblici, anche con soldi diocesani?), pensieri curialmente applauditi e rilanciati dalle diocesane risorse mediatiche (da VT, a RTB e relativi siti online), ovviamente senza aiuti al discernimento, perché le suddette risorse mediatiche, a detta della loro Direzione, «non hanno funzione pastorale o catechetica, ma solo di cronaca che porti spunti di riflessione senza pretese di vincere o convincere alcun lettore/ascoltatore»; il fruitore di tali servizi, poi, non ha bisogno dei giudizi dei media diocesani, perché, da adulto, è forte del «primato della sua coscienza individuale formata nel confronto con la comunità».

Siccome la mia coscienza è formata nel confronto col Magistero, notoriamente non al passo coi tempi e con l’avanzata ricerca teologica ginevramente ispirata e localmente ben remunerata, chiedo venia se la mia scarsa libertà di pensiero - così succubemente formato - ritiene che le suddette pastorali parole dell’word manager PTP, ancorché forse pesanti in ricevuta e ricaduta, siano leggere, scarsamente convincenti la mia testa dura, che riterrebbe quasi più efficace il pensiero di Donatella Rettore.