SPENDING REVIEW: enti inutili, SPRECHI di spesa, burofollia, pubblica dipendenza

il web è pieno di esempi per la povera Italia parassitata da residui di un passato in cui poco importava spendere facendo debiti in conto posteri; qui solo qualche flash. La spesa pubblica italiana

- nel 2012 fu di 801G€ pari al 51,2% del PIL (in Germania è 45% del PIL), di cui 48G€ in conto capitale (investimenti x strade, scuole ...); degli altri 753G€ di spesa corrente: 86,7 interessi, 311 prestazioni sociali in denaro (pensioni), 165 stipendi, 89 consumi amministrativi. In % la spesa pubblica italiana 2010-2013: 9% interessi; 30% pensioni; 13% sanità(*); 10% pubblica istruzione; 17% giustizia ordine pubblico difesa, territorio

- nel 2015 830G€ 8,4% interessi, 40% pensioni&assistenza; 20% pubblico impiego, 15% acq beni e servizi

(*) il servizio sanitario nazionale ci costa ~150 miliardi di €;

[Pagina senza pretese di esaustività o imparzialità, modificata 10/11/2024; col colore grigio distinguo i miei commenti rispetto al testo attinto da altri]

Pagine correlate: pletorica pubblica dipendenza e amministrazione, superbonus110%; processi operativi, muda; cittadini più garantiti di altri, interessi sul debito pubblico

 

Nel 2015 la spesa pubblica.it fu di circa 830 miliardi di €, così composta

 

2024.11.06 <vanthuan> Festa (offensiva?) del Cinema (anticattolico?) di Roma:

Piena di grazia presenta come stravagante la Varia di Palmi, festa popolare calabrese in onore di Maria Santissima della Sacra Lettera;

Sabbath Queen parrebbe una ribollita delle drag queen;

Small things like these dipinge la gerarchia ecclesiastica come un’istituzione di sepolcri imbiancati privi di riguardo verso il prossimo;

Sugarcane mesta sul caso della scuola residenziale della British Columbia, ancorché sia stato smontato dalla mancata evidenza di resti umani;

Conclave appare come l’ennesima prova di un complottismo che si millanta veritiero quando riguarda la Chiesa Cattolica, come il caso Dan Brown cui la massoneria si rivolge per cercare un pezzo di verità.

Con quanti milioni di euro pubblici é stato foraggiato il festival suddetto? Nel frattempo fa gran cassetta il film Parthenope del Sorrentino già noto nella fattispecie graffiante <avvenire> definendo i napoletani «arretrati e piagnucolosi» e inscenando la protagonista che seduce il vescovo di Napoli vestita solo dei gioielli del tesoro di San Gennaro.

 

2024.09.24 <google, mulino> il rapporto di Draghi sulla concorrenza: <luiss> non sprecare una grande opportunità. [CzzC: mi pare che gli stati europei, dimentichi dei padri fondatori, siano troppo litigiosi per tesorizzare queste sagge raccomandazioni, con ciò facendo il gioco delle superpotenze capitaliste e capicomuniste, capaci di stritolare i NON allineati a colpi di migliaia di miliardi, mentre noi litighiamo per 10 milioni e abbiamo sprecato centinaia di miliardi col superbonus 110%]

 

↑2023.10.20 <open> Sangiuliano conferma il taglio ai fondi per il cinema: «Finanziati film che hanno venduto 29 biglietti, è ora di cambiare registro». Vedi anche il flop di ItsArt, la “Netflix della cultura italiana” di Franceschini.

 

↑2023.02.17 <edilportale, google> Eurostat: il Superbonus ‘non è debito pubblico ma deficit. A seconda che si consideri (o si renda) il credito d’imposta pagabile o non pagabile, i bonus impattano prima o più tardi (o mai) sul deficit [CzzC: il termine “non pagabile” qui significa “non pagabile immediatamente” ma “pagabile in maniera frazionata su più anni” e, quindi, anche non pagabile in parte a seconda del venir meno nel tempo dei diritti del creditore. Comunque il problema più grave è che i vantaggi per l'economia italiana dell'introduzione del Superbonus sono inferiori ai costi sostenuti: schiaffo alla giustizia sociale, alla spending review con  incremento del latrocinio generazionale].

