Offrire palco pro applausi a don Paul Renner? Con discernimento

Chiesi al presidente di Conventus se, quando offerto il suddetto palco, aveva presente il sermonante aveva offeso i Cristiani perseguitati perché sarebbero essi stessi causa delle persecuzioni subite, in quanto “la categoria di vera e falsa religione l'abbiamo inventata noi anche se oggi siamo quelli che ne subiscono le conseguenze

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2014.02.11 Da: SM   Inviato: martedì 11 febbraio 2014 15:41

A: simpatizzanti di Conventus

Oggetto: Dio, un mistero ancora attuale? conferenza con don Paul Renner

Allegati:

2014.02.19 - Conferenza.pdf 

2014.02.19 - Volantino.pdf

↓Da: CzzC  Inviato: mercoledì 12 febbraio 2014 00:50
A: SM
Oggetto: Associazione culturale Conventus invita don Renner a parlarci di Dio chiedendosi se è un mistero ancora attuale

Carissimo S,

   solitamente rilancio nella mia pagina web gli incontri di Conventus, ma questo di don Paul Renner non pubblicizzerei

- sia perché a don Paul già buona parte di cultura dominante procura pubblicità e applausi

- sia perché non ritengo che meriti il mio applauso uno che offende i Cristiani perseguitati perché sarebbero essi stessi causa delle persecuzioni subite, in quanto “la categoria di vera e falsa religione l'abbiamo inventata noi anche se oggi siamo quelli che ne subiscono le conseguenze

Conventus anni fa già offrì palco a don Paul, contrariando non pochi iscritti che lo conoscevano teologo troppo irridente i papasuccubi, anche tenendo conto che Rovereto lo gettona generosamente e non solo con il palco dell’UEL: una signora (LG, non baciapile) che frequentò nei giorni scorsi il Renner/UEL e che non lo conosceva come prete, me ne parlò descrivendolo in aula come se avesse il compito di propagandare il protestantesimo e si stupì quando le spiegai che era il reggente dello STAB/STAT.

Comunque buon lavoro: la libertà di parola e di educazione è assai garantita da parte cattolica anche a chi dissente dal magistero petrino, ancorché non valga sempre il simmetrico viceversa (vedi ONU che con la pastora luterana intima alla Santa Sede di modificare il codice di diritto canonico; Paul plaudente?).

Un cordiale saluto.  CzzC

↓Da: SM Inviato: lunedì 17 febbraio 2014 10:24
A: CzzC
Oggetto:

Caro C., scusami se rispondo con un po’ di ritardo alla tua mail.

Devo dirti che abbiamo scelto don Renner, che personalmente non conosco, anche se leggo qualche volta i suoi articoli su “Il Corriere del Trentino”, condividendo la decisione nel Consiglio direttivo con don XX, ....

La frase che tu citi va contestualizzata perché, espressa così, sarebbe veramente inaccettabile.

In ogni caso, perché non vieni, ascolti e, ove dissentissi, intervieni? Sarei contento di vederti.

Un saluto amichevole e cordiale. Ciao. S.

Da: CzzC  Inviato: lunedì 17 febbraio 2014 15:10
A: SM
Oggetto: don Renner 19/02: Dio un mistero ancora attuale?

Carissimo S.,

   grazie per il feedback: me ne sento onorato data la stima che ho di te.

Non sono il solo a notare come la linea formativo-catechetica di Renner sia gradita a guide del nostro decanato, magari sedicenti nostalgiche del 68, sia per i suoi meriti teologici da tutti apprezzati, sia per quelli apprezzati solo dalla cultura dominante come pastorale coraggiosa che sfida le resistenze della gerarchia cattolica alla modernità contemporanea: non mi stupirei che dalle stesse matrici direttive vengano reiterati inviti a don Farina, all’ex-don Mancuso e ad altri esponenti di analogo coraggio catechetico, inviti che forse sarebbero stati meno caldeggiati da una direzione dell’Associazione, che avesse tenuto in maggior considerazione il disappunto di tanti iscritti a Conventus per certi sfoghi di dissenso con i quali quegli oratori, se non dal palco di Conventus, da altri palchi erano arrivati a sfiorare l’irrisione, compiacenti i megafoni dei media dominanti.

   Ma la guida petrina sa incassare bene, è assai più tollerante dei suddetti denigratori, cerca di discernere anche nella critica la sussistenza di tentativi di correzione fraterna in buona fede, al di là delle singole parole da contestualizzare; ed io cerco di imparare da questo stile misericordioso, “agnello non scemo, ma sempre agnello, per usare le parole di Papa Francesco.

   Cogliendo questa ed altre catechesi petrine,

- rifuggo da polemiche in palco (non foss’altro per non alimentare la goduria di chi ama osservarci polli di Renzo): lascio sciorinare tranquilli i sermoni denigratori e i relativi applausi, certo, fra l’altro che, nella fattispecie, dal palco di Conventus il don in parola non azionerà alcuna delle denigrazioni che ha distribuito ad esempio alla UEL: gli basterà la buona referenza di Conventus;

- quando leggo o odo don Renner denigrare ingiustamente i papasuccubi, mi rivolgo a lui direttamente, in tentativo di correzione fraterna assolutamente reciprocabile, come in occasione di quella frase che va contestualizzata perché, espressa così, sarebbe veramente inaccettabile: al riguardo il 05/05/2013 don Paul mi rispose così:  «non so dove Lei trovi il tempo di dedicarsi a fare il pelo e contropelo alle affermazioni di più o meno noti teologi. La mia affermazione può essere riformulata in modo più accurato (dato che Lei ben conosce la differenza tra il parlato e lo scritto). Resta il fatto che la distinzione tra “vera e falsa religione” (o superstitio) è stata introdotta dal cristianesimo. Che poi il Vangelo non volesse persecuzioni di credenti di altre fedi è ovvio. La storia però – a meno che non la vogliamo rinnegare – ci insegna che queste ci sono state da parte sia di singoli gruppi o nazioni “cristiane”, sia da parte delle autorità supreme della Chiesa stessa. Si dedichi magari maggiormente ad annunciare il Vangelo ché i nostri contemporanei ne hanno tanto bisogno».

anch’io sarei contento di vederti, ma il 19/02 sera sarò al capezzale di mia madre, come tante altre sere di turno assistenza (è stata colpita da ictus): spero in altra occasione, organizzata magari con meno compiacenza dei lumi e più affezione al magistero petrino, preferendo l’ermeneutica del rinnovamento nella continuità piuttosto che l’ermeneutica di rottura.

In conclusione sia chiaro che la libertà di opinione e di espressione è un grande valore cristiano oltre che previsto dall’Art19 della dichiarazione universale dei diritti umani, diversa da altra dichiarazione dichiarazione diritti umani permessa a conturbanti nababbi che quell’articolo calpesta assieme, quantomeno, all’Art.18 e 26.3.

[CzzC: 05/11/2014 aggiungo: compiacente forse anche Campanini altro ben invitato da Conventus ed applaudito nonostante sermonasse che “non è vero che l’islam si è imposto con la spada).

Un abbraccio fraterno in Cristo.

CzzC