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modificato 16/09/2017 |
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Primo intervento di A.Scola su Family2012 Milano |
Correlati: significato del termine famiglia; cangiante la legge naturale? GPA pro gay? |
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Pagina senza pretese di esaustività o imparzialità: contrassegno miei commenti in grigio rispetto al testo attinto da altri. |
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24/03/2012 traggo da il Sole 24h
Angelo Scola Non mancano oggi indagini sulla famiglia che documentano come essa sia un bene effettivo, riscontrabile empiricamente e praticamente in ogni societa’. Per esempio, la quarta indagine condotta nel 2009 sui valori degli europei (European Values Studies).
Questo e’ il primo di una serie di interventi che il cardinale Angelo Scola, arcivescovo di Milano, proporra’ ogni sabato. Riflette sull'esigenza di ri-conoscere la famiglia oggi e il suo compito nelle nostre societa’ plurali anche a partire dalla provocazione offerta dal prossimo Incontro mondiale delle Famiglie, che portera’ milioni di persone a Milano dal 29 maggio al 3 giugno prossimi. Evidenzia che la famiglia viene ritenuta molto importante da una quota rilevante della popolazione (media tra i Paesi, 84%; Italia, 91%) e si colloca al primo posto in 46 Paesi su 47. Essa precede aspetti centrali del vivere sociale quali il lavoro, le relazioni amicali, la religione, il tempo libero e la politica, che, al contrario, si distribuiscono in modo differente all'interno dei vari contesti. Altri dati, come quelli dell'Istat sulle famiglie italiane, parlano di un incremento dei nuclei familiari che non superano le tre persone e anche dell'incremento delle convivenze e dei cosiddetti single. Questi numeri, che pur mettono in luce orientamenti generali, ci ripropongono un interrogativo cruciale: quali sono le caratteristiche costitutive di una famiglia? Non ogni forma di convivenza puo’ essere chiamata famiglia. Per evitare confusioni logica vuole che ad ogni "cosa" corrisponda un "nome" preciso. Le’vi-Strauss parlava dell'unione socialmente approvata di un uomo e una donna e i loro figli come di «un fenomeno universale, presente in ogni e qualunque tipo di societa’». Questo importante rilievo registra l'esistenza di una sorta di "universale sociale e culturale" che indica il proprium della famiglia. Reputo che questo dato sia ancora attuale e non possa essere ragionevolmente smentito. Esso puo’ esprimersi in molte forme come la storia del passato documenta e come il futuro ci riservera’. Queste forme, tuttavia, sono "famiglie" solo se conservano tutti gli elementi del proprium richiamato dal celebre antropologo francese. Quali sono? La famiglia mette in campo il legame di appartenenza che si instaura tra i soggetti che la compongono (l'uomo, la donna e i loro figli). E’ quella specifica forma di "societa’ primaria" che tiene insieme e di fatto permette un armonico sviluppo delle differenze costitutive dell'umano - quella sessuale tra l'uomo e la donna e quella tra le generazioni (nonni, padri, figli). Possiamo dire in un altro modo: la famiglia e’ formalmente istituita per dare forma sociale alla differenza dei sessi in quanto generatrice di vita. [CzzC: martedi’ scorso discussi animatamente con tre dotte interlocutrici (tra cui la zia dell’assessora ...) circa l’intimazione UE agli stati di non dare definizioni restrittive del termine famiglia, che metteva fuori norma perfino la nostra Costituzione: come fossi uno che vive fuori del mondo, le 3 grazie adulte, democratiche, allineate con la linea pastorale della caritas diocesana, mi attaccarono con la grinta delle 68ttine teoglibone, reclamando che la nostra Costituzione non dice che il matrimonio sia solo tra maschio e femmina e che anche le coppie omosessuali hanno il diritto di adottare minori; le placai quando ricordai che il loro mito Che Guevara faceva fare una brutta fine ai gay]. L'identita’ della persona e’ strettamente connessa sia alla presenza della coppia generativa, sia alla storia delle generazioni di cui e’ espressione. Questo e’ un dato costante, comune ad ogni esperienza familiare e non si tratta di un dato puramente biologico. Infatti, «nella biologia della generazione e’ inscritta la genealogia della persona» (Giovanni Paolo II). Il quotidiano e stabile rapporto "io-tu" che passa attraverso le relazioni primarie vissute in famiglia, favorisce inoltre l'equilibrata crescita della persona. In questo sta la forza drammatica della famiglia: essa costituisce per ogni uomo, nei suoi aspetti positivi e negativi, la via privilegiata per cogliere e sviluppare la propria identita’ personale. Il riconoscimento della famiglia come relazione specifica tra i sessi e le generazioni implica quel patto socialmente e pubblicamente accolto tra due persone di sesso diverso, che e’ il matrimonio. Tale patto connette anche generazioni diverse, figli e genitori e fa accedere alle genealogie-stirpi paterna e materna. L'autocoscienza dell'uomo, anche irriflessa, poggia quindi su un legame e un'appartenenza originaria nella quale e’ possibile in ogni momento ritrovarsi. La famiglia cosi’ intesa si diffonde nella societa’, non come un bene privato, ma come un vero e proprio bene comune e, quindi, fa emergere l'intrinseca natura relazionale dell'umana esperienza. In questo senso, appartenenza familiare e appartenenza sociale si rimandano e si coimplicano: dalla loro relazione si sviluppa la fiducia tra i soggetti e la capacita’ di cooperare responsabilmente al bene comune in un incessante scambio reciproco. Riconoscere la famiglia come soggetto sociale e’ una delle sfide cruciali di fronte a cui si trova la nostra societa’ individualizzata e frammentata. © RIPRODUZIONE RISERVATA L'EVENTO L'appuntamento: dal 29 maggio al 3 giugno prossimi, a Milano; la conclusione con Benedetto XVI Il cammino di avvicinamento La rubrica e’ una delle inziative che vedranno coinvolto il Gruppo 24 Ore verso il «Family 2012» Sul sito ufficiale tutti i dettagli del programma con le modalita’ di partecipazione |
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