 

↑2018.12.24 <s24h> Il paradosso del Giappone: debito enorme, rischi minimi. Il governo giapponese emette obbligazioni a tasso zero o negativo per rifinanziare il debito e la Bank of Japan (BoJ) e gli investitori istituzionali comprano titoli a prescindere dal rendimento offerto. Il debito è detenuto all'88% nelle mani di istituzioni pubbliche o semi-pubbliche [CzzC: quindi la spesa per interessi resta quasi tutta in casa]

 

2018.10.31 Newsletter: L’aumento del DEFICIT PER SPESA CORRENTE anziché per investimenti brucerebbe possibilità di lavoro dei nostri giovani, già precaria, oltre che i risparmi, aumentando il rapporto debito/pil

 

↑2018.08.24 <sole24h> Irlanda, Spagna, Portogallo, Grecia: come si vive dopo la crisi in 8 grafici. Anche meglio che in Italia? Con l’uscita ufficiale della Grecia dal bailout, Eurolandia può dire di aver superato una fase molto difficile della sua storia [CzzC: speriamo che ad Eurolandia non si presenti un problema più grave, con l’Italia incapace di fare i conti giusti per stare nell’attuale economia di mercato basata su capitalismo, tecnologia e globalizzazione, piaccia o no; se si sbagliano i conti si può finire come Argentina o Venezuela, se si fanno giusti con la relativa spending review, si può uscire dalla crisi almeno come ha fatto il Portogallo]

 

↑2018.05.05 <tempi> Ora gli eroi anticasta invocano i costi standard, ma sono loro che li hanno affossati; il Corriere e Gian Antonio Stella hanno passato anni a demolire il federalismo fiscale e ora restano a bocca aperta davanti alla “babele dei costi negli ospedali - da 7 a 18 euro per lo stesso menu

 

↑2018.02.04 <twimg> i partiti italiani nel 2011 hanno incassato 189 M€ di rimborsi elettorali. In Germania il tetto massimo di finanziamento ai partiti è fissato in 133M€ (e la De ha 82,8/60,2=36% di abitanti in più dell’Italia); in Fr max 75M€ di spesa partiti, max 38k€/candidato contro i 52k€/c in Italia. Sp 45M€, Uk 10M€.

 

↑2017.02.08 <fattoq>: il senatore Pd Renato Guerino Turano (consenziente il ministro Lotti) per ottenere 97M€ di garanzia statale pro golf Ryder Cup 2022 li infila nel decreto Salva risparmio: “emendamento inammissibile” dice Grasso, ma vedrai che si troverà un altro trucco pro golf in alterazione delle priorità e della spending review

 

↑2016.02.23 <corriere>: E. Marro commenta il Bilancio del sistema previdenziale italiano evidenziando che c’è un altro sistema previdenziale con ~30.000 pensioni che rappresentano un mondo privilegiato, che la politica tiene al riparo dalle riforme che negli ultimi 25 anni hanno invece tagliato la previdenza dei comuni cittadini.

 

↑2016.02.22 [CzzC: danni Nato: lo sai che la NATO costa all’Italia 25G€/anno (70M€/giorno)? Ringraziandola per averci tutelato nel periodo di guerra fredda, potremmo iniziare ad applicarle spending review anche per indurla a cambiare rotta rispetto a quella sulla quale da alcuni decenni ci causa gravi danni assecondando ciecamente gli USA in follie geo-strategiche con stragi di innocenti: continua]

 

↑2016.02.04 <tg24sky> Nel 2015 la Spesa Pubblica totale nel nostro Paese è stata di circa 830 miliardi, quasi la metà del PIL: Pubblico Impiego 165G€, Acquisto di beni e servizi 130G€, Interessi sul debito 70G€, Pensioni e assistenza 335G€, Investimenti e trasferimenti 64G€ [CzzC: aggiungo 66G€ di altro per raggiungere i dichiarati 830G€]

 

↑2015.12.24 <bussolaq>: alla "scuola di Bologna" un regalo da PDabbo-Natale di 3M€? L'enorme somma (pro scienze religiose tramitata dal Miur col 115 bis della legge di stabilità appena licenziata) potrebbe non sfuggire al controllo di Alberto Melloni, tifoso di quell'ermeneutica di rottura del CV2° denunciata da Benedetto XVI, mai amato da Melloni: questi, direttore della Fondazione per le Scienze Religiose Giovanni XXIII di Bologna, è diventato consigliere di fiducia del Ministro Istruzione Stefania Giannini. [CzzC: vista la sanguisuga PA, non si potevano dare 1M€ alla spending review e 1M€ a ben maggiori priorità? E non parrebbe il solo insulto alla spending review: continua]

 

↑2015.08.24 <news-republic> Esempio di sprechi alla Camera dei Deputati: 63M€ di “rimborso delle spese sostenute dai deputati per l’esercizio del mandato parlamentare”; 15,9M€ legati a spese non specificate, ma inserite in generiche voci chiamate “altre” o “accessorie”;  6,5M€ per spese di pulizia; 1,6M€ per “trasporto e facchinaggio”; 1,4M€ per la sede decentrata in Vicolo Valdina a 6' da Montecitorio ad uso fotocopie e faldoni; 600k€ per docenti di inglese e di informatica; 515k€ per “traduzioni e interpretariato“; 40k€ per il servizio di lavanderia [CzzC: io lavavo a casa una camicia al giorno che usavo al lavoro]

