Da Avvenire 28/12 pag 25
Il terrorista pentito cerca il perdono per una nuova vita
DI CLAUDIO TOSCANI
«Da quel momento in poi avrebbe dovuto fare la cosa giusta».
Uscito dal carcere dopo un ergastolo commutato a tre decenni di reclusione, Paolo Milesi, cinquantenne di San Donà del Piave, trova sistemazione a Caorle, ma viene via via riconosciuto un po’ da tutti. «In verità, la vera sfida iniziava ora».
Paolo è un ex terrorista; durante i vari gradi del processo non ha rivelato né nomi né collegamenti; non ha parlato mai con nessuno e di nessuno neanche durante la detenzione. Non ha avuto né chiesto sconti di pena, favori, intercessioni o riguardi. Nella lotta armata c’era finito senza accorgersi, o a meglio dire di gradino in gradino verso l’irreparabile violenza, praticando un marxismo inizialmente mescolato a presunzioni cristiane. Ma quando, in séguito ai colpi esplosi contro un banchiere «nemico del popolo », per di più in presenza del figlioletto della vittima, il bersaglio muore, Paolo sente di doversi «meritare » l’ergastolo vivendo sino in fondo la sua tragedia, senza impetrare pietà. Iniziando subito, nel muto segreto della sua anima, a chiedere il perdono di Dio e degli uomini. Davanzo è al secondo libro, ma ha già tutte le buone carte del narratore scaltro e dalla prosa portatile ma mai cedevole. Intanto, Paolo Milesi nella sua nuova vita incontra Alessia, un’immobiliarista che gli trova casa; Lina, una gallerista navigata in arte e in altro; Marina, l’applicata di uno studio legale, avventura complicata e finita male. Nella sua mente, però, lui ha sempre il ricordo pulsante di Viola, la ragazza dei suoi verdi anni, fiamma mai sopita della sua parentesi eversiva, di cui non ha più saputo nulla ma che si ripromette di cercare e ritrovare. Ora, diverse storie si diramano nel tempo e nei luoghi della riacquisita, ma mai sicura, libertà di Paolo: l’incontro con il vecchio amico Roberto, che s’è fatto un negozio di elettronica; la frequentazione con il parroco di Caorle don Celestino (che sa ma che, pur senza forzare la mano, non indulge); il ricordo di don Ruben, a suo tempo un teologo della liberazione che lo aveva non poco influenzato e ora è in Vaticano a coordinare missioni all’estero; una rimpatriata con Marco Corsi, ex capo cellula brigatista, ora onorevole, che gli fa buon viso ma teme da lui cattiva sorte (per via dei comuni trascorsi armati). Con scrittura dettagliata e cosparsa di sorprese (Paolo vorrà persino ritrovare il figlioletto astante all’attentato del padre, ora avvocato, che solo in apparenza sembra volergli accordare il perdono che Paolo gli chiede, ma male gliene incoglierà). Insomma, i fatti incombono e le complicazioni pure (ancor di più quando Paolo, ritrovando Viola, saprà della sua vita, della sua famiglia, del figlio Nico). Ma li scoprirà il lettore. Con un inevitabile avviso: fidando nell’esistenza e nella provvidenza si può affrontare ogni prova, ogni sconfitta.
Franco Davanzo
OLTRE LA NOTTE
San Paolo. Pagine 226, Euro 16 ,00.