Perché i Massoni lasciano impronte così visibili pur essendo una lobby con struttura semisegreta?

la domanda in titolo mi fu posta da un'amica cattolica alla quale cercai di dare la risposta qui riassunta

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2011.09.23 C’è chi pensa che i massoni lascino impronte per autocompiacimento, da godersi quando ne narrano in grembiulati consessi, sogghignando sui buggerati. Tuttavia mi pare che cotanto residuo di impronte sia ridondante se fosse solo per soddisfare i narcisi e mi induce a sospettare che lo sottenda una motivazione più forte che spieghi meglio cotale propensione a marcare il territorio: ad esempio questa marcatura potrebbe essere funzionale alla catena dell’obbedienza tipica delle sette segrete o semisegrete; e mi spiego con un esempio ipotetico:

- il burattinaio manovra burattini attivi che a loro volta possono tirare le fila di altri ubbidienti;

- solitamente il manovrato conosce il manovratore suo comandante, ma non il manovratore del suo manovratore;

- l’impronta lasciata dai manovrati del piano terra è vista dai piani superiori i quali, così, oltre che sogghignare compiaciuti, possono verificare che funzioni bene la catena di comando, pur non avendo una conoscenza transitiva verso l’alto.

Pur rischiando di passare per complottista, permettimi di ritenere che le impronte più significative - come indicatori di ordito - non siano quelle più platealmente osservabili, ma quelle contenute in frasi specifiche esibite sui media da qualche ubbidiente o da qualche utile vate che, pur non sedicente adepto, ne viene solitamente gratificato con l’aggettivo “profetico”; non raramente cotale profeta è poi pronto a schermirsi quando gli si facesse notare la singolare correlazione di sue frasi con alcune della fratellanza, svelto a dissimulare l’eventuale premeditazione, ben sapendo che l’abiura fintata all’infedele è ammessa dall’obbedienza, cui basta come garanzia di fedeltà la consonanza dei pronunciamenti primariamente formulati (talvolta scritti a verbale, su libri, su stampa compiacente), che resta agli atti sottendenti la gratificazione.

In alcuni verbali ho visto qualcuno ostinarsi a far scrivere e a ripetere negli anni frasi tipicamente care ai massoni, il che mi indusse a supporre che quelle pagine fossero destinate alla verifica di etero direttori. Anche certa ostinata fedeltà ad astinenze comportamentali mi appare sospetta di ordito.

Esempi?

- conobbi un sacerdote che evitava sistematicamente di partecipare alla processione cittadina del Corpus Domini, quasi dovesse rispettare una pattuizione etero diretta;

- ad un dotto teologo feci notare la singolare correlazione tra tesi massoniche e un certo linguaggio da lui usato contro fratelli cattolici ritenuti papa-succubi; egli mi scrisse «Smetta poi gentilmente di alludere a mie potenziali aderenze massoniche»; al che gli replicai «Smetterò, ma Lei cerchi (non glielo ordino) di non usare la loro stessa terminologia e le loro stesse tesi contro i cattolici, altrimenti, anche se io non alludessi, sarebbe lei a darne conferma». Mi replicò a sua volta «Dove uso una terminologia massonica? Se me lo indica posso spiegarle se si tratta di coincidenza o di premeditazione»; l’8/08/2011 gli documentai alcune correlazioni e mentre scrivo queste righe, 23/09/2011, sto ancora aspettando risposta, nel frattempo sollecitata. Al 27/10/2012 rileggo ed annoto che sto ancora aspettando quella risposta.

Il 2022.11.12 rileggendo annoto che la suddetta terminologia potrebbe avere più intersezione con l'insieme P della protestantizzazione che con l'insieme M della massoneria; gli è che l'intersezione di P con M è tutt'altro che vuota al dire degli stessi massoni.

 

↑2011.06.12 [CzzC: affascinato da uomini con grandi passioni per la scienza e il bene comune, mi imbatto nella storia di Edison contro Tesla. Nikola Tesla sostenne con determinazione la validità della corrente elettrica alternata rispetto a quella continua nei processi di produzione e trasporto, anche resistendo alla perfida ostilità del potente Edison. Traggo il seguito da <fotomarquis, grandipassioni yt♫>] ...fu una guerra aspra quella tra Tesla (scienziato divenuto cittadino USA, nato a Smiljan 1856 da padre serbo prete ortodosso e da madre cattolica croata inventrice convertitasi alla Chiesa ortodossa dopo le nozze con il marito serbo) e l’ex datore di lavoro, Thomas Edison (scienziato famoso anche come Teosofo - vedi nomi di massoni e teosofia), che non esitò spesso a giocare sporco”: Edison lanciò una campagna a sfavore della corrente alternata, sostenendo in malafede che era pericolosa. Tuttavia nel 1893, malgrado la pessima pubblicità, Tesla e Westinghouse vinsero l’appalto per l’illuminazione dell’Esposizione Universale di Chicago, la prima grande Fiera che utilizzò solo energia elettrica. Edison, sentendo di aver perso la sua buona occasione, decise di negare a Tesla l’uso del proprio brevetto per le lampadine ad incandescenza. Tesla dovette così inventarsi una propria lampadina, e riuscire in soli sei mesi a produrne 250.000 – ci riuscì brillantemente, migliorando l’invenzione di Edison! La guerra prosciugò le risorse finanziarie di Westinghouse, e, per salvare la società e poter così continuare con la ricerca, Tesla decise di strappare il proprio contratto, rinunciando a milioni e milioni di dollari di diritti sulle sue invenzioni. Scrisse così: “I soldi non hanno quel valore che così tanti uomini gli attribuiscono. Ho investito tutto il mio denaro in esperimenti e nuove scoperte, e oggi l’Umanità può condurre una vita più confortevole”. [CzzC: in queste parole leggo le radici cristiane di Tesla e nel comportamento di Edison l'impronta massonica]

 

↑2009.05.19 Impronte massoniche nella Sant'Agata di Severino raffigurata con tempera su muro a tutta parete nella sala consiliare del Comune di S. AGATA DEI GOTI (Benevento)? Un’esperta svela una fitta rete di simboli esoterici in quell'affresco di soggetto religioso. Serto di alloro, compasso, ruota dentata ... continua qui

 

↑2008.10.gg Al Sacro Monte di Varese noto che una delle pecore scolpite ai piedi della statua di Paolo VI ha 5 zampe: varie sono le smentite che si tratti di un’impronta massonica come fosse una stella a 5 punte, e, comunque, ritengo che Paolo VI dalla massoneria, specialmente di quella infiltratasi nella Chiesa come fumo di Satana, abbia più avuto da soffrire che da godere.