Perché la C2S.EmiSelf? IpotesiB oltre la A

La C2S.EmiSelf: comunione sotto le due specie in emi-self-service in via ordinaria per assemblee comunque numerose: se vuoi anche il vino, intingi tu la Particola in modalità self service; se vuoi essere imboccato, prenderai solo la Particola non intinta

[Pagina senza pretese di esaustività o imparzialità, modificata 28/10/2022; col colore grigio distinguo i miei commenti rispetto al testo attinto da altri]

Pagine correlate: presenza eucaristica secondo Lutero, presenza nella Parola e nella Carità, Ospitalità eucaristica; stravaganze liturgiche

 

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Da: CzzC  Inviato: lunedì 23 gennaio 2012 10:25  A: Parroco e PC: al D

Oggetto: articolo 2012.01.22 su l'Adige dal titolo "Brione, il caso Comunione"

Ciao don A.

   per doverosa trasparenza in relazione all’articolo in oggetto ti passo quanto ho precisato anche al D che ieri mi interpellò in merito.

Un caro saluto.

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From: CzzC   Sent: lunedì 23 gennaio 2012 12.02

To: alcuni_comparrocchiani@mymemo.org

Subject: articolo 2012.01.22 su l'Adige dal titolo "Brione, il caso Comunione"

per trasparenza anche nei vostri confronti passo quanto comunicai a Parroco e a D. Ciao

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Da: NC      Inviato: martedì 24 gennaio 2012 14:02

A: 'CzzC'

Oggetto: RE: articolo 2012.01.22 su l'Adige su l'Adige dal titolo "Brione, il caso Comunione"

Caro C.

Ho cercato di ricostruire la vicenda in base a quanto è stato detto da don XY dopo Messa e ai documenti che mi hai inoltrato (tranne il testo dell’intervista, che non riesco ad aprire).

Ti confesso che la mia impressione è che il tema della Comunione sotto le due specie abbia qui un’importanza relativa, ma sia più che altro un pretesto per dare argomenti a divergenze già ben radicate.

Ammetto la mia ignoranza della norma liturgica, ma ai miei occhi la modalità prescelta per la comunione sotto le due specie aveva solo uno scopo pratico [CzzC: ipotesi A] cioè quello di non dover chiedere a ognuno, prima di comunicarlo “vuoi anche il vino?”. Perché è evidente che, se è il ministro a dover intingere la particola nel vino, deve chiedere a ogni fedele, nel momento in cui va a comunicarsi, se desidera entrambe le specie.

Con la modalità “self service”, invece, si dà la libertà a ciascuno di decidere in quel momento come comunicarsi.

Francamente, poi, vorrei capire quante persone si siano sentite davvero discriminate e farmi spiegare da loro quale sia la difficoltà a comunicarsi con questa modalità.

Quanto alla decisione di eliminare la prassi consolidata della comunione sotto le due specie anche nelle messe feriali, beh, onestamente suona anche a me come una presa di posizione ideologica.

In sintesi: se l’interpretazione della Curia della norma liturgica non consente quella prassi è giusto abbandonarla. Ciò non toglie che si possa continuare a confrontarsi sul tema a tutti i livelli.

Personalmente, sono d’accordo con il D. Ciao.

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Da: CzzC  Inviato: martedì 24 gennaio 2012 17:13

A: NC

Oggetto: R: articolo 2012.01.22 su l'Adige su l'Adige dal titolo "Brione, il caso Comunione"

Caro NC

    mi sento onorato dalla tua risposta, perché ho sempre avuto stima delle tue argomentazioni, e mi ricordo che tante volte, quando ... E in forza di questa stima mi permetto una risposta un po’ lunga, confidenziale (= non riproducibile)

In fisica si dice: se l’ipotesi A riuscisse a spiegare solo una parte dei fenomeni in uno stesso sistema di riferimento e un’altra ipotesi B, diversa da A, riuscisse a spiegare tutti quelli spiegati dalla A più altri non spiegati da A, potremmo tranquillamente sostituire l’ipotesi A con la B, fino a prova contraria.

Ammettiamo che sia A la tua ipotesi.

