Il PRINCIPIO DI UGUAGLIANZA erroneamente applicato manderà in crisi la democrazia?
COMMENTO uno stralcio tratto da “ Frammenti di diario intimo" che Henri-Frédéric Amiel scrisse il 12 Giugno 1871 (foto.fb).
Le masse saranno sempre al di sotto della media. La maggiore età si abbasserà, la barriera del sesso cadrà, e la DEMOCRAZIA arriverà all'assurdo rimettendo la decisione intorno alle cose più grandi ai più incapaci. Sarà la punizione del suo principio astratto dell'UGUAGLIANZA, che dispensa l'ignorante di istruirsi, l'imbecille di giudicarsi, il bambino di essere uomo e il delinquente correggersi. Il diritto pubblico fondato sull'uguaglianza andrà pezzi a causa delle sue conseguenze. Perché non riconosce la disuguaglianza di valore, di merito, di esperienza, cioè la fatica individuale: culminerà nel trionfo della feccia e dell'appiattimento. L'adorazione delle apparenze si paga.
[CzzC: dissento in larga misura: accludo qui appresso il mio discernimento, con cenni al calvinismo dell’autore ma anche gli effettivi rischi che stanno correndo le nostre democrazie].
[Pagina senza pretese di esaustività o imparzialità, modificata 08/11/2023; col colore grigio distinguo i miei commenti rispetto al testo attinto da altri]
Pagine correlate: Liberté, Égalité, Fraternité
↑2023.11.08 i miei COMMENTI in colore grigio. 150 anni fa, il filosofo, poeta e critico letterario svizzero Henri-Frédéric Amiel a pag 58 del sui "Frammenti di diario intimo" scriveva alcune considerazioni interessanti sui pericoli che corre la democrazia, altre mi parrebbero assai meno condivisibili sia calate in quell’epoca, sia lette con lo scibile di oggi
Le masse saranno sempre al di sotto della media.
- [CzzC: tale espressione apparirebbe quasi una contraddizione in termini, dato che la media matematica di una grandezza misurabile, calcolata su qualsiasi popolazione, ha per sua definizione un valore molto prossimo alla media misurata sul campione più grande (massa) della popolazione; ma sforziamoci a superare l’imprecisione della suddetta espressione, per intuire cosa l’autore volesse intendere: sapendo che era un calvinista elitario e che ebbe un iniziale interesse per la filosofia di Shopenhauer è probabile che col termine masse egli intendesse quel sottoinsieme numericamente maggioritario delle popolazioni dell’epoca (1871) che anche nella sua sviluppata Ginevra avevano un tasso di ricchezza e di scolarizzazione ben inferiore a quello della minoranza elitaria cui lui apparteneva; ed è probabile che per grandezza da misurare egli considerasse proprio censo e cultura].
La maggiore età si abbasserà,
- [CzzC: se per maggiore età intendeva l’aspettativa di vita, ha fallito la previsione; se avesse inteso l’adultità responsabile, beh, a quelli che nelle banche di Ginevra accumulavano oro grondante sangue mentre in Europa infiammavano le due guerre mondiali innescate da “illuminati” tifosi di Shopenhauer, preferisco gli adulti democratici che dopo quelle inutili stragi hanno formulato nel 1948 la dichiarazione universale dei diritti umani]
la barriera del sesso cadrà,
- [CzzC: se avesse pensato alla ideologia di gender, avrebbe indovinato, ma è improbabile che nel 1871 pensasse in termini Lgbt: è più probabile che i calvinisti come lui temessero che cadesse la barriera che teneva le donne inferiori agli uomini, tant’è che nella sua Svizzera le donne ottennero il diritto di voto solo nel 1971]
e la democrazia arriverà all'assurdo rimettendo la decisione intorno alle cose più grandi ai più incapaci.
- [CzzC: è chiaro che con il suffragio universale possono arrivare casi come Cicciolina al Parlamento italiano o Cohn-Bendit a quello europeo, ma mi pare che la decisione intorno alle cose più grandi sia stata rimessa nelle mani di personaggi di alto censo e cultura, come, ad esempio, il Truman per la bomba di Hiroshima. Ma, forse, chi ha postato il presente stralcio di H.F. Amiel pensava a correlazioni con i casi italiani del reddito di cittadinanza e del Superbonus 110% Beh, forse per quei casi l’autore aveva indovinato]
Sarà la punizione del suo principio astratto dell'Uguaglianza, che dispensa l'ignorante di istruirsi, l'imbecille di giudicarsi, il bambino di essere uomo e il delinquente correggersi.
- [CzzC: potrebbe avere indovinato se per principio astratto dell'Uguaglianza l’autore avesse inteso il 68ttino principio del vietato vietare: questo considero anch’io un cancro della democrazia con la crescita esponenziale dell’indisciplina e con un’emergenza educativa che sta mettendo paura anche a maestri e medici, non solo a chi volesse fare due passi al parco la sera]
Il diritto pubblico fondato sull'uguaglianza andrà pezzi a causa delle sue conseguenze.
- [CzzC: un diritto pubblico che non sia fondato su “tutti i cittadini sono uguali davanti alla legge” non meriterebbe di essere chiamato pubblico,
Perché non riconosce la disuguaglianza di valore, di merito, di esperienza, cioè la fatica individuale: culminerà nel trionfo della feccia e dell'appiattimento. L'adorazione delle apparenze si paga.
- [CzzC: dipende: di che diritto pubblico stiamo parlando? I calvinisti lo intendevano così apprezzante la disuguaglianza di valore che ritenevano la ricchezza in terra predestinazione del Paradiso a differenza della miseria.
Però, sempre cercando di intendere un positivo pur nella imprecisione delle espressioni, direi che credo anch’io in una democrazia che, dotatasi di un sistema redistributivo capace di sostenere la dignità anche dei più fragili, sappia pure premiare chi più concorre al bene comune: una vera democrazia dovrebbe essere elogio non appiattimento delle diversità (non è vero che ciò che non è uguale è discriminatorio), e dovrebbe fondarsi su pilastri messi al riparo perfino dal criterio di maggioranza, ma si aprirebbe un discorso che richiederebbe più spazio e tempo che non ho]