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modificato 14/05/2016 |
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Quello che i preti non dicono (più): libro di Paolo Gambi |
Correlati: Chiesa casta meretrix |
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Pagina senza pretese di esaustività o imparzialità: contrassegno miei commenti in grigio rispetto al testo attinto da altri. |
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duemila anni di linguaggio anticlericale nelle parole dei santi. Ho parlato ad un illustre porporato della mia idea di tentar di risvegliare l’antica veemenza del linguaggio dei santi per combattere le brutture che si annidano negli ambienti ecclesiastici, evocando l’espressione “anticlericalismo cattolico”. Il cardinale prima mi ha sonoramente rampognato, ricordandomi quanto sia bello appartenere alla Chiesa. Poi ha iniziato a prendersela con preti, vescovi, conferenze episcopali e persino Papi. Finendo per ammettere di aver sempre avuto uno spiccato spirito critico. La considero una sorta di benedizione, da cui traggo lo stesso schema. E quindi inizio dicendo: appartenere alla Chiesa cattolica è il dono più grande che Dio mi potesse fare. E si sa che a caval donato non si guarda in bocca. Tuttavia... Libro edito da Fede&Cultura <pagina facebook su questo libro> <ibs.it> acquistato 11/04/2016 |
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05/07 |
<avvenire> Un po' di anticlericalismo può far bene ai cattolici. Sentite questa: «O riprovevoli uomini carnali, perché desiderate con tanto ardore ambizioso l’alta carica ecclesiastica? Perché con tanto desiderio tentate di irretire il popolo di Dio con i lacci della vostra perdizione?». O anche questa: «Gonfiàti di superbia, sono divoratori delle anime ricomprate dal sangue di Cristo». O ancora: «Per poter fare il male che vogliono, si mettono le vesti delle pecorelle. Questi tiepidi e falsi fratelli hanno distrutto la Chiesa di Gesù Cristo, con la loro ipocrisia hanno rovinato ogni cosa». Va be’, l’ultima citazione è del focoso Girolamo Savonarola; però le prime sono di due santi irreprensibili, nell’ordine Pier Damiani e Caterina da Siena. |