Presepe in casa CzzC
il 2012.01.06 inviai le foto del nostro Presepe alla Parrocchia S. Caterina, a seguito di questo articolo su Vita Trentina.
[Pagina senza pretese di esaustività o imparzialità, modificata 26/12/2022; col colore grigio distinguo i miei commenti rispetto al testo attinto da altri]
Pagine correlate: Presepi, feste e segni cristiani, la Festa del Natale cristiano; Auguri di Buon Natale
↑2022.12.24 <foto> della grotta pubblicata su fb da …
↑2018.12.23 Faccio il Presepe in casa con la stessa grotta che costruii decenni fa, quando eravamo in attesa del nostro primogenito; adesso è anche per i suoi figli, nostri nipotini.
↑2011.12.gg invio le seguenti foto del nostro Presepe alla Parrocchia S. Caterina, a seguito di questo articolo su Vita Trentina Potresti cliccare sulle foto per vederle in più alta qualità
Perché ho collezionato queste immagini per S.Caterina?
Non tanto per partecipare a un concorso, ma nell’eventualità che Padre Gianni desiderasse visionarle anche solo come semplice testimonianza dell’interesse per il Presepe nelle famiglie della nostra città. La grotta è ancora quella che costruii nel Natale del 1978 quando mia moglie era in attesa del nostro primo figlio Paolo, ora padre dei nostri primi due nipotini: il più grande ha 2 anni e mezzo ed è in grado di apprezzare il Presepe, mentre noi adulti siamo aiutati a ridestare il gusto del Natale come la prima volta, come ci invita a meditare una delle più belle riflessioni che ricevemmo da amici con gli auguri di Natale:
<vatican> «ridurre la festa a un puro atto di pietà, a devozione sentimentale? Saremmo tentati di non aspettarci granché dal Natale, ma a chi è data la grazia più grande che si possa immaginare - vederlo all’opera in segni e fatti che lo documentano presente - è impossibile cadere nel rischio di celebrare la nascita di Gesù come un “devoto ricordo ”. Non ci è consentito! E non perché siamo più bravi degli altri fratelli uomini, non perché non siamo fragili come tutti, ma perché siamo riscattati di continuo da questo nostro venir meno per la forza di Uno che accade ora e che revoca la nostra condanna. È solo con questi fatti negli occhi che potremo guardare il Natale: non con una nostalgia devota, non col sentimento naturale che sempre provoca in noi un bambino che nasce e neppure con un vago sentimento religioso, ma in forza di una esperienza (perché tutto il resto non produce altro che una riduzione di “quella” nascita). Dove si rivela veramente chi è quel Bambino è in questa esperienza reale: il figlio di Elisabetta ha sussultato di gioia nel suo grembo. È il rinnovarsi continuo di questo avvenimento che ci impedisce di ridurre il Natale e che ce lo può fare gustare come la prima volta».
Buon 2012 sotto la sua protezione.
CzzC.