modificato 2014-12-10

Al Preside di Bergamo che rifiuta il Presepe

 

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Pagina senza pretese di esaustività o di imparzialità: sono miei(CzzC) i link, le frasi blu e le domande; inserisco corsivo, grassetto, colore per immediatezza di riferimento.

 

 

Egr. Sign. Preside di Bergamo, lessi del tuo rifiuto di ospitare l’esposizione del Presepe nell’atrio della tua scuola, ed oso porti alcune domande (con questi intendimenti) in aiuto al discernimento e spero tu voglia gradire il mio Buon Natale come semplice e sincero augurio di felicità, obiettivo che ci accomuna e che quel Bambino nel Presepe ci insegna a perseguire in sinergia con tutti gli uomini di buona volontà a prescindere dalle diversità di opinione sul bene comune.

 

 

08/12/2014

Leggo <direttanews>: Il Preside di un a scuola di Bergamo: «La favoletta che la cultura europea è figlia di tante cose, tra cui il cristianesimo, non sta più in piedi. A scuola non ci devono essere simboli che dividono». E così vieta il Presepe nell’atrio della scuola.

[CzzC: ti chiederei_#1, Signor Preside, quanti genitori non italiani abbiano chiesto alla tua scuola di evitare il Presepe]

"Come stabilito anche dalla sentenza della Corte Europea dei diritti dell'uomo del 2011 (<ansa> ricorda il sottosegretario Toccafondi) neppure il crocifisso esposto nelle aule scolastiche viola il principio della laicità degli istituti educativi"

[CzzC: ti chiederei_#2, Sign. Preside, se non ti paresse di renderti tu divisivo, quando definisci favoletta il fatto che la cultura europea sia figlia anche del cristianesimo: un Preside non potrebbe essere ignorante in storia, ma potrebbe insegnarla meglio se si liberasse da pregiudizi massonico-leninisti; comunque sta’ sereno: i guidati dal Magistero petrino sono affezionati, più che ai tuoi lumi, a quel bimbo nella mangiatoia che ci invita a NON esporlo CONTRO di te nell’atrio della tua scuola, men che meno su pressione partitica avversa, ancorché codesto sia spazio di tutti noi italiani, compresi i ¾ dei contribuenti che ti pagano lo stipendio optando Chiesa cattolica in libero annuale referendum 8x1000, e stipendiano anche migliaia di politici che, analogamente pregiudiziati, ordiscono per rimuovere dallo spazio pubblico la presenza dei cattolici in Italia e in Europa.

Sta’ sereno perché, oltre che dal tuo Consiglio di Istituto, sei confortato pure da tante Diocesi, che, analogamente illuminate, allevano responsabili della catechesi supportanti la rimozione dei crocifissi dalle loro aule scolastiche e il diritto dei gay di affittare uteri per procurarsi cuccioli d’uomo.

Ti chiederei_#3, se non spiacesse anche a te vedere come che certi lumi illuminino oggi la dignità umana divisivamente rispetto a come la illuminò la nascita di quel pargolo da te rifiutato. Sta’ sereno: fece ben peggio chi ne temette la venuta 2000 anni fa.

In prossimità della festa del Natale cristiano, ti chiederei_#4 di non respingere questi miei auguri di Buon Natale: se tu non fossi cristiano, spero li voglia gradire come semplice e sincero augurio di felicità, obiettivo che ci accomuna e che quel Bambino nel Presepe ci insegna a perseguire in sinergia con tutti gli uomini di buona volontà a prescindere dalle diversità di opinione sul bene comune]

 

09/12
2014

<avvenire>: censurare, rimuovere e amputare su un piano non solo religioso e culturale, ma anche civile – questo nell’Istituto comprensivo De Amicis di Bergamo pare sia stato, in sostanza, deciso di fare dal preside di concerto con alcuni insegnanti con una verticistica (e farisaica) scelta anti-presepe. È bene, perciò, come dicevano gli antichi, che certi scandali avvengano (anche se il preside in questione cerca di derubricare a “equivoco” tutta la faccenda). Il clamore suscitato ha aiutato a vedere ciò che stava succedendo e che anche altrove, magari silenziosamente e persino subdolamente, accade. E aiuta a capire che la storia di un popolo e le sue tradizioni non si possono manipolare con presunzione ideologica e (apparente) leggerezza.