 

↑2014.09.22 Indennità di funzione per aggirare tetto stipendi Parlamento con ben 11 sindacati complici: job act menu turistico a prezzo fisso e job a la carte già tutto prenotato anche a collaboratori

 

↑2014.04.24 E’ almeno la terza volta in 10 anni che proposta l’abolizione del carrozzone ACI doppione di servizi (vedi PRA), e di poltrone (ne ho toccate in trattativa bancaria, per non parlare di sponsorizzazioni Touring, grondanti simboli e linguaggio dei potenti labari) e ridondanza di spese per ~200M€/anno. Pareva che Renzi riuscisse a tagliare. Nemmeno stavolta. Solo potenza della lobby auto o di qualche altra lobby nominata dal Papa, cui perfino il cattolico Lupi cede? 106 comitati provinciali, ognuno con 5 consiglieri di amministrazione, un direttore e 3 revisori contabili: quasi 900 poltrone, tutte remunerate con sporadiche eccezioni; più gli organi centrali, con un presidente (236k€/anno), tre vice (106k€ ciascuno) e il segretario generale (~300k€). Cifre a cui aggiungere 70 dirigenti che guadagnano da 90k€ a 200k€, quasi 50k€ annui di indennità dei componenti del Consiglio generale e altri 18k€ per quelli membri del Comitato esecutivo. Un carrozzone che spende 130M€/anno per 3k dipendenti e al quale la politica ha sempre guardato come a un giardino di casa piazzando accoliti, protetti e affiliati vari. Un feudo che, grazie a 1M di iscritti, ha anche un certo peso elettorale.(<Espresso)

 

↑2012.09.09 Qualche extracomunitario assistito con denaro pubblico fa (faceva) andirivieni aereo dal suo paese per ritirare la quota bimensile assegnata agli indigenti.

 

↑2012.07.05 P, mia parente, mi chiede se ho ricevuto anch'io la visita di un funzionario ISTAT col questionario speciale sulla famiglia. No. E lei: «era serio, munito di tessera e recapito telefonico comunale, onde accertassi che non fosse un intruso: debbo per una settimana annotare sul questionario ogni minima spesa, anka 'na ciopa de pam; poi tornerà». [CzzC: Secondo te in Germania sprecano così tante risorse pubbliche per indagini statistiche della specie?]

 

↑2012.01.05 Compilai online il questionario del censimento per una signora anziana che però dopo 40 giorni si trovò all'esterno della porta un avviso affisso da chi era passato per farle compilare il questionario a mano e, non avendola trovata, le ricordava il dovere dell'adempimento e dunque di telefonare per appuntamento. Chiesi al Comune in cosa avessimo sbagliato, ma non ebbi risposta.

 

2002.mm.gg ±1 in quanto quadro organizzativo di una grande azienda, mi venne assegnato l'incarico di compilare un questionario aziendale ISTAT: misi il copioso cartaceo nel cassetto dando priorità ad altro da fare; dopo 2 settimane mi arrivò un altro plico che mi parve uguale al primo, al quale lo acclusi; dopo una settimana mi telefonò una addetta ISPAT della mia provincia per propormi assistenza alla compilazione: presi il primo questionario, ma ci accorgemmo presto che eravamo sfasati: scoprii che era il secondo il questionario ISPAT, mentre il primo era dell'ISTAT; «scusi - chiesi alla assistente - avete copiato al 99% il questionario ISTAT per aggiungervi 4 domande?». Rischiai contenzioso perché l'interlocutrice capì che stavo appuntando lo spreco di risorse pubbliche, quando sarebbe bastato che la PAT utilizzasse i dati ISTAT senza aggiungere carta e risorse pubbliche per un quasi duplicato.

 

2002.mm.gg ±1 in quanto quadro organizzativo di una grande azienda, mi venne assegnato l'incarico di compilare un questionario aziendale ISTAT: misi il copioso cartaceo nel cassetto perché avevo altre priorità da seguire; dopo 2 settimane mi arrivò un altro plico che mi parve uguale al primo; cassetto. Dopo una settimana mi telefonò una addetta ISPAT della provincia per l'assistenza in loco alla compilazione: presi il primo questionario, ma scoprimmo che era il secondo il questionario ISPAT, mentre il primo era dell'ISTAT, praticamente identico. Non mi parevano domande difficili e le proposi di sentirci al telefono in un altro momento se avessi avuto dubbi, ma lei insistette per venire in azienda e le dovetti dare appuntamento. Quando venne nel mio ufficio non riuscii a trattenermi dal chiederle se la nostra Provincia avesse così tante risorse da sprecare per rifare al 99% un questionario nazionale onde aggiungere 4 domande, quando alla PAT sarebbe dovuta bastare la rilevazione ISTAT senza impiegare altra carta e altre risorse pubbliche per un quasi duplicato.