BANDIERINE BIANCHE E GIALLE, STOLE ED OSTENSIONI: caro NC, ci ponesti una domanda, rispondo
Caro NC, supponendo che tu mi permetta di rispondere alla domanda «A quando tutto questo?» con cui chiudesti domenica scorsa il Notiziario settimanale della nostra parrocchia, verrei a te proprio con le parole che citasti[1] di Papa Giovanni, perché, nonostante le nostre fragilità, non mi parrebbero pochi i Christifideles «pieni di fiducia nel Cristo» che ... continua qui in data 2011.10.30.
Estratto dal Foglio settimanale della Comunità PARROCCHIA ... Anno XIX - n. 44 30 ottobre 2011 - XXXI domenica del Tempo Ordinario - anno A
ONORI di NC
Com'è difficile questa pagina evangelica! Se dovessimo metterla in pratica dovremmo mutare mezza storia della chiesa. Altro che eccellenze, eminenze, santi padri; altro che bandierine bianche e gialle, stole e ostensioni, privilegi ed esenzioni. Dobbiamo essere onesti. E adulti. Dopo la lettura dell'evangelo di oggi anche il più semplice di noi potrebbe dire: Qui c'è qualcosa che non va!
«... non agite secondo le loro opere, perché essi dicono e non fanno!». Parole dure, forti, contro i cosiddetti maestri che, allora, sedevano sulla cattedra di Mose.
«Ma voi invece...». E qui viene il bello! «Non fatevi chiamare maestro, né padre, né guida... poiché uno solo è il vostro Maestro e voi siete tutti fratelli». "Fratelli" diventa la vera novità cristiana, costituisce la chiave di lettura della nuova fede.
Credo che in tanti ricorderete la. battuta classica di quando, qualche anno fa, s'entrava in seminario a frotte: "se no i se salva l'anima'' - dicono lo sostenesse anche il vicerettore - "i se salverà almen el fil dela schena". Erano gli onori del diventare prete.
Giovanni XXIII li corresse la sera dell'11 ottobre 1962: «La mia persona conta niente: è un fratello che parla a voi, un fratello divenuto padre per volontà di Nostro Signore... Continuiamo dunque a volerci bene... E poi tutti insieme ci animiamo: cantando, sospirando, piangendo, ma sempre pieni di fiducia nel Cristo che ci aiuta e che ci ascolta, continuiamo a riprendere il nostro cammino». A quando tutto questo?
-----------------------------------------
[1] conto che abbia letto il tuo testo chi intendesse proseguire la lettura di questo mio.
[Pagina senza pretese di esaustività o imparzialità, modificata 20/01/2024; col colore grigio distinguo i miei commenti rispetto al testo attinto da altri]
↑2011.10.30 non mi parrebbero pochi i Christifideles «pieni di fiducia nel Cristo»
- che oserebbero risponderti “qui ed ora, vieni e vedi, come da 2000 anni,
- non per meriti propri, ma grazie anche ad «un fratello divenuto padre per volontà di Nostro Signore», padre di cui seguono il Magistero che invita ripetutamente a CONTINUARE così: «CONTINUIAMO dunque a volerci bene ... CONTINUIAMO a riprendere il nostro cammino».
Andiamo a confessarci più di una volta all’anno perché sappiamo che non sempre «insieme ci animiamo» e siamo tentati dal mondo a «piangere» quando non fossimo abbastanza ricchi, perché il mondo ci insegna porre la nostra fiducia nel possedere o nel partito o in potenti labari anziché nel Cristo; ma quel padre, e i vescovi a lui strettamente uniti, ci richiamano CONTINUAMENTE ad un altro Essenziale che salva l’uomo.
Quel Magistero ci sollecita con premura ed umiltà e ci invita a perseverare con tenacia, ma anche con pazienza senza rispondere male a chi ironizzasse i giovani che, affascinati da cotale guida nel mare del montante dubbio relativistico, sventolano «bandierine bianche e gialle» in segno di grazie e di incoraggiamento a CONTINUARE.