Io formulerei un’ipotesi B in questi termini (nota bene, solo un’ipotesi, non una certezza matematica, un’ipotesi che azzardo anche rischiando l’accusa di essere reo di fare un “processo alle intenzioni”): “la C2S.½ss viene introdotta in S.Giuseppe Rovereto

- con l’obiettivo buono di dare a tutti la comunione sotto le due specie (C2S)

- ma anche con un obiettivo strumentale (protestantizzazione): introdurre in casa cattolica la prassi del self service comunionale (onde ingraziarsi i riformati): per ora solo un mezzo self service, come primo passo per arrivare fra qualche decennio al full self service usato dai riformati per il loro pane-vino benedetti;

Questa innovazione non sarebbe una novità assoluta, perché la Diocesi permise ad RX di collaudarla (da circa un anno) con gli universitari di Trento in questa  chiesetta, compiacenti Matteo-Fucini, ovviamente Rogger ed altri maestri adulto-democratici ispiratori di pastorale coraggiosa che in Curia operano ritenendo che Roma non è solo il Vaticano e la CEI non è solo il suo Presidente e che sarebbe anche ora che Trento conquistasse, pure sul piano ecclesiale oltre che politico-amministrativo, quell’autonomia dal centro che consenta di attuare iniziative di pastorale coraggiosa senza le vedute e i timbri di Roma, incoraggiati dagli inni alla disubbidienza ecclesiastica gridati da qualche aquila di S.Venceslao setacente don (le parole in corsivo sono state scritte su stampa diocesana da autorevoli maître à penser).

L’ipotesi B spiegherebbe bene anche la regressività feriale C2S→C1S, regressività che l’ipotesi A non riesce a vedere omogenea al sistema di riferimento: infatti con l’ipotesi A tu ritieni che la regressione C2S→C1S sia una discontinuità indotta da esagerazione ideologica, quasi un’eccezione nel sistema di riferimento; l’ipotesi B invece spiegherebbe detta regressione come congruente al sistema e, non a caso, il parroco, quando lo pregai di mantenere la C2S alle Messe domenicali somministrandola in bocca come faceva alle Messe feriali, mi rispose “o diamo la C2S come abbiamo innovato o niente”; e fu di parola, altrimenti, suppongo io, avrebbe mancato di parola agli eventuali eterosuggeritori dell’operazione (credi che la C2S.½ss sia maturata da una spontanea valutazione dal basso nel CPP sulle priorità da attuare nell’anno del FARE?).

“Ciò non toglie che si possa continuare a confrontarsi sul tema a tutti i livelli” tu dici, ma a me pare che la concretezza della fede cattolica praticata dai fedeli e dai pastori strettamente uniti al Magistero petrino non abbia tante ore da dedicare per confrontarsi a tutti i livelli su temi che sono lontani dalle emergenze educative e dalle urgenze di nuova evangelizzazione conclamate da effettive necessità (a meno che non si ritengano miracolistiche e più urgenti le ricette catechetiche di Matteo, pure tifoso-ispiratore del ½ss, «Le mamme smettano di giocare con la VITA ETERNA, troppo eterea per i giovani che vogliono vivere prima di morire. E se il libro di Augias contro il Vaticano va a ruba come il libro del Papa, cerchiamo di capire anche Augias».

Vorrei capire quante persone si siano sentite davvero convinte che la C2S.½ss sia una necessità pastorale di alta priorità osservabile e misurabile; piuttosto mi parrebbe più facile capire perché siano tante le persone che hanno capito che la C2S alle Messe festive è stata introdotta strumentalmente per introdurre il ½ss, e queste persone sono state aiutate a capire proprio alla decisione del Parroco di sostituire la C2S feriale con la C1S; una strumentalità funzionale a che? Direi non ad una esigenza conclamata dai parrocchiani, ma funzionale ad esigenze esterne alla parrocchia, ad esempio quelle dell’ufficio ecumenico di RS, ma se il budget e dunque le priorità di RS coincidessero esattamente con quelle del Magistero Petrino, lo leggeremmo ironizzare meno la Gerarchia e le Strutture cattoliche con alcuni suoi scritti sul foglio settimanale parrocchiale).

Converrai che in tale contesto sia opportuno preferire di impiegare il nostro tempo per continuare a confrontarci su temi afferenti le priorità indicate dal suddetto Magistero, queste sì di elevatura osservabile e misurabile (ad esempio la osservo e misuro a scuola e nei vari ambienti socio-assistenziali e leggendo cosa scrivono taluni illuminati sedicenti profeti e/o adulti e/o non-papa-succubi, anche su stampa diocesana).

Scusami se inizio e finisco con la terminologia fisica, dei sistemi e delle misure, forse per deformazione professionale perché sono laureato ordinariamente in questa disciplina e non ho una laurea per corrispondenza in simil-teologia, magari cresciuta all’ombra di un Rogger che giudica scalmanata l’attività di Ruini, dà del male informato al nostro Vescovo e sparge a piene mani aggettivi pesanti (tipo idiota) a chi non la pensa come lui: però usiamogli pietà e rispetto quantomeno per la sua veneranda età e perché è pur sempre un sacerdote.

