modificato 15/11/2016

 

Padre G.Ferrari: «Non è il tempo che la chiesa faccia la prima donna, che la sa sempre più lunga di tutti»

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Pagina senza pretese di esaustività o imparzialità: contrassegno miei commenti in grigio rispetto al testo attinto da altri.

 

Estrapolo qui qualche pezzo di sermone da WS320400.WMA dopo che udii nel CPP del 23/11/2009 dal gruppo guida del CPP sibilare come un dardo una delle frasi del Padre in titolo che qui di seguito evidenzio (la più accalorata estrasse bigliettino dalla borsetta, a mo’ di clava, leggendo la frase)

7,36(1) fine Vicario generale

8,29(1) Padre G. Ferrari (testo integrale trovai su Missione-Emmaus che però poi rimosse)

17,40(1) possiamo starcene tranquilli a celebrare le nostre liturgie, a curare le nostre associazioni e movimenti, a organizzare i pellegrinaggi parrocchiali, a rifare ed abbellire le nostre chiese e gli oratori per la gioventù a costruire i soggiorni alpini per le nostre famiglie ? [CzzC: ironia quasi sprezzante, sintonica a 68ttine invettive (non a caso ti è simpatica la teoglib?) intentate a spazzare via quello che c’è (banalizzandolo se buono), per imporre la “nuova era”, brandendo a sostegno di tale obiettivo l’accusa di una Parola che la Gerarchia userebbe disincarnata, accusa tipica dell’ideologia che banalizza perfino l’immensa carità materiale (se fatta alla maniera della integralista Madre Teresa) e la carità intellettuale e spirituale profusa da movimenti, associazioni, oratori, pellegrinaggi (mi sovvien della carità che demmo e ricevemmo andando io e mia moglie per la prima volta a Luordes con Unitalsi per accompagnare, richiesti dalla madre, lei e sua figlia muscolo-distrofica, non cristiane); banalizzando queste realtà di fraternità, umile ma vivissima, si banalizza anche l’insegnamento di Vescovi e del Papa riguardo alla loro valenza carismatica; è qui che mirano i tuoi strali? Perché votano per il tuo partito mediamente meno che i tuoi fans?]

29,36(1) … e ai laici di assumere la loro specifica missione nella comunità, non più ingessata nel clericalismo secondo una ecclesiologia ancora preconciliare che fatica a far posto alla ecclesiologia di comunione [CzzC: meno male che il Vicario aveva detto di smetterla col piangerci addosso: qui, Ferrari, mi pare che usi il frasario che solitamente si legge su Repubblica dalla penna di sedicenti cattolici adulti, alcuni dei quali, dicendo “ecclesiologia di comunione” intendono “ecclesiologia democratica pro loro partito” guadagnandosi facili e interessati applausi da certe aree partitiche e/o “riformate”; ma se tale ricetta funzionasse, dovremmo vedere le chiese protestanti guadagnare frequentanti, mentre pare che guadagnino poco più che in confusione e - per dirla con Mancuso, che non passa certo per papasuccube – spiace che proprio loro, i massimi cultori della Parola, finiscano per non capirsi più]. E questo non solo per rispondere al bisogno urgente, certamente, di moltiplicare le forze ecclesiali, ma molto più per essere coerente con la sua natura di chiesa tutta ministeriale e tutta carismatica.

30,11(1) Infine sulle strade degli uomini alla loro ricerca riemergerà anche quella chiesa dei poveri di cui parla la costituzione Lumen Gentium al #8 povera di cose e di privilegi [CzzC: a quali privilegi alludi? All’8x1000? Al poter insegnare la religione cattolica nelle scuole? All’avere l’esenzione dall’ICI come l’hanno gli edifici dei patronati? All’ottenere contributi per il rifacimento di chiese ed oratori? Forse, Ferrari, hai letto “La questua” anziché “La vera questua”; e come il nostro AM allude pesantemente ma velatamente, senza esemplificare concretamente] ma ricca di parola, di fede, di speranza e di carità, che è stata fatta balenare al tempo del Concilio e che poi si è perduta lungo la strada [CzzC: ti chiederei, padre Gabriele, se ritieni davvero che con Paolo6°, GP2°, B16° la Chiesa abbia perso per strada la ricchezza della parola, della fede, della speranza e della carità e se anche tu la pensi come un nostro catechista, entusiasta per queste tue parole, che sostiene coi ragazzi la tesi che “il papato di GP2° è stato distruttivo per la Chiesa e non basteranno 20 anni per rimediare ai danni”].

30,40(1) se sarà fedele alla missione la chiesa sarà più povera, più libera, appoggiata solo al suo Dio e alla fede in lui, e se non pone la sua speranza nei privilegi offertigli dalla autorità civile (come dice Gaudium et Spes 76) potrà essere di nuovo quel segno profetico [CzzC: notare il “di nuovo” che significa “adesso non è segno profetico”] che splende della luce del suo Signore e che attira le persone, quel soggetto educatore che trasforma il mondo con la forza della parola e non con altre ideologie per quanto religiose [CzzC: povero GP2°, B16°, poveri vescovi troppo loro uniti, adesso non siete propriamente soggetto educatore, non state propriamente trasformando il mondo con la forza di Cristo; ma se cambierete come vi spiego io e come intendo io lo spirito del CV2° che state perdendo per strada … sarete “di nuovo” …]

