ultima modifica il 29/08/2023

 

All’avvocato G....ni spiego perché fare i conti prima, non dopo

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Pagina senza pretese di esaustività o imparzialità: contrassegno miei commenti in grigio rispetto al testo attinto da altri.

 

usare la fede amica della ragione, prevedendo la sconfitta che favorirebbe modifiche alla 194 invocate dai pro-choice ma temute dai pro-life

 

 

Da: CzzC   Inviato: giovedì 7 giugno 2012 10:05

A: amica che mi fece da tramite verso avvocato G....ni

Oggetto: R: RE: sito no194

Carissima C,

 se tu volessi riassumere all’avvocato G.....ni le mie osservazioni ...

Egregio avvocato,

- grazie per aver letto le mie osservazioni del 06/06/2012 sulla pubblicazione dei 3000 nomi (meno quelli che dopo il mio discernimento chiesero di essere rimossi dalla lista)

- grazie per aver letto con l’attenzione che le permise diazzeccare la provincia di provenienza delle stesse”

- grazie anche per “non avere nulla contro i trentini”,

ma mi permetta di tornare sul tema del Suo intento di formare “gruppi efficaci e costruttivi”, magari funzionali al Suo obiettivo di indire un nuovo referendum abrogativo della 194, perché oserei tentarLe un’umile correzione fraterna, rispondendoLe in forma diretta come se potesse leggermi.

 

1) FEDE E RAGIONE

Riconosciamo che l’uso della ragione amica della fede, come ci raccomanda il Papa, è elemento non opzionale ma necessario nella nostra comunità di fede guidata dalla custodia romana del depositum fidei: mi perdoni perciò, se Le risultasse spiacevole che io ricorra a un tentativo di correzione fraterna e Le palesassi il rammarico che ho provato nel riscontrare che alcuni elementi del Suo argomentare configgerebbero con la ragione suddetta: a che alludo? Non alludo ma esemplifico.

- Con riferimento al Suo aver azzeccato la provincia di provenienza delle mie osservazioni, al non aver nulla contro i trentini, pur riscontrando che a qualche trentino forse lei non stia molto simpatico, replicherei così
egregio avvocato, usando il buon senso della ragione coniugata alla fede nell’attenzionare una riflessione, non ci si dovrebbe perdere a indagare sulla provincia di provenienza, ma mi parrebbe più utile entrare nel merito delle argomentazioni focalizzando quella centrale, senza inventare condizioni al contorno svianti; questo concetto chiarirei quando confermasse che

anche in provincia di TN si possa costituire un gruppo efficace e costruttivo
perché sarebbe ovvio che in ogni provincia sia possibile costituire un gruppo efficace e costruttivo, ma per ben maggiore finalità: quale obiettivo si vorrebbe costruire/raggiungere? L’obiettivo di indire un referendum abrogativo della 194? Per questo obiettivo avevo tentato ieri di favorire un discernimento e, mentre il mio argomentare non sminuiva alcunché della preziosissima efficacia del lavoro dei CAV, osai prospettare il male che arrecherebbe a tale lavoro un nuovo fallimentare referendum No194;

- a questo nucleo della mia riflessione Lei non accenna e lo dissimula con trucchi dialettici (ad esempio “mutatio controversiae” e “occultamento”, numerati #18 e #4 da Shopenhauer);

- quel mio argomentare con dati oggettivi potrebbe anche essere surrogato in termini di simpatia o antipatia, ma più facilmente da chi covasse un pizzico di malafede.

 

2) I CONTI SI FANNO ALL’INIZIO, NON ALLA FINE

E’ inquietante oltre che spiacevole udire un convocatore di masse, per giunta avvocato, sentenziare che I conti li faremo alla fine, perché i conti più importanti per il bene delle intraprese e dunque anche per il bene comune sono quelli che si fanno all’inizio, in preventivo, mentre i conti che si fanno a consuntivo servirebbero ad aggiustare la propria capacità previsionale per migliorare la successiva tornata di preventivo; e la lezione del precedente referendum non va dimenticata; questi elementari CRITERI DI BUON SENSO sostiene il buon rapporto fede-ragione e ci insegna Gesù anche ricordandoci che, a fronte di un esercito nemico numericamente soverchiante, sarebbe deleterio sfidarlo solo in termini numerici.

La pregherei fraternamente di non sciupare anche questa riflessione, riducendola in termini di antipatia: me la critichi invece adultamente, vagliandola con la ragione e rendendomi correzione fraterna, di cui mi riconosco bisognoso; allo scopo Le indicherei almeno due fattori che, facendo i conti prima, risulterebbero immediatamente in perdita:

- il referendum abrogativo sarebbe destinato a sicuro fallimento, con o senza quorum,

- i sostenitori della 194 trarrebbero dalla seconda vittoria referendaria ulteriore incentivo per opporsi a modifiche della 194 migliorative nelle attese dei pro-life (ad esempio salvare almeno le vite soppresse per ragioni di povertà materiale o di povertà di informazioni circa le effettive disponibilità salvifiche) e trarrebbero incentivo anche per intraprese normative invocate dai pro-choice ma temute dai pro-life.

 

3) UN AFFARE PERSONALE?

Non mi sarebbe del tutto chiara la conclusione che

- Ben difficilmente potrò fare meno dello zero che ha ottenuto e sta ottenendo il pro life italiano da 31 anni a questa parte, escluso lo splendido lavoro dei CAV

e Le chiederei perché parla in prima persona: intentare un referendum NO194 è un Suo progetto personale o un progetto della nostra comunità in cammino?
Convengo pienamente con Lei nel definire
splendido il lavoro dei CAV: si dedicano con efficacia all’opera “pro life”, profondono abnegazione a prescindere dall’esito del referendum di 31 anni fa e a prescindere dai danni indotti da chi, reintentandolo, rinunciasse a preventivarli e lasciasse sulle spalle altrui i rossissimi conti finali, tenendosi buono uno dei pochi fattori che la malaugurata tornata referendaria connoterebbe in attivo: la visibilità dei proponenti, che nella contabilità mondana ha valore anche nel caso che venissero sconfitti.

 

Le offro un abbraccio fraterno in Cristo, assicurando oltre alla preghiera anche l’apprezzamento per una sua eventuale correzione nei miei confronti.

07/06/2012 CzzC.