ERBIL nel Kurdistan iracheno accolse centinaia di migliaia di profughi scampati alla furia di Isis

1,2M ab a 77 km a est di Mosul. Nel periodo cristiano la città fu la patria di padri della chiesa e di numerosi scrittori in lingua siriaca. La comunità dei cittadini di lingua aramaica rimase significativa fino alla distruzione di Arbil da parte delle truppe di Tamerlano avvenuta nel 1397. Purtroppo dopo l'accoglienza in emergenza anche fenomeni di esproprio anticristiano.

[Pagina senza pretese di esaustività o imparzialità, modificata 12/09/2024; col colore grigio distinguo i miei commenti rispetto al testo attinto da altri]

Pagine correlate: mons Bashar Warda, Padre Rebwar Basa, padre Douglas al Bazi, emergenza profughi in Iraq, curdi anti Isis e altri meno; Rojava Kobane Afrin, Yazidi, Mosul, danni;

 

2024.09.11 <vatican> Ad Ankawa, sobborgo di Erbil/Iraq/Kurdistan cristiani cattolici, ortodossi e assiri hanno voluto organizzare assieme le celebrazioni in vista della solennità del 14 settembre, “Festa della Croce”. Qui una foto della processione del 2015.

 

↑2023.07.22 <agensir> il patriarca Louis Raphael Sako è andato ad Erbil lasciando Baghdad in dissenso col presidente iracheno Abdul Latif Rashid che gli ha revocato il riconoscimento che era stato decretato dal suo predecessore Jalal Talabani nel 2013, revoca che nasconderebbe attacchi contro Sako azionati anche da Ryan al-Kildani (tra i 4 politici iracheni sanzionati dagli USA per furto e corruzione) capo delle Brigate Babilonia, milizie armate filo-iraniane, e rappresentate in Parlamento da quattro deputati (sui cinque totali concessi alla minoranza cristiana, ndr), per delegittimarlo e mettere così le mani sui beni della Chiesa.

 

2021.03.04 <ilsussidiario> Viaggio del Papa in Iraq: Baghdad, Erbil, Qaraqosh, Mosul, la piana di Ur, Najaf smetteranno così di essere solo nomi di sangue?“Siamo tutti fratelli”, non esiste un futuro senza connessione, dialogo, solidarietà Quello slancio che manca a tanta prassi quotidiana della vita pastorale della Chiesa e che ritrova cittadinanza in un luogo lontano, dimenticato dalle cronache, sotto un cielo stellato dove è cominciata la promessa di Dio.

 

↑2021.02.15 <open stampa tgc24 google> razzi sono stati lanciati sull'aeroporto di Erbil, nel Kurdistan iracheno, uno dei quali ha colpito una base militare che ospita truppe straniere della coalizione a guida americana. Attacco rivendicato dai "guardiani del sangue". <oraprosiria> balcanizzazione della Siria: mappa delle zone con i vari occupanti.

 

2020.11.30 <ATS> nella Regione autonoma del Kurdistan iracheno commissione d'inchiesta sugli espropri illegali di terreni e immobili a danno dei cristiani siro-calde azionati da concittadini curdi in particolare nella provincia di Dohuk nel sul periodo in cui impazzavano le milizie dell'Isis tra il 2014 e il 2017. <amv2017> uggiti nel 2014, tanti cristiani non tornano nella piana di Ninive: secondo Yonadam Kanna, parlamentare del Movimento democratico assiro, la causa principale è la perdurtante contesa Curdi-Baghdad, e l'esproprio illecito di case perpetrato da organizzazioni che hanno complici anche negli uffici amministrativi.

 

↑2020.09.15 <asianews> Kurdistan, villaggi cristiani vittime dei raid turchi contro il Pkk (VIDEO); dall’inizio del 2020 almeno 25 villaggi nel nord Iraq si sono svuotati. P. Samir: Uccise molte persone, solo perché si trovavano vicino a zone controllate dal Pkk. Colpita una macchina che portava aiuti

 

↑2020.01.05 PZ mi narra della comunità di Tavodo (don Vigilio Covi) chiamata 25 anni fa dal vescovo di Smirne a Konya (Antica Iconio) in Turchia. Mi narra anche della comunità monastica di Marango: alcuni loro monaci visitarono Erbil e Kirkuk: al Pian del Levro sono stati donati pezzi di statue che i cristiani hanno raccolto dalle macerie di chiese della piana di Ninive (Qaraqosh) incendiate e distrutte da Isis.