Quel Magistero ben sa che molti Christifideles
- ironizzano quello sventolamento di «bandierine» e scrivono che «non sono necessarie le grandi adunate» (anche in programmi pastorali)
- farebbero a meno di «stole ed ostensioni» nonché dell’8x1000 e del Concordato
- considerano ingiusti «privilegi» l’esenzione ICI accordata agli edifici usati a sostegno della carità e della fede e il finanziamento pubblico alle scuole cattoliche, volendo riservare l’una e l’altro alle sedi di sindacati/partiti e rispettivamente alle scuole di stato
ma ci invita a discernere senza cattiveria, cercando di accorciare le distanze con la preghiera e con le «opere», tenendo semmai le distanze dalle maniere offensive, aggressive, ironiche[2] della fede altrui, che si esplicassero, ad esempio, a motivo di intendimenti non omogenei sulla Chiesa e il Concilio aperto da Papa Giovanni mezzo secolo fa: alcuni Christifideles ritengono che il CV2° debba intendersi secondo l’ermeneutica della rottura, mentre osserviamo che altri (e il suddetto padre suppongo con loro) operano e catechizzano secondo l’«ermeneutica della riforma nella CONTINUITÀ».
Se tu mi ritenessi vanesio nel dirti “qui ed ora, vieni e vedi” (ma sarei in compagnia di milioni di Christifideles a risponderti così) o ritenessi che io voglia tirar proseliti a qualche movimento riconosciuto dalla Chiesa anziché collaborare di più con le parrocchie dove ci sarebbe meno ingenua baldanza, non starei a disquisire polemicamente, ma farei parlare mio padre 90enne che mi ha insegnato (e dopo di lui altri come lui) a vivere seguendo buoni maestri, amare seguendoli, imparare seguendoli, insegnare seguendoli, in sintesi mi ha fatto apprendere cosa significa EDUCARCI a riconoscere il VERO, il BENE, il GIUSTO, CONTINUAMENTE, perché, come poi ho trovato in un altro grande EDUCATORE, «Non c’è niente di automatico nella libertà: bisogna tutti i giorni riprendere il vero, il bene e il giusto. Questo il valore della preghiera del mattino e della sera. Non esiste niente di più umano che riprendere la mattina lo scopo della propria vita, e’ una cosa grandiosa. Lo stesso alla sera, dopo la baraonda della giornata: finché imparerai lentamente a riprenderlo durante tutto il giorno”.
Un abbraccio fraterno in Cristo. Carlo.
Il 2011.11.25 h14:47 NC mi rispose con 4 punti, l'ultimo dei quali «con l’anno prossimo sul foglietto si cercheranno pensieri altrui (anche se son sicuro che anche lì ci sarà da ridire sulle fonti, sui personaggi, sulle scelte… notando come tratti il pensiero di don Paul Renner, di don Vittorio Cristelli, di Vita Trentina».
Il 2011.11.26 h00:03 rispondo ai vari punti; riprendo qui il 4°: «rispetto i pensieri di tutti, anche perché solo Dio può essere giudice dei pensieri o il confessore quando gli dicessimo quelli cattivi; ma converrai che a noi spetta il diritto-dovere di supportare con DOMANDE-RISPOSTE le esigenze di discernimento manifestate in fraterno modo tra compagni di uno stesso cammino verso una stessa meta. O sbaglio? Ma posso aver peccato di cattiveria: aiutami per favore a scoprire dove, segnalandomi con un paio di frasi incriminate». Dopo un paio d'anni annoto "nessuna segnalazione della specie"; invece lacerazione.
---------------------------------
[2] le tue allusioni a eccellenze,
eminenze, santi padri, bandierine bianche e gialle, stole, ostensioni,
privilegi non sono offensive come altre che leggiamo in certi siti nella
nostra diocesi (un piccolo assaggio qui appresso), ma è difficile non
vedervi sottesa una sprezzante ironia.
(Traggo
da Vinonuovo.it: Cattolici plaudenti, cattolici che vivono tranquilli nelle
loro posizioni di comodo, all’ombra dell’autorità ... L’unità è stata intesa
come PIATTO CONFORMISMO, MANCANZA DI CREATIVITA', adesione a programmi studiati
a tavolino; ... SFACCIATI CLERICALI.... anni di POPOLATRIA. Chiesi ad uno
dei responsabili del sito perché non avesse filtrato questo frasario offensivo,
come aveva promesso nell’agreement del suo sito, ma non ebbi risposta)