Gesù di Nazaret. Dall'ingresso a Gerusalemme fino alla risurrezione: di Benedetto XVI

il libro aiuta a superare la frattura tra sapere e credere, facendoci riscoprire l'efficacia attuale, per il bene comune, del Gesù trasmessoci dai Vangeli.

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Pagine correlate: recensioni

 

↑2011.11.10 Invito all'incontro organizzato dal Cc Rebora in sala conferenze del MART con Tornielli e Mariani: in presentazione del volume in titolo.

 

↑2011.07.31 <culturaeidentità> Caffarra: Riflessioni sul Gesù di Nazaret di Benedetto XVI. <diocesiSanMarino>

 

↑2011.06.30 (data~) Benedetto XVI: Gesù di Nazareth - Vol. 1. Gesù di Nazareth. Dall'ingresso a Gerusalemme fino alla risurrezione; 31Ott2012 udienza: «Non posso costruire la mia fede personale in un dialogo privato con Gesù, perché la fede mi viene donata da Dio attraverso una comunità credente». Keys libri

 

↑2011.05.31 <amicidomenicani> Il METODO STORICO e la metodologia storico-critica. Ciò che è proprio della fede cristiana è affermare che la nostra salvezza è operata da FATTI STORICI, accaduti in un tempo preciso e in un territorio determinato: sono quei fatti che hanno operato la nostra salvezza. Perché di quei fatti Dio era l'attore, il protagonista. Pertanto «se mettiamo da parte questa storia, la fede cristiana viene eliminata e trasformata in un'altra religione». È questa la ragione per cui la ricerca del volto del Signore deve esporsi al metodo storico, non può prescindere da esso.

   Esso basta per incontrare il volto del Signore? usando questa metodologia o i suoi risultati siamo introdotti nell'amicizia con la persona di Gesù? Assolutamente no, perché questa metodologia soffre, secondo il S. Padre, di tre limiti che sono inerenti alla sua stessa natura.

   Il primo limite è che la metodologia storica pone il testo che analizza nel passato, e per sua natura è inetta a rapportarlo al presente ...

   Il secondo limite è che la metodologia storica è la considerazione, inevitabile per la scienza storica, del testo evangelico solo come una parola umana, «trascurando il fatto che è anche parola divina, che apre il testo ad un sovrappiù di senso, dato dall'Autore divino» ...

   Il terzo limite è che la metodologia storica è come costretta a "tagliare" il testo in parti sempre più piccole, perdendo così la comprensione del tutto, la quale è la comprensione più vera.

   In che modo allora il S. Padre fa uso della metodologia storico-critica, superandone i limiti ed integrandola in una lettura dei vangeli più profonda?

   ...   Si potrebbe anche dire: gli evangelisti hanno scritto i vangeli interpretando nella luce della fede [della Risurrezione!] Gesù di Nazareth; è la fede della Chiesa degli apostoli; sono stati guidati da Dio stesso. Se io oggi li voglio veramente capire, devo pormi dentro questa stessa fede, la quale si richiama necessariamente ad un dato storico, di cui ha una comprensione più profonda.

 

↑2011.03.03 <sussidiario> Con "Gesù di Nazareth" Benedetto XVI difende la fede del popolo di Dio; da questo cambiamento la nascita della <saga della Terra di Mezzo>. <google> Ma chi era Barfield e qual è questa teoria del linguaggio?

 

↑2011.03.03 "Ecco chi chiese la morte di Gesù": l'aristocrazia del Tempio e i seguaci di Barabba, non il popolo ebraico

 

↑2011.03.02 Cos'è la VERITA'? Possiamo riconoscerla? Può essa entrare, come criterio, nel nostro pensare e volere, nella vita?