GAUDIUM ET SPES: costituzione sulla Chiesa nel mondo contemporaneo

<google wikipedia> è uno dei principali documenti del Concilio Vaticano II, promulgato da papa Paolo VI il 7 dicembre 1965, l'ultimo giorno del Concilio Vaticano II

[Pagina senza pretese di esaustività o imparzialità, modificata 29/08/2023; col colore grigio distinguo i miei commenti rispetto al testo attinto da altri]

Pagine correlate: magistero petrino, due ermeneutiche, spirito del Concilio abbraccia il mondo ma è ≠ dallo spirito del mondo; intendimenti del mandatoTN; lettere pastorali; la sfida educativa;

 

2013.02.14 traggo da <Radiovaticana>: Benedetto XVI incontra i parroci di Roma: Il Papa ha parlato del Concilio come lo ha vissuto lui: 45 minuti a braccio, l'ha definita una "piccola chiacchierata", senza un’esitazione. Il grande documento “Gaudium et spes” ha analizzato molto bene il problema tra escatologia cristiana e progresso mondano, tra responsabilità per la società di domani e responsabilità del cristiano davanti all’eternità, e così ha anche rinnovato l’etica cristiana, le fondamenta. Qui il testo integrale:

 

↑2012.11.15 su <vt> don Cristelli megafona il Gruppo del Vangelo usando la Gaudium et Spes per brandire il primato della coscienza individuale anche in dissenso del Magistero: Dalla costituzione “Gaudium et Spes” il Gruppo trae il discorso tutto moderno sul primato della coscienza nella vita morale. [CzzC: ometti il “rettamente formata”, caro setacente don; la tua dizione echeggia il Leitmotiv L3 meglio di quella dello scriba  ... continua]

 

↑2012.01.gg <aggiornamenti sociali>: la persona umana e il riconoscimento della sua dignità sono al centro del pensiero sociale della Chiesa, ma anche dell’intero suo insegnamento morale. Il Concilio Vaticano II, nella Costituzione pastorale sulla «Chiesa nel mondo contemporaneo», Gaudium et spes, sviluppa una vera “carta” del personalismo cristiano.

 

↑2011.11.28 traggo da VT#47 Pag 39 e pongo domande a Giuseppe Delfrate per il quale la dottrina sociale della Chiesa - poco conosciuta, sia dai presbiteri che dai fedeli laici - non è più la bussola di orientamento dei cristiani ... La Chiesa montiniana e del Concilio, che nel bresciano affonda le sue radici nel movimento cattolico guidato dal beato Giuseppe Tovini ... dagli anni '60 del secolo scorso i punti di riferimento sono stati Giovanni XXIII e Paolo VI; i papi del Concilio. [CzzC: non più con GP2° e B16°?]. Ricordiamo, pure, che l’ansia di dialogo della Chiesa con il mondo contemporaneo sono i capisaldi contenuti nella Gaudium et Spes, voluta dallo stesso Paolo VI. ... continua

 

↑2009.09.19 Assemb.Past.Dioces.2009 con P. Gabriele FERRARI e il Vescovo. Sì/no Comunione ai conviventi: un candidato Vescovo dal palco a fianco dell'Arcivescovo ci catechizza così: «occorre una ecclesiologia di comunione, non quella preconciliare, vedi Lumen Gentium #8, la chiesa dei poveri, fatta balenare al tempo del Concilio e che poi si è perduta per strada... No ai privilegi offerti alla chiesa dalla autorità civile (Gaudium et spes).  ... Non è più il tempo che la chiesa faccia la primadonna, che la sappia più lunga di tutti. » [CzzC: gli telefono chiedendo spiegazione: dissimula dicendomi che  si trattava di una boutade]

 

↑2009.05.03 Vito Mancuso confutato da E.Bianchi: «le risoluzioni che propone Mancuso si collocano nello spazio della gnosi… in un approccio simile c’è veramente poco ascolto dei cristiani e della loro fede» [CzzC: da qui crebbe il mio apprezzamento x E.Bianchi] «L’evento della morte-risurrezione di Gesù per i cristiani è l’unico evento di salvezza, un evento di portata universale: “Cristo è morto per tutti - ricorda il Concilio“ (Gaudium et spes)… Questa visione della storia di salvezza non si nutre di «miserabili artifizi, né di salti logici clamorosi», ma nasce dalla visione consegnataci dall’Antico e dal Nuovo Testamento in cui un popolo marginale, Israele, un ebreo marginale, Gesù, una comunità marginale come la Chiesa non sono una delle storie possibili, ma la storia scelta da Dio per fare alleanza con tutta l’umanità». <lastampa> La fede cristiana pensa dunque che la salvezza è opera di Dio, che l’uomo non si salva da se stesso, che questa salvezza ha avuto la sua pienezza in Gesù Cristo, l’unico salvatore del mondo, al quale competerà l’atto finale della storia, il «giudizio» che mostrerà come la salvezza è stata offerta a tutti ed è da tutti perseguibile, ma rivelerà anche chi potrà parteciparvi, in base alle scelte operate durante la propria vita

 

2005.04.01 <espresso> J.Ratzinger a Subiaco nel Monastero di Santa Scolastica: in quanto religione dei perseguitati e universale, il Cristianesimo ha negato allo Stato il diritto di considerare la religione come una parte dell’ordinamento statale, postulando così la libertà della fede. Ha sempre definito gli uomini, tutti gli uomini senza distinzione, creature di Dio e immagine di Dio, proclamandone in termini di principio, seppure nei limiti imprescindibili degli ordinamenti sociali, la stessa dignità. In questo senso l’ILLUMINISMO è di origine cristiana ed è nato non a caso proprio ed esclusivamente nell’ambito della fede cristiana. Laddove il cristianesimo, contro la sua natura, era purtroppo diventato tradizione e religione di Stato ... la voce della ragione era stata troppo addomesticata. É stato ed è merito dell’illuminismo aver riproposto questi valori originali del cristianesimo e aver ridato alla ragione la sua propria voce. Il Concilio Vaticano II, nella costituzione sulla Chiesa nel mondo contemporaneo, ha nuovamente evidenziato questa profonda corrispondenza tra cristianesimo ed illuminismo, cercando di arrivare ad una vera conciliazione tra Chiesa e modernità, che è il grande patrimonio da tutelare da entrambe le parti. Con tutto ciò, bisogna che tutte e due le parti riflettano su se stesse e siano pronte a correggersi. Il cristianesimo deve ricordarsi sempre che è la religione del logos ... [CzzC: appresi della suddetta conferenza da una catechesi di frate GB]

 

↑1999.12.15 <vatican> Gp2: Impegno per l’edificazione della “civiltà dell’amore”. I cristiani, ricordando le parole del Signore ‘da questo tutti sapranno che siete miei discepoli, se avrete amore gli uni per gli altri’ (Gv 13, 35), niente possono desiderare più ardentemente che servire con maggiore generosità ed efficacia gli uomini del mondo contemporaneo” (Gaudium et spes, 93).