Fiore professionale della catto-comunicazione più bigotto dei BIGOTTI?

Chiedo aiuto al discernimento sull'accusa di BIGOTTISMO mossa da Galantino a fior di professionisti della comunicazione cattolica.

Galantino a <Radio Vaticana 2014.03.28>: «Io penso che la comunicazione in Italia abbia potenzialità straordinarie; dovremmo però, secondo me, essere meno bigotti, tutti quanti. Cioè, essere capaci di intercettare come gli altri e prima degli altri, perché una sensibilità grande nei nostri mezzi di comunicazione sociale, c’è. Noi abbiamo fior di professionisti che però molte volte, per un malinteso senso di ecclesialità, per un malinteso senso di fedeltà alla Chiesa, diventano più BIGOTTI dei BIGOTTI». Qui Avvenire; Qui Sir. [CzzC: chiedo a Galantino se tra le raccomandazioni da rivolgere a fior di professionisti della catto-comunicazione proprio il bigottismo sia tra le priorità da stigmatizzare].

Sandro Magister spiega che qui si allude a Boffo (come al solito senza nominarlo): «Si racconta che a papa Francesco non sia piaciuto il fervore con cui la TV della CEI e il suo stesso direttore davano lustro alle sue parole e ai suoi gesti, non solo presentandoli ma anche interpretandoli». Il povero Boffo, «in mancanza di una spiegazione plausibile del suo licenziamento, si è rifiutato di sottoscrivere il comunicato ufficiale» messo sul tavolo per la controfirma, come scrive Repubblica.

[Pagina senza pretese di esaustività o imparzialità, modificata 15/08/2024; col colore grigio distinguo i miei commenti rispetto al testo attinto da altri]

Pagine correlate: Nunzio Galantino

 

2014.04.09 h00:58  Da: CzzC A: NC di Avvenire; Oggetto: Fior di professionisti della catto - comunicazione più bigotti dei bigotti. Gent.mo NC, mi son trovato in difficoltà ad esemplificare il target cui Mons. Galantino si riferiva con l’affermazione in oggetto: avrei dunque bisogno di un aiuto al discernimento per avere il quale ti chiederei, se possibile, di far arrivare l'acclusa domanda ad un collaboratore di Sua eccellenza. Grazie a prescindere dall’esito.

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Gent.mo collaboratore di Mons. Galantino,

     probabilmente sarei tacciato di impertinenza se questo mio messaggio/domanda arrivasse a disturbare Sua eccellenza, ma non mi dispiacerebbe che qualche suo collaboratore mi aiutasse a discernere il giudizio in oggetto, pro attività di volontariato che curo, senza presunzione di saccenteria, in ambito educazione e privilegiando rapporto fede-ragione: promuovo Avvenire, il nostro Settimanale diocesano, il nostro notiziario interparrocchiale e il sostentamento del clero.

IL CONTESTO DELLA DOMANDA

- Dei due significati dell’aggettivo bigotto

1. di persona che ha una religiosità solo esteriore, non riscontrabile nei fatti;

2. di persona o pensiero che mostra una grande religiosità unita ad altrettanta intolleranza e mancanza di flessibilità.

presumo che Galantino intendesse stigmatizzare primariamente il 2° significato, riferendosi a fior di professionisti della comunicazione;

- conosco fior di professionisti della catto-comunicazione (la nostra Vita Trentina è al top dei settimanali diocesani italiani), della cui religiosità non avrei elementi per dire se sia solo esteriore, ma la cui intolleranza escluderei senza dubbio, specialmente se intesa verso la cultura dominante;

- analogamente direi di Famiglia Cristiana, Jesus, Civiltà cattolica, e di altri periodici cattolici che recensisco;

- non credo che Galantino si riferisse al fior di professionisti di Avvenire, di TV2000, di Radio in Blu;

- non credo che si riferisse nemmeno a quelli di Telepace, anche se forse con quest’ultima testata presumo di avvicinarmi al target cui Galantino intendeva indirizzare l’accusa di bigottismo e forse ancor più mi avvicinerei se citassi Radio Maria;

- ma non saprei quale esempio di volto preciso fior di professionista della catto-comunicazione avesse in mente Galantino come target della stigmatizzazione in oggetto;

- per altre ragioni ancora ...

- siccome Galantino si riferisce a fior di professionisti, non credo che volesse contemplare i free-online-writers, dove l’intolleranza è sovente inversamente proporzionale alla fioritura di professionalità;

- siccome, anche se ci fosse qualche fior di professionista della catto-comunicazione più bigotto dei bigotti, sarebbe importante stigmatizzare parimenti o prioritariamente l’intolleranza laicista come quella che più attenta i diritti umani contemplati agli Art18, 19 e 26.3 della dichiarazione universale (non a caso Papa Francesco stigmatizzò di progressismo adolescenziale chi «crede che andare avanti in qualsiasi scelta è meglio che rimanere nelle abitudini della fedeltà» e non  credo che Galantino contempli il Papa tra i bigotti);

- siccome abbiamo sofferto tanto anche nella mia Parrocchia le lacerazioni provocate da comunicatori abili nella critica allusiva senza esempi concreti mossa contro presunti papa-succubi,

- siccome non credo che Galantino sia un tifoso degli ermeneuti di rottura facili a lacerare la comunità per poi accusare i papa-succubi di provocare uno scisma strisciante,

mi rivolgerei ai collaboratori di Galantino con

UNA DOMANDA

- chiedo per favore un paio di esempi concreti nella catto-comunicazione per il fior di professionisti che per un malinteso senso di ecclesialità, per un malinteso senso di fedeltà alla Chiesa, diventano più bigotti dei bigotti.

LA CONCLUSIONE

- non pretendo risposta, ma, se mi pervenisse, la girerei al gruppo di mini rassegna stampa;

- se la mia domanda apparisse inopportuna, chiedo scusa per l’apparenza oltre che del disturbo;

- anche se non sono un professionista, se nella presente pagina o nei link mi ravvisaste bigotto, vi chiederei di aiutarmi nella correzione fraterna, riportandomi una frase che trovaste motivante l’aggettivazione.

Grazie di cuore per il tempo e la pazienza che mi avete donato: con i cordiali saluti porgo un abbraccio fraterno in Cristo.

CzzC