SINISTRA INTOLLERANZA, aggredisce e impedisce libertà di espressione, cerca RISSA
con modi di dire e di fare che conobbi, ad esempio, branditi ripetutamente da compagni sessantottini dei primi anni 70, ma usati anche oggi da loro discenti, tifosi di analoga ideologia.
[Pagina senza pretese di esaustività o imparzialità, modificata 01/12/2024; col colore grigio distinguo i miei commenti rispetto al testo attinto da altri]
Pagine correlate: violenza’68 prima le parole poi... colpisci, qualcosa resterà
↑2024.11.29 <google> Dopo l’irruzione che in UniMI con sinistre urla, slogan e bestemmie <♫porca.m.vid> come udivo colà nel ’68 ha bloccato l’incontro sull’accoglienza della vita, organizzato dalla lista Obiettivo Studenti con la vicepresidente del Movimento per la Vita Soemia Sibillo, <cl> parla Pietro Piva, il responsabile nazionale del Coordinamento Liste per il Diritto allo Studio (vicino a cl): «C’è intolleranza in università, ma ascoltiamoci, dobbiamo recuperare le relazioni personali con chi non capisce le ragioni del nostro impegno…». Ha passato giorni a confrontarsi di persona e via social con tutti: amici, compagni di “uni”, ma anche con chi milita sul fronte avverso.
↑2020.05.22 <fq> Pierluigi Bersani in merito al Riccardo Ricciardi/M5S <video> che in Parlamento inveì contro la sanità lombarda: “Ricciardi ha sbagliato perché tu puoi dire le stesse cose senza un tono IRRIDENTE, AGGRESSIVO. Ha fatto un intervento teatrale, e non è il caso di far teatro anche quando si fa la critica – ha detto l’ex ministro dello Sviluppo economico – Io non credo che dobbiamo cercare la RISSA, non sono bei spettacoli. La discussione pubblica, quando hai un problema serio, deve essere seria e percepita come tale: altrimenti che indicazioni dai alla gente? Di menarsi per strada?”, ha concluso l’ex segretario del Pd.
↑2020.05.22 le urla di Riccardo Ricciardi/M5S <qui video at 1’> mi parrebbero emblema di quella velenosa rabbia che da decenni inveisce contro la sinergia statale-non-statale nei servizi pubblici (sanità, scuola, utenze, ...), sinergia invero praticata nella maggior parte delle democrazie occidentali senza quell’astio. Credo a Ricciardi quando dice non ce l’ha con la Lombardia, perché è evidente che lui e i pari ideologizzati mirano a più vasto ambito pro statalismo.
- San bene i compagni di Ricciardi che alla sanità lombarda accedono tanti cittadini di altre regioni, dove alcuni servizi alla salute non sono ritenuti altrettanto soddisfacenti;
- all’inizio della pandemia anche i compagni di Ricciardi si auguravano, come tutti, che il virus non colpisse quelle regioni come colpì la Lombardia, temendo che colà le strutture di cura sarebbero implose ben peggio.
Ma l’occasione dei tanti morti in Lombardia è ghiotta per certi ideologi, onde cavalcare l’ariete contro l’imprenditoria privata nei servizi pubblici.
Le urla di Ricciardi, quel modo irridente, aggressivo, in cerca di rissa, mi echeggiano troppo simili a quelle che udii sibilare da violenti sessantottini. Non me ne vogliano i tifosi dell’invettiva Ricciardi se prego affinché il Presidente della Repubblica, le istituzioni e i partiti più responsabili contengano la deriva dell’odio ideologico: verseremo lacrime per tanti mesi di crisi occupazionale, ma, se useremo più saggezza e più prudenza, eviteremo il sangue innocente che fu sparso dopo il ’68 anche a causa dei tollerati seminatori di vento che esitò in ferale tempesta.