Documento dei capi delle chiese cristiane a Gerusalemme – Kairos Palestine

2010.01.29 leggo il documento in titolo che incita al boicottaggio di Israele e ritengo necessario commentarlo con discernimento

[Pagina senza pretese di esaustività o imparzialità, modificata 30/10/2023; col colore grigio distinguo i miei commenti rispetto al testo attinto da altri]

Pagine correlate: Palestina; Pax Christi, Alex Zanotelli, Comitato Pace Rovereto

 

↑2010.01.31 Ricevo un documento dei capi delle chiese cristiane di Palestina che nel perorare la pace ci chiede di impegnarci “nel disinvestimento e nel boicottaggio di tutto ciò che viene prodotto dall’occupazione”. [CzzC: lo commento ponendo domande]

RICEVO da un amico a Gerusalemme: Da: Ax Inviato: venerdì 29 gennaio 2010 10:15

A: undefinedrecipents@yahoo.it

Oggetto: Documento delle chiese cristiane a Gerusalemme

Cari amici,

                 vi invio la traduzione di un documento condiviso da diversi esponenti delle comunità palestinesi cristiane latine e greche. Il primo firmatario è M. Sabbah, patriarca di Gerusalemme (ossia di Palestina, Israele e Giordania) in carica fino a pochi anni fa.

Il documento è un po' lungo, ma vi invito a leggerlo comunque tutto, perché è un appello a tutti, in particolare ai cristiani.  Ciao.  Ax

Allegata traduzione

RISPONDO

Da: CzzC  Inviato: domenica 31 gennaio 2010 00:33

A: Ax Cc: Px

Oggetto: R: Documento delle chiese cristiane a Gerusalemme

L’ho letto con attenzione e, senza presunzione di saccenteria, mi sono permesso di

- apportare qualche ovvia correzione (ad esempio un non che ho barrato)

- inserire delle richieste di chiarimento dove non ho capito bene

- inserire dei commenti [CzzC:    ] laddove ritenevo necessario un discernimento, e in qualche caso sono arrivato fino al tentativo di umile (e contestabile) correzione fraterna, laddove un’insufficiente chiarificazione ritenevo foriera di confusione/equivoco; trattasi di commenti che ho scritto di getto, man mano che facevo la lettura del testo, senza rileggere; arrivato alla fine del bel documento te li invio così, a Gerusalemme, nome che al solo pronunciare mi evoca commozione.

Domani rileggerò e, se troverò strafalcioni, correggerò il pdf qui.

Buona notte (o buon giorno / buona domenica). Un abbraccio fraterno in Cristo. CzzC.

Allegato: traduzione con mie osservazioni

RISPOSTA DA AX

Da: Ax   Inviato: domenica 31 gennaio 2010 14:55

A: CzzC

Oggetto: R: I: Documento delle chiese cristiane a Gerusalemme

Ho letto velocemente le tue note e mi riprometto di leggerle con più calma e attenzione.

Grazie, perché molte si sembravano sensate e mi aiutano a farmi un quadro più completo.

Un pensiero a seguito di ciò è questo:

- chi comincia per primo a fare un passo indietro e a prendersi il rischio di scommettere nella fiducia nell'altro?

- L'educazione è l'aspetto chiave ma: chi comincia a fare l'educazione corretta per primo se ci si percepisce ancora come nemici?

Solo Dio sa qual è la via. Preghiamo e speriamo.

Un abbraccio fraterno!!  Ax

RISPONDO

Da: CzzC  Inviato: domenica 31 gennaio 2010 15:26

A: Ax Cc: Px

Oggetto: R: I: Documento delle chiese cristiane a Gerusalemme

Grazie di cuore di questo rapido feedback: Altrettanto rapidamente rispondo alle domande:

- chi comincia per primo a fare un passo indietro e a prendersi il rischio di scommettere nella fiducia nell'altro?

  - Io per primo comincerei, anche a costo della mia vita, ma fatta salva la vita di chi mi è affidato in responsabilità;

  - ad esempio non potrei fare un passo indietro mettendo a rischio la vita dei miei cari affidati alla mia responsabilità se sapessi che questo mio passo indietro libererebbe i passi di chi ha giurato di sterminarmeli: prima debbo responsabilmente quantomeno fargli ritirare il giuramento, altrimenti lo stesso Padre Eterno mi direbbe che sono un utopico irresponsabile, che potrei semmai sacrificare la mia vita alla mia utopia, ma che sarei punito davanti al tribunale di Dio se così illusoriamente agissi compromettendo la vita di innocenti affidati alle mie cure

  - altrettanto dicasi per i capi di stato (sottinteso di Israele e dei paesi sotto scacco dei kamikaze islamici), ai quali l’ONU ha detto quanto già scrissi nel documento «Tutti gli Stati hanno l'obbligo di sradicare il terrorismo e di proteggere i propri cittadini da atti terroristici».

- chi comincia a fare l'educazione corretta per primo se ci si percepisce ancora come nemici?

  - Io per primo comincerei, smarcandomi senza se e senza ma dai maestri di odio  (non solo fornendo loro giustificazioni radicate nei crimini del nemico, ma smentendoli ogniqualvolta azzardassero ad usare le mie parole e i miei gesti di pace come collusione con le loro tesi del verbo uccidere)

  - creando COMUNITA’ EDUCANTI (magari miste) che VIVANO il RIconoscimento reciproco come premessa della conoscenza reciproca che a sua volta è premessa per percepirsi come compagni di viaggio anziché nemici

  - depotenziando anziché alimentando schemi mentali che storicamente si sono rivelati forieri di guerra e di individuazione del nemico come abc della politica (ad esempio il revanscismo, l’equiparazione di giustizia con i confini territoriali dove poter imporre anche alle minoranze una weltanschaung politico-religiosa, il concetto di popolo esasperatamente distinto dagli altri popoli per razza o religione)

  - segnalando ai responsabili della comunità civile i soggetti (scuole, maestri) o gli strumenti (libri) che esplicitamente o surrettiziamente fomentano l’odio o semplicemente alimentano gli schemi mentali di cui sopra.

  - …

Mi fermo qui, se no la tempestività della risposta va a farsi friggere.

E perdona gli eventuali errori perché non ho riletto.

Ciao. C.