IL CODICE SVELATO analizza i falsi sottesi al romanzo "Il codice da Vinci" rispetto ai dati storici

evidenzia l’infondatezza di tante invenzioni di D.Brown (es. matrimonio Gesù – Maddalena) scudate col romanzesco, ma insinuanti nel lettore un infondato pregiudizio sulla fondatezza della fede cristiana soprattutto quella che cammina guidata dal Magistero petrino.

Traggo dalla copertina del libro di Marco Fasol, Il codice svelato, Le fantasie del Codice da Vinci e la realtà storica. Prefazione di Vittorio Zanon. Fede & Cultura. IBS 9788889913031

Il Codice da Vinci di Dan Brown è un thriller, che può tuttavia suscitare domande importanti quanto la nostra stessa vita. E' vero che, come dice Brown, quasi tutto ciò che i nostri padri ci hanno insegnato di Cristo è falso? E' vero che la divinità di Gesù fu decisa attraverso un voto a ristretta maggioranza al Concilio di Nicea nel 835? E che fino a quel momento Gesù era visto dai suoi discepoli come un profeta mortale, un uomo grande e potente, ma pur sempre un uomo, non il Figlio di Dio? E' vero che i Vangeli apocrifi sono più attendibili dei Vangeli che tutti conosciamo? Con quali criteri la Chiesa ha selezionato le fonti storiche su Gesù? E' vero che il vangelo apocrifo di Filippo parla di un matrimonio tra Gesù e Maria Maddalena?

Il Codice da Vinci diventa allora un'occasione per cercare una risposta documentata e non romanzata. Il Codice svelato è una critica serrata alle fantasie browniane. Con rigore storico e documentazione scientifica viene precisata l'immensa mole dei codici che ci hanno trasmesso i Vangeli lungo i secoli; vengono definiti i loro criteri di autenticità, i motivi di esclusione dei Vangeli apocrifi quali fonti storicamente attendibili. Una particolare attenzione viene riservata alla storicità del primo annuncio sulla risurrezione di Gesù, vero nucleo fondante della fede cristiana, in risposta alla pretesa di Brown secondo cui "tutte le religioni sono falsificazioni".

Il Codice svelato diventa così un testo utilissimo per rispondere alle accuse diffamatorie nei confronti del Cristianesimo e per sciogliere i dubbi e le perplessità che anche un thriller può suscitare.

L'Autore Marco Fasol è laureato in filosofia all’Università Cattolica di Milano e diplomato in scienze religiose presso l'Istituto "San Pietro Martire" di Verona, è docente di filosofia e storia nei Licei classico e scientifico dell'Istituto Alle Stimate di Verona. Ha partecipato alla pubblicazione del testo Duemila anni di Cristianesimo, (Ed. Stimmatine) con i capitoli su la civiltà cristiana nel Medio evo: la regola benedettina e il francescanesimo. La dottrina sociale della Chiesa.

ISBN 88-89913-03-7    € 8,50    9 788889 913031

[Pagina senza pretese di esaustività o imparzialità, modificata 20/12/2024; col colore grigio distinguo i miei commenti rispetto al testo attinto da altri]

Pagine correlate: GOI invita Dan Brown per cercare assieme un pezzo di verità fiction recensione libri

 

 

↑2014.01.31 ≈d Sento alla radio intervistato Marco Carrai, consigliere di Matteo Renzi (qualcuno dice che è il Gianni Letta di Renzi per la fittissima rete nazionale e internazionale di rapporti politici ed economici che ha messo in relazione col sindaco, da Farinetti di Eataly a Baricco, dalla Compagnia delle Opere all’Opus Dei, da Blair a Michael Ledeen, l’uomo ombra di Renzi, il suo curatore presso l’alta finanza): narra che fu tra i finanziatori del testoIl codice svelato[CzzC: ottimo!], anche se giura di non essere dell’Opus Dei.

 

↑2007.mm.gg Leggo e diffondo questo testo, ma trovo anche amici di fede, che si bevvero il Codice D.Brown, trastullarsi col pregiudizio anticattolico seminato dalla cultura dominante servita dal furbetto ingannatore; figurarsi il trastullo dei non cattolici.

 

↑2005.01.gg M.Introvigne su <crisrianita#327> risposta ad alcune FAQ in merito alla controversa opera di Dan Brown, tanto fortunata quanto storicamente infondata. Ad esempio: D: «Il Codice Da Vinci» è solo un romanzo: perché criticarlo come se fosse un’opera storica? R: Chi pone questa domanda di solito non ha letto la pagina de Il Codice Da Vinci intitolata Informazioni storiche dove l’autore afferma che «tutte le descrizioni [...] di docu-menti e rituali segreti contenute in questo romanzo rispecchiano la realtà».

 

↑2004.03.gg M.Introvigne su <cristianità#322> «Il Codice Da Vinci»: ma la storia è un’altra cosa. Fiction o storia? Errori e mistificazioni. Il mito di Rennes-le-Château: una falsificazione già da tempo smascherata. L’anti-cattolicesimo come «ultimo pregiudizio accettabile».

 

↑1996.10.gg di Massimo Introvigne <academia/Cristianità#258> Rennes le Château: mistificatori e mistificazioni sul Graal. Dalle leggende di un paesino dei Pirenei, Rennes le Château, su un presunto tesoro cataro è nata, nel secolo XX, una gigantesca mistificazione pseudo-esoterica secondo cui nella località pirenaica sarebbero stati trovati documenti che «provano» l’esistenza di discendenti diretti e fisici di Gesù Cristo all’opera nella storia attraverso una misteriosa società segreta, il Priorato di Sion. Benché sia da tempo ben noto che si tratta di documenti assolutamente falsi, libri venduti in milioni di esemplari in tutto il mondo continuano a diffondere, in chiave anticattolica, il presunto «segreto del Graal» di Rennes le Château.