L’AVARIZIA, uno dei 7 vizi capitali secondo il catechismo
[Pagina senza pretese di esaustività o imparzialità, modificata 22/10/2024; col colore grigio distinguo i miei commenti rispetto al testo attinto da altri]
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↑2024.10.22 <fb noxh> “Quando il denaro diventa il fine ultimo, tutti i beni che non sono di natura economica come l’intelligenza, la cultura, l’arte, la forza, la bellezza, l’amore, per l’AVARO cessano di essere valori in sé, perché lo diventano limitatamente la loro convertibilità in denaro, che, a questo punto, si presenta agli occhi dell’avaro come la forma astratta di tutti i piaceri, che tuttavia non vengono goduti”. Tratto da Karl Marx, Manoscritti economico-filosofici, 1844, teoria del plusvalore. [CzzC: vedi anche consumismo, ma oso discernere: «il denaro sta diventando sempre più il fine ultimo» non solo per gli avari, ma per molte più persone, più o meno indigenti, più o meno danarose, più o meno invidiose del collega di lavoro che prende il 20% in più di stipendio, e del vicino che con più schei si può permettere una casa, un'auto, una vacanza più bella; il numero di persone che ritiene «fine ultimo il denaro» sta crescendo in maniera che sembra inversamente proporzionale al numero di persone che guardano al «fine ultimo» fondando la loro etica su una trascendenza. Anche Marx riteneva di poter fondare un'etica senza trascendenza, in buona fede suppongo, come tanti buoni agnostici odierni, ai quali faccio comunque tanti auguri di buon risultato, mentre con chi mi è caro cerco di educarmi attratto da un certo Gesù che additò una paterna trascendenza, cerco pur con tutti i miei limiti ed errori, aperto alla correzione fraterna]