 

↑2018.12.28 <stampa google TV2000> Parolin a Mosul/Iraq tra i perseguitati dall’Isis: liberare il mondo dall’odio [CzzC: cominciando dai ben pagati maestri di odio]. A Qaraqosh e a Erbil <Tg3Rai.fb> "Non siete soli, state sconfiggendo la paura"

 

↑2017.11.28 <standt>: Washington l’arcivescovo caldeo di Erbil e Irak, mons Bashar Warda celebra Messa in memoria delle vittime dello Stato Islamico.

 

2017.10.16 Un articolo contro i Curdi <totalitarism> indica in Israele è il miglior alleato regionale dell’immaginario Kurdistan, e segnala il sito della giornalista siriaca Sarah Abed e di un altro giornalista di origine siriaca esule in Svezia, Augin Kurt Haninke: proverebbero l’avversione che le altre minoranze mediorientali nutrono nei confronti dei pupilli di Israele e dell’Occidente. Sarebbe sistematica la loro violazione dei diritti dei gruppi minoritari (siriaci, yazidi, armeni, arabi) nel Kurdistan iracheno. A parte Israele, nessun altro Paese ha condiviso la decisione del Governo Regionale del Kurdistan di fare il referendum [CzzC: mi pare una voce sbilanciata, quantomeno perché non fa alcuna menzione al determinante contributo dato dai Curdi contro terroristi tipo Isis, foraggiati da Erdogan, e ai cristiani scampati alle stragi del califfato, accolti profughi a Erbil]

 

↑2017.09.19 <voltaire>: Gli Usa rimirano contro la Siria, stavolta con truppe curde come Isis doveva creare un Sunnistan tra Iraq e Siria, ora si userebbe allo scopo il Kurdistan siriano (Rojava). [CzzC: la situazione è più complessa: non dimentichiamo quanti cristiani sono stati salvati profughi a Erbil; non dimentichiamo che ora gli Usa non flirtano più con Erdogan come quando co-incubarono Isis; Erdogan odia i curdi]

 

↑2016.07.28 <tempi>: Due anni fa 120 mila cristiani iracheni «hanno lasciato tutto per non rinunciare alla fede e meritano di essere ricordati nelle preghiere e nei gesti concreti di solidarietà», dichiara ad Aiuto alla Chiesa che Soffre padre Rebwar Basa, religioso dell’arcidiocesi caldea di Erbil

 

↑2016.05.16 <avvenire>: Appello da Erbil. Warda: aiutate i cristiani perseguitati d'Iraq; "Qui tutti vorrebbero la visita del Papa, ma sappiamo quali sono le difficoltà".

 

↑2016.03.25 <tempi>: ricordi Maryam? Dopo la sua fuga da Qaraqosh con la famiglia a causa delle violenze dell’Isis, aveva raccontato in un’intervista all’emittente Sat 7 Arabic la sua vita a Erbil (Kurdistan) e la sua fede così certa sebbene giovanissima. Da allora, grazie anche alla diffusione del video, sono nate molte iniziative legate a lei (qui ad es. una). In questo nuovo video racconta la sua quotidianità: il bus, la scuola, le preghiere e il desiderio di diventare cantante o suora.

 

↑2016.02.27 Cristiani perseguitati in Medio Oriente: comunque perdonano: Padre DouglasLe istituzioni internazionali devono capire che, quando l’ISIS cadrà, le altre minoranze vorranno vendicarsi, e lo faranno contro qualsiasi musulmano, perché non hanno i concetti di amore e perdono. Noi cristiani no. Noi non giochiamo al gioco dell’odio. Il problema dei musulmani non è con noi, è tra loro e i loro demoni, perché ci considerano demoni. Ma noi non abbiamo problemi con loro. Noi non li odiamo, perché così faremmo il loro gioco. Noi li amiamo comunque, li perdoniamo comunque”. Testimonianze da Kirkuk, Erbil, ... continua

