Per Cecilia Salizzoni sarei un inquisitore sfocato

Così mi risponde senza rispondere ad alcuna delle 6 domande che le avevo presentato

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Da: Uff. Comunicazioni Sociali della Diocesi di Trento              Inviato: lunedì 8 ottobre 2012 12:49

A: CzzC (che risponde 10/10/2012)

Oggetto: R: VT#36 pag 14: un ricordo del Cardinal C.M. Martini e qualche nota critica sui funerali

 

Egregio signore,

   Le sono grata per la libertà che mi concede di non rispondere alla Sua, anche perché per rispondere nei modi che lei tanto fraternamente richiede, ci vorrebbe un tempo che non ho. Detto questo la rassicuro sul fatto d’averla letta per intero e, dal momento che mi sollecita corresponsione di correzione fraterna, le offrirò almeno questa: al di là dei modi (inquisitori) con cui lei passa al setaccio il mio testo, ciò che mi sorprende, in una persona che afferma di fare sistematicamente rassegna stampa e analisi di testi, è una decodifica che prescinde dal contesto. Non le ha mai fatto notare nessuno che puntando sui dettagli e dimenticando il campo totale, si può far dire qualsiasi cosa agli autori? Visto che le piacciono gli esempi, gliene offrirò uno recente, maestro in questo campo: Dan Brown, che ha anche dato un nome al metodo, “scotoma”, “l’occhio vede ciò che vuole vedere”.

Infatti lei trasforma in proclama politico, anzi partitico, quello che è un esplicitamente personale (non politico ma nemmeno catechistico e nemmeno pastorale) ricordo e lamento funebre sul cardinal Martini. E se la sua attività di rassegna stampa non soffre dello stesso problema di messa a fuoco tra particolare e totale che manifesta nell’approccio al singolo testo, si sarà accorto che in tanti ci siamo sentiti orfani in quei giorni, in Italia. Anche quelli che, come me, non sono “martiniani”.

Le offro anche un'altra dritta che può servirle nella sua opera esegetica: ci sono diversità di linguaggi ed approcci cognitivi. Quello che lei impiega è di tipo analitico razionale, quello che ho attivato nel mio ricordo è di tipo analogico simbolico. Se vuole comprendere il testo deve conoscere quel codice. Ma dovrebbe tener presente anche il punto di vista, che è femminile, e anche questo costituisce una diversità (di cui nella chiesa non si ha piena coscienza, le dò atto, ma bisognerà cominciare, se vogliamo dar lode a Dio della Sua creazione).

Distinti saluti

Cecilia Salizzoni

 

[CzzC: rispondo 10/10/2012 a Cecilia]