Grazie per la stima che mi hai dimostrato rispondendomi.

P.S. ti passerei quest’ultimo commento che ho mandato al gruppo di mini-rassegna-stampa, rintuzzando una sorella che mi pareva maldire di Enzo Bianchi (che però non ha bisogno della mia difesa): ci tengo al tuo giudizio e gradirei con questo esempio dimostrarti che non sono un ottuso integralista, ancorché io mi ritenga un fedele a Cristo che dà piena fiducia alla Guida petrina nel cammino.

Grazie. Ciao. C.

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Da: NC                 Inviato: giovedì 26 gennaio 2012 14:29 [CzzC: omissis: sopprimo alcuni passaggi con ...]

A: CZZC

Oggetto: RE: articolo 2012.01.22 su l'Adige dal titolo "Brione, il caso Comunione"

Caro C,

ti ringrazio innanzitutto per la stima che mi dimostri.

In tutta questa vicenda io non credo di poter affermare la falsità delle tue ipotesi, ma tendo a sfumarle e a prendere in considerazione anche altri elementi.

Il desiderio di ..., certamente incoraggiato da ..., di accreditarsi come ... innovatore e all’avanguardia è sicuramente alla base di molte iniziative della nostra Parrocchia, anche se io fatico a vedere l’esistenza di un piano vero e proprio, per ingraziarsi i riformati e contestare il Vaticano. Inoltre penso che credano davvero in quello che fanno e le proposte derivino dal loro modo genuino di sentirsi Chiesa.  .... per come la vedo io, le “innovazioni” che vengono proposte non intaccano minimamente l’ortodossia.

Nel dietro front circa la comunione sotto le due specie nelle messe feriali non puoi non considerare la personalità di .... ...  Ricordo che tempo fa, quando gli fu detto che le omelie ...

Quanto ai temi da rendere oggetto di confronto nella Chiesa, permettimi di dire che l’argomento “sono altre le priorità” non funziona, perché spesso nasconde semplicemente il desiderio di non affrontare certe tematiche (come le categorie toccate dalle liberalizzazioni dicono che sono ben altri i problemi). Se poi penso a tutto ciò di cui si occupano il Vaticano e la CEI, beh, sicuramente non si fanno mancare nulla: con un pizzico di polemica penso che se i vescovi, ai più alti livelli, si occupano, magari anche nel dettaglio, di economia e di finanza internazionale, possono benissimo affrontare anche il tema della Comunione sotto le due specie sul quale forse possono vantare qualche competenza in più.

Ad ogni modo, non è facile confrontarsi su certe tematiche a mezzo posta elettronica. Quando avremo modo di vederci potremo parlarne a voce.

Ti saluto e ti ringrazio ancora.

NC

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Da: CzzC  Inviato: giovedì 26 gennaio 2012 20:28   [omissis: sopprimo alcuni passaggi con con ...]

A: NC

Oggetto: azione e reazione

  carissimo,

                anch’io tenderei a sfumare, anche se altri tendono a fumare: ad esempio la ... , che informai al pari di te, mi ha chiesto di cancellare il suo indirizzo dalla mia rubrica, e non credo che sia finita lì la REAZIONE di certuni alla mia AZIONE-colpa di aver posto questo semplice quesito in Diocesi.

 

  Non ti voglio far fare troppa fatica a vedere l’esistenza di un piano per introdurre il self service comunionale: avrai certamente meno grane di me a non vedercelo, anche perché abbiamo a che fare con ... ,

- non tanto perché X1 ... possa permettersi tranquillamente di ... la Gerarchia e le Strutture cattoliche come già dicemmo

- non tanto perché X2 possa permettersi di minacciare (“l’è perké te sei en bom putel se no ne vederesen de fora”) e catechizzare che il papato di GP2° è stato distruttivo per la chiesa per come neglesse i teoglib,

- non tanto perché X3 sia primaria elettrice del segretario provinciale del  ... , nonché ospitante a desk ... con una frequenza inimmaginabile da altre famiglie della parrocchia, ancorché auspicanti una prima visita,

ma perché la trama di relazioni e la potenza di REAZIONE di qualche ... potrebbe indurre accadimenti tanto dirompenti da far impallidire gli esiti del mio povero quesito; alludo? No esemplifico: vedi come dimostrò di poter usare l’Adige questa importante penna ...., fino ad infangare il .... inventando falsità ..., onde aizzare i lettori contro i pro-life, il tutto ovviamente senza che lei (e/o chi sopra di lei ecclesialmente) facesse una piega e sempre con fatica a vedere l’esistenza di un piano.

