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modificato 18/11/2016 |
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Messaggio del Vescovo Luigi Negri alla Diocesi per il Santo Natale 2010 |
Correlati: Mons. Luigi Negri |
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Pagina senza pretese di esaustività o imparzialità: contrassegno miei commenti in grigio rispetto al testo attinto da altri. |
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13/12/2010 Il Verbo si è fatto carne ed abita in mezzo a noi.
Questo annunzio ci ripropone, ancora una volta, l'immagine tenera e fortissima di Maria, la Madre del Signore, colei che proprio dalla sua incondizionata e per la sua incondizionata adesione al mistero di Dio ha avuto la straordinaria avventura di generare nel suo corpo di carne il Verbo di Dio che è diventato uomo, Gesù Cristo. Io mi aspetto –prosegue Mons. Negri-che il Papa, che il prossimo anno visiterà la nostra Chiesa, aiuti ciascuno di noi a rendere più forte la nostra fede, a vivere con più dedizione questo orizzonte universale della Santa Chiesa di Dio di cui egli è il fondamento ultimo e a vivere l'impeto di portare l’ annunzio di Cristo a questa umanità, a questa società così corrotta nelle sue idealità e nei suoi atteggiamenti morali. *** Anche quest’anno la Chiesa ripropone il grande annunzio “Il Verbo si è fatto carne ed abita in mezzo a noi”. Questo annunzio, unico in tutta la storia dell’ umanità, si fa inesorabilmente prossimo al cuore di ogni uomo che vive in questo mondo aprendo, di fronte al cuore dell’uomo, un cammino di verità, di libertà, di giustizia, di pace. Questo annunzio della incarnazione del Verbo di Dio nella nostra carne mortale ci ripropone, ancora una volta, l'immagine tenera e fortissima di Maria, la Madre del Signore, colei che proprio dalla sua incondizionata e per la sua incondizionata adesione al mistero di Dio ha avuto la straordinaria avventura di generare nel suo corpo di carne il Verbo di Dio che è diventato uomo, Gesù Cristo. Anche oggi, più che mai oggi, ci ritroviamo di fronte a Cristo perché cediamo, con la nostra intelligenza e con il nostro cuore, all’immagine e alla presenza tenera e fortissima di Maria. Maria ha guidato sempre la Chiesa all’incontro con il Signore; Maria guida ancora la nostra generazione, così in difficoltà di fronte a se stessa, così in difficoltà di fronte al mondo; ci guida a ritrovare la roccia della nostra vita, quella presenza di Cristo redentore dell'uomo che coinvolge la nostra vita fin dall’istante del nostro battesimo e accompagna, poi, la nostra esistenza come presenza tenace e fortissima. Ancor oggi la Madonna ci apre al mistero del Signore: la Madonna, Madre di Cristo, Madre del Verbo di Dio incarnato, Madre di Dio, Madre della Chiesa e Madre dell’umanità. Io vorrei che questo Natale fosse, per tutta la nostra Diocesi e quindi per ciascuno di voi, una riscoperta della presenza di Maria che ci guida a Gesù, che ci guida a riscoprire questa presenza unica e definitiva nella quale la nostra vita di uomini può trovare la sua radice e il suo sostegno, la sua chiarezza, la sua forza, la sua vera destinazione. Vorrei che ritrovassimo l' immagine di Maria che, nella liturgia del periodo dell’Avvento, si interseca con la figura stessa del Signore Gesù Cristo, vorrei che la ritrovassimo vivendo con più apertura, con più disponibilità la presenza ai molti luoghi dove la Madonna è venerata nella nostra Diocesi. Questa Madre del Signore certamente ha avuto una singolare e tenerissima predilezione per la nostra Diocesi: con apparizioni, miracoli, lacrimazioni, di generazione in generazione. Nei momenti più tristi della vita sociale e politica, ha rinnovato una presenza che ha saputo ricostruire il