Può accadere che la FELICITÀ DELL’ALTRO sia accampata come MOVENTE di ODIO e di VIOLENZA?
<sussidiario 2019.04.02> «Ho scelto di ammazzare lui, perché l’ho visto e mi pareva troppo felice e io non potevo sopportare la sua felicità»: Said Mechaout confessa così l’omicidio di Stefano Leo, letteralmente sgozzato in un freddo sabato di febbraio a Torino, mentre stava semplicemente passeggiando per raggiungere il luogo di lavoro. [CzzC: frustrazione e dolore amplificati dalla solitudine possono scatenare rabbia e invidia anche contro un innocente che attestasse l’esistenza di un Bene felice percepito come ingiusta privazione da quel sé che se ne sente escluso: attenzione! Il problema può riguardare sempre più gente al calare della solidarietà e al crescere dell’individualismo]
[Pagina senza pretese di esaustività o imparzialità, modificata 24/02/2024; col colore grigio distinguo i miei commenti rispetto al testo attinto da altri]
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