Ho paura? Non per me, ma per i miei cari perché non i suddetti Xi, ma eventualmente altri, che fossero loro ispiratori, conobbi pericolosi ed adottanti la tecnica del “no sta’ takarlo diret, takelo sui so’ takai”.

 

Anch’io penso che credano davvero in quello che fanno, e aggiungo: nulla fanno per caso o per ingenuità.

 

Io non ho competenza per dire se le “innovazioni” che vengono proposte intaccano minimamente l’ortodossia: sta ai preti/vescovi intendersi nella fattispecie, non a me o a te, tant’è che io, da profano, non posi il quesito in termini di ortodossia ma di discriminazione perché desideravo ricevere in bocca la particola intinta dal Ministro come nei giorni feriali ed invece dal 10/12 ciò il mi fu negato; in verità poi ... mi disse che per me avrebbe fatto un’eccezione quando mi fossi presentato a ricevere la Comunione da lui o dagli altri ministri dell’Eucaristia che avrebbe allo scopo avvertiti della mia specifica esigenza. Comunque non mi pare che ci sia bisogno che la CEI si scomodi per affrontare anche il tema della Comunione sotto le due specie, sia perché non manca chiarezza di norma in merito (tant’è che il    mi disse che era ben consapevole di forzare la norma) sia perché è un’invenzione strumentale che i fedeli abbiano prioritaria la fregola di comunionarsi sotto le due specie anziché monospecie: mi par che abbiano ben altre esigenze correnti i nostri comparrocchiani ... Ad esempio? Ricorro ancora a parametri osservabili e misurabili: ad esempio ritengo che la maggior parte dei parrocchiani desidererebbe che il numero complessivo dei varcamenti di soglia che il ... abbia fatto in 10 anni per famiglie della parrocchia sia almeno per 2/3 ascrivibile a indirizzi diversi da quelli degli Xi di cui sopra.

 

Ti credo in buona fede nel ritenere che l’argomento “sono altre le priorità” non funziona, perché spesso nasconde semplicemente il desiderio di non affrontare certe tematiche, ma ti assicuro che sarei fallito come padre e come lavoratore se non avessi indovinato tempo per tempo le maggiori priorità cui dedicarmi e le minori priorità da trascurare non riuscendo a far tutto: il criterio di selezione delle priorità è indispensabile in tutti i sistemi; certo, qualcuno potrebbe bluffare, ma non è solo la chiesa a dire che siamo di fronte ad un’immane emergenza educativa e nel dialogo ecumenico di questa settimana uno dei punti di maggiore convergenza è stato il riconoscimento che tutte le confessioni cristiane debbano intraprendere una nuova evangelizzazione in occidente; e comunque mi basta vedere con i miei occhi lavorando con ragazzi ed adulti 3 giorni alla settimana per convincermi di quanto sia vero che queste 2 sono tra le massime priorità, mentre anche in politica vediamo quanto si bari in alterazione delle priorità.

 

Ti credo in buona fede nel ritenere che Vaticano e CEI sicuramente non si fanno mancare nulla: a me risulta che siano tra le istituzioni che al mondo hanno il massimo rapporto tra elargito per il bene comune e incassato, mentre, ad esempio, la nostra Diocesi, che assieme alla PAT ha un budget uscite pro capite tra i più alti del mondo, avanza soldi anche per pagare un certo Mancuso invitato quaresimalista a scatechizzarci sul valore soterico della risurrezione di Cristo, per non parlare degli investimenti speculativi (legatissimi perbacco!) in sinergia con società della PAT a dirigenza concordata: verrebbe da pensare che la voglia di autonomia da Roma dell’una e dell’altra provenga anche da interessi comuni egoistici oltre che da quelli pro bene comune di tutti i cittadini e i cattolici italiani rispettivamente.

 

Convengo che non è facile confrontarsi su certe tematiche a mezzo posta elettronica: sulla C2S.½ss direi che non vedo l’ora di smettere di parlarne, proprio perché ci sono altre priorità: EDUCAZIONE, rapporto FEDE-RAGIONE, CARITATIVA, DIRITTI UMANI, OBIEZIONE DI COSCIENZA, CRISTIANI PERSEGUITATI, CONFLITTO GENERAZIONALE, CITTADINANZA ATTIVA (+ altri che potresti raggiungere dalla mia home page), argomenti che sarei disposto a discutere con te e con chiunque anche dopo mezzanotte, in voce o mediante qualunque canale buono.

 

Ancora grazie per la fiducia.

Ciao. C.