modificato 15/02/2017

 

Smontare false accuse contro il Concilio TN1

Correlati: che siano montate pro TN2?

Pagina senza pretese di esaustività o imparzialità: contrassegno miei commenti in grigio rispetto al testo attinto da altri.

 

Due correnti si scontrarono nel concilio e finirono poi per convergere:

quella che tendeva a porre in primo piano le riforme morali e disciplinari

- quella che intendeva accantonare questi problemi (lasciandoli all’autorità del pontefice) per dare al concilio la funzione esclusiva di pronunciare una condanna contro le dottrine protestanti.

In definitiva, il concilio riuscì a realizzare un compromesso tra i sostenitori delle due posizioni e a raggiungere un orientamento unitario.

 

 

2014.01 trassi da DifendereLaFede materiale del 2004

Per trovare una soluzione ai problemi derivanti dallo scisma Protestante e appianare i contrasti e reinterrogarsi sui principi del Cristianesimo la Chiesa ritenne opportuno convocare un concilio, soprattutto sulla pressione dell’imperatore e dei cardinali erasmiani. Non essendo ancora esaurite le speranze che esso fosse la grande occasione della riunificazione, fu scelta una sede prossima ai confini del mondo germanico culla della Riforma: la città di Trento.

Al gruppo dei fautori del "dialogo" appartenevano, tra gli altri, i cardinali Reginald Pole (1500-1558), Jacopo Sadoleto (1477-1547) e Giovanni Morone.

 

Indetto nel novembre 1542, il Concilio ebbe inizio il 13 dicembre 1545. Fu trasferito a Bologna nel marzo 1547 e sospeso nel febbraio 1548. Riaperto a Trento nel 1551, fu interrotto nel 1552 per circa un decennio e ripreso nel gennaio del 1562. I lavori si conclusero il 14 dicembre 1563. [CzzC: ricorderei Lepanto 8 anni dopo e mi chiedo se lo spirito del TN1 non abbia favorito anche questo evento importante per la salvezza della civiltà europea]

Durante la più lunga interruzione si svolse il pontificato di Paolo IV, Gian Pietro Carafa (1555-1559, si era distinto nel 1542, ispirando il pontefice Paolo III ad istituire il Santo Uffizio...( supremo tribunale dell’inquisizione anticlericale è il segno di una ripresa e di un rafforzamento dell’attività dell’inquisizione che segue due filoni principali: la lotta contro l’eresia e in particolare la difesa dell’ortodossia nei confronti della pressione protestante e la lotta contro stregoneria e al satanismo. L’inquisizione nel 1588 diventa Congregazione del Santo Uffizio.) la cui intransigenza ed intolleranza diedero il colpo definitivo alle residue tendenze riformatrici in seno alla Chiesa e dispersero gli ultimi nuclei protestanti ancora presenti nella penisola. Furono allora sottoposti a processo anche i cardinali Pole e Morone (per la cui questione la tratteremo più avanti) e l’organismo ecclesiastico fu spinto ad irrigidirsi nei confronti delle istanze che venivano dal mondo protestante e dalla cultura rinascimentale---

Le due correnti che si scontrarono nel concilio e che finirono poi per convergere furono quella che tendeva a porre in primo piano le riforme morali e disciplinari e quella che intendeva accantonare questi problemi (lasciandoli all’autorità del pontefice) per dare al concilio la funzione esclusiva di pronunciare una condanna contro le dottrine protestanti.

 

In definitiva, il concilio riuscì a realizzare un compromesso tra i sostenitori delle due posizioni e a raggiungere un orientamento unitario.

Respinta la teoria della giustificazione per sola fede, il concilio NON dette una nuova fisionomia alla Chiesa, ma ribadì alcuni concetti:

1) ribadì la superiorità dei pontefici, con i vescovi in maggioranza, sui concili,

2) riaffermò il magistero vincolante della storia secolare della Chiesa e il valore assoluto della Tradizione Patristica e conciliare in quanto recepita e approvata da tutta la Chiesa dei secoli passati e conservata in modo specifico dalla Chiesa di Roma.

3) Furono confermati, secondo la tradizione, il numero dei sacramenti e la loro efficacia; l’interpretazione ufficiale delle Sacre Scritture fu riconosciuta come la sola valida, contro la teoria del libero esame.

4) Venne confermata ed ufficializzata la scelta del Canone Lungo, da sempre in uso nella Chiesa.

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I Protestanti ovviamente NON si ritennero soddisfatti, mentre questo venne ACCETTATO ANCHE DALLA CORRENTE CATTOLICA CHE APPOGGIAVA IL PROTESTANTESIMO.....

E ancora:

5) La riorganizzazione dei vecchi ordini religiosi e la normalizzazione delle nuove congregazioni,

6) l’obbligo della residenza per i vescovi,

7) la riforma dei costumi del clero secolare, la costituzione dei seminari, quei decreti tridentini, cioè, che al momento della loro formulazione provocavano dispute assai meno vive di quelle che si accendevano sulla grazia, costituirono le pietre angolari su cui per i secoli successivi doveva confermarsi la Chiesa tutta.

 Importante fu infine il riconoscimento che le decisioni del concilio avrebbero avuto validità soltanto dopo l’approvazione del Papa, questa decisione fu presa anche in base alla separazione con la Chiesa Ortodossa avvenuta ufficialmente nel Concilio di Firenze del 1400. Raccolte nella Professio fidei tridentinae, esse furono infatti approvate e pubblicate da Pio IV il 13 novembre 1564. In tal modo il concilio ribadiva solennemente il tradizionale ordinamento gerarchico della Chiesa, culminante nella indiscussa ed assoluta autorità del pontefice.

Dunque......la Chiesa NON aggiunse sostanzialmente NULLA DI NUOVO.......ribadì ciò che in fondo era la verità conservata e sviluppatasi nell'arco dei secoli....

Nell’attuazione dei decreti del concilio si distinsero alcune notevoli figure come quella di San Carlo Borromeo, che si prefisse specialmente il compito di rialzare il livello morale e intellettuale del clero a lui sottoposto...

La restaurazione cattolica si svolse su due piani: l’uno puramente repressivo, della Controriforma; l’altro, di una Riforma Cattolica che, mostrando i principi si propose l’obiettivo di risvegliare le energie del mondo cattolico e di impegnarle a fondo nella difesa della fede della Chiesa. La vastità stessa del piano di rinnovamento strutturale, concepito a Trento, fece si che l’opera riformatrice richiedesse un secolo e più.

Tuttavia, questa residua mobilità delle sue istituzioni, insieme con il trionfo del principio di autorità e dell’accentramento nel governo delle cose ecclesiastiche, e con quel tanto di incertezza che era pur rimasta nelle più rigorose definizioni dogmatiche, agevolerà il cattolicesimo nell’opera di riconquista e in quella di conquista, nella sua diffusione nei paesi protestanti, e in quelle di missione, oltre gli oceani, e consentirà anche di risolvere senza nuove lacerazioni i problemi che movimenti quali il Quietismo e il Giansenismo porranno in seguito.

Ma queste due ultime sono un altra storia...

Per ora fraternamente Caterina