popolo cristiano nella sua identità e nella sua forza di missione. Il Verbo di Dio che si fa carne per noi e in mezzo incontra una Chiesa che sta inesorabilmente lavorando su se stessa per ritrovare, con una forza ancora nuova, la sua identità di sacramento nel Signore, di luogo della sua presenza, di luogo dell'incontro personale con Lui che apre il cammino dell’ educazione cristiana ed umana. La visita pastorale che ho condotto nel Montefeltro e che adesso sto vivendo nel Vicariato di San Marino mi ha, ancora una volta, rinnovato tutta la gratitudine a Dio per questa grande storia di fede cristiana che ha caratterizzato per secoli il cuore e la vita di questo popolo. Ma, insieme, mi ha fatto partecipare, forse in modo ancora più duro alle fatiche, alle incertezze di fede, ai limiti di vita morale, all'egoismo che dilaga e tende a diventare l'unico criterio di valutazione della propria vita, del proprio lavoro, delle stesse espressioni culturali, sociali e politiche. C’è questa tensione innegabile fra una tradizione che deve essere ripresa ed attualizzata, perché costituisce la nostra grande risorsa del presente e per il futuro. E c’è, poi, una debolezza che sembra quasi mortale della nostra identità di popolo cristiano che accetta troppo facilmente l'emarginazione nella vita sociale, che non ha il senso della propria responsabilità di fronte agli uomini, per la loro vita, per il loro inesorabile bisogno di Dio che pure c'è anche se facciamo fatica, noi cristiani per primi, a scorgere. La nostra Chiesa cammina così, non senza fatica, non senza tensioni e chiede alla Madre del Signore che la sua vita sia il più possibile esemplata, identificata con la sua. Il mondo ha bisogno di Cristo, ha bisogno di ritrovare nella sua presenza amabile e fortissima, l'immagine di quell'uomo nuovo che ciascuno di noi può diventare nella misura della propria fede, della propria appartenenza alla Chiesa, della propria obbedienza al mistero di Cristo presente nella Chiesa. L’ uomo di oggi ha bisogno di Cristo e soltanto noi siamo coloro che possono portare, dentro la vita di questi uomini, l’ annunzio di Cristo, ma l’annunzio di Cristo fatto carne nell’ esperienza di vita nuova, nell'esperienza di umanità nuova, nell' esperienza di una concreta testimonianza che la vita dell'uomo è cambiata soltanto dalla presenza di Cristo e della fede in Lui. Il Natale rinnovi, fratelli, la nostra dedizione al Signore e alla Chiesa. Voi sapete che il 19 giugno dell'anno prossimo il Santo Padre Benedetto XVI, con un gesto di compiacimento nei confronti miei e della Diocesi che mi ha lasciato quasi sgomento, compirà una visita pastorale nella diocesi di San Marino-Montefeltro. Io mi aspetto che aiuti ciascuno di noi a rendere più forte la nostra fede, a vivere con più dedizione questo orizzonte universale della Santa Chiesa di Dio di cui egli è il fondamento ultimo e a vivere l'impeto di portare l’ annunzio di Cristo a questa umanità, a questa società così corrotta nelle sue idealità e nei suoi atteggiamenti morali. Prepariamoci, già da Natale, alla visita del Santo Padre; preghiamo per noi stessi perché il Signore renda forte il nostro cammino di fede, preghiamo per lui che vive in una situazione di attacco continuo alla sua presenza, al suo magistero come quello che veramente è: l'unica presenza alternativa al male e alla disgregazione del mondo. Preghiamo perché questo incontro conforti noi e conforti lui e ci restituisca, dopo la visita, alla vita quotidiana con più forza, con più determinazione, con più gratitudine e con una decisione ad un impegno missionario che sappia rinnovarsi ogni giorno. Vi benedico tutti di cuore.
Luigi Negri Vescovo di San Marino-Montefeltro |
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