 

↑2015.12.02 <radiovatican>: l'8 dicembre si inaugura l'Università cattolica di Erbil/Iraq: dopo il Sinodo sul Medio Oriente, svoltosi a Roma nel 2010 – aveva spiegato allora alla Fides l'arcivescovo caldeo di Erbil, Bashar Warda, grande patrocinatore dell'iniziativa – erano stati presi i primi contatti con l'Universitè Saint-Esprit di Kaslik, il rinomato Ateneo fondato in Libano dall'Ordine libanese maronita, per chiedere aiuto e orientamento nella realizzazione del progetto.

 

↑2015.08.23 [CzzC: ero presente alle due testimonianze in parallelo di Padre Ibrahim e di padre Douglas Al-Bazi, sacerdote caldeo-cattolico e parroco di Mar Eillia a Erbil, narrata da <sussidiario>]; padre Douglas dicevaGli islamisti guardano al nostro perdono come a un segno di debolezza anziché come a un esempio. Noi cristiani irakeni stiamo cercando di dire ai fondamentalisti: 'Comunque sia noi vi amiamo lo stesso'. Ma dal punto di vista islamico il nostro amore nei loro confronti è inaccettabile'". [CzzC: mi sono piaciute di più le parole di padre Ibrahim, anche perché son certo che non tutto l’islam è rappresentato propriamente da Isis]

 

↑2015.08.12 <tempi>: «Noi siamo odiati perché ci ostiniamo a esistere come cristiani e a chiedere un diritto umano di base».così, a un anno dall’invasione della piana di Ninive da parte delle milizie del cosiddetto Stato islamico, monsignor Bashar Matti Warda, arcivescovo di Erbil dei Caldei, descrive la terribile situazione che vivono i cristiani in Iraq e in buona parte della regione mediorientale; «più di cinquemila famiglie, dall’estate 2014, hanno lasciato il Paese».

 

↑2015.05.18 <tempi.video>: «Noi cristiani siamo uno stesso corpo, ma noi iracheni soffriamo, voi occidentali dormite» dice Douglas Al Bazi, sacerdote iracheno della diocesi di Erbil/Kurdistan, agli studenti di un liceo lombardo.

 

↑2015.03.19 <Marango> Cristiani d'Iraq, hanno perso tutto ma non la fede: nostro reportage da Erbil. Drammatico e intenso reportage da Erbil, nel Kurdistan. Annalisa Milani è appena tornata da un viaggio tra i profughi cristiani e yazidi, costretti alla fuga dall’avanzata dell’Isis. I punti di riferimento sono Wisam, Raid, Yasser e Rahama, Suam e Victoria, tre suore domenicane, pure profughe due volte, prima da Mosul a Qaraqosh e poi da Qaraqosh a Erbil.

 

↑2015.03.18 <tracce>: «Educazione, la risposta alle barbarie» Marzio Babille, medico triestino, testimone di crudeltà inenarrabili, è il responsabile della missione Unicef e da giugno scorso vive a Erbil / Iraq. Più di un milione di profughi affolla i campi, con decine di migliaia di bambini che hanno bisogno di cure e di scuola. [CzzC: per questi testimoni mi ribatterebbe il cuore per Unicef]

 

↑2014.10.18 Galantino in Iraq tra i profughi cristiani: Un gemellaggio tra le diocesi e tra le famiglie per aiutare i profughi di Erbil, migliaia di cristiani in fuga dal terrore.

 

↑2014.09.02 Come donare aiuto ai perseguitati in Iraq? Ad es. tramite AVSI, Caritas, Asia News. Fondazione AVSI lancia una raccolta fondi a sostegno dei profughi iracheni, in gran parte cristiani, che hanno trovato rifugio nell’area di Erbil, nel Kurdistan iracheno, in seguito agli scontri tra Stato Islamico e milizie curde nel nord-est dell’Iraq. L’intervento consisterà sopratutto nella fornitura di beni essenziali e supporto al pagamento degli affitti, in partnership con il Patriarcato Caldeo e la Caritas irachena. Come donare