....commento all'incontro con Gesù dei discepoli di Emmaus    [omissis]    

36,57(1) Anche oggi noi cristiani siamo inviati sulla strada di Emmaus, o sulle strade di Emmaus meglio, testimoni appunto del crocifisso risorto, con il quale andiamo alla ricerca dei nostri contemporanei, che disorientati e soli cercano ragioni per vivere: essi sperano, senza osare dirlo, di trovare sulla loro strada dei compagni, che condividendo con loro il pane della fatica e dell’amarezza, ma anche di quella speranza che essi hanno perduto, li aiutino a ritrovare il senso della loro vita. [CzzC: ottimo! Anch’io uso spesso spiegare, soprattutto a chi non ha familiarità col trascendente, che per salvezza intendiamo “verità e significato della vita”]. Si attendono di trovare dei fratelli che li ascoltino che li sostengano con la parola, quella vera, quella che li fa vivere [CzzC: ottimo!].

37,50(1) Se noi chiesa di Gesù Cristo siamo il suo Corpo, siamo coloro che lo fanno vedere e che gli permettono di agire oggi nella storia, non possiamo esimerci dall’essere presenti sulle attuali strade di Emmaus, con discrezione, ma con il coraggio dell’amore, disponibili a camminare insieme all’uomo d’oggi, pronti nell’ascolto e pronti al dialogo, pronti a compatire con lui, a interrogarlo, a dirgli quella parola che sola lo può confortare. [CzzC: ottimo! In una compagnia GUIDATA al destino dal successore di Pietro e dai Vescovi uniti a lui].

38,32(1) Questa è stata la metodologia di Gesù, questa deve essere la nostra metodologia

38,39(1) Non servono le prediche, gli ammonimenti severi, le condanne, ma l’ascolto empatico che rivela all’uomo d’oggi l’amore che la Chiesa ha per lui.

38,54(1) Non è il tempo della diatriba, della discussione, del confronto e della rivendicazione del primo posto, ma quello della parola della mitezza del linguaggio umile che richiama quello di colui che ha detto «imparate da me che sono mite ed umile di cuore e troverete ristoro nella vostra vita»

39,20(1) Non è il tempo che la chiesa faccia la prima donna, che la sa sempre più lunga di tutti(2). [CzzC: ancora ironia in captatio benevolentiae dalla cultura dominante, ottimo titolo per Repubblica] E’ il tempo che la chiesa ascolti, e la chiesa siamo noi fratelli eh, non sono i Vescovi solo, siamo noi, [CzzC: magistrale artificio retorico: 2 piccioni con una fava! Il primo perché trasforma la sberla data alla faccia della Chiesa gerarchica in un buffetto distribuito sulle guance di tutti noi; il secondo piccione, perché dissipa il sospetto che sia lui ad esibirsi primadonna] che  dobbiamo ascoltare questo mondo, non litigare con questo mondo.

.... conclusione [omissis]    

 

(1) [CzzC: il numero ad inizio paragrafo indica il tempo trascorso dall’inizio della registrazione]

(2) [CzzC: generano CONFUSIONE le frasi che ho posto in grassetto:

  • il 19/09/2009 in pausa caffè dopo la prolusione di Ferrari esternai preoccupazione per le frasi che qui sopra ho posto in grassetto, prospettando

-       che molti fedeli si sarebbero confusi estrapolando queste frasi dal contesto e

-       che a distanza di tempo sarebbero state citate più queste frasi (evidenziate in grassetto) che il resto buono del contesto

Rx mi disse che forse esageravo nella preoccupazione e che il contesto era comunque positivo. Concordai sulla parte buona, ma non mi tranquillizzai del tutto e mi chiedevo perché Ferrari non avesse evitato quelle sparate scimmiottanti l’abbondante astio seminato dalla cultura dominante contro Vaticano e gerarchia cattolica.

  • il 23/11/2009 in Consiglio Pastorale della mia Parrocchia mi trovai a dover fare una precisazione verso la posizione del consigliere X che legava ogni nostro riferimento al “sola scriptura” (solo la Parola, basta la Parola): aggiunsi il “guidati” al nostro cammino di fede. X replicò: «Guidati? Guidati da chi?». Subito la signora Y scattò a dargli man forte: estrasse un foglio su cui aveva annotato dalla tua prolusione, Ferrari, quella della primadonna, che lesse a sostegno della tesi dell’inidoneità di certe guide; vedi stralcio del verbale di quella seduta del consiglio pastorale.
  • il 17/01/2010 telefonai a Padre Gabriele Ferrari (quando parlo a terzi di qualcuno non condividendone affermazioni ufficiali, non sempre per trasparenza lo informo su ciò che ho detto/scritto di lui, ma se è un sacerdote faccio di tutto per informarlo in cristiana fraterna trasparenza; avevo cercato di incontrare PGF l’8 dic 2009 al ritiro d’Avvento da lui tenuto alla BEA, ma tardai il rientro in autostrada e persi l’occasione; stamane a Messa trovai chi mi procurò il suo cellulare e alle 15,10 gli telefonai. Si dispiacque che le sue parole fossero state usate allo scopo sopra indicato e per quanto riguarda espressioni come “la primadonna” mi precisò che trattavasi di “una boutade”, mentre egli stava proprio scrivendo un libro dove avrebbe sottolineato l’importanza della guida nella nostra chiesa.]