qui annoto un estratto del glossario (troll, boomer, zoomer, meme, FOMO, …), rimandando ad altri link per più ricca documentazione in merito.
- glossario social (Uni_MI)
[Pagina senza pretese di esaustività o imparzialità, modificata 20/09/2024; col colore grigio distinguo i miei commenti rispetto al testo attinto da altri]
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↑2024.09.20 <fb> TERMINOLOGIA SOCIAL
TROLL
«Un “troll” è una persona che, specialmente online, provoca intenzionalmente altre persone con commenti offensivi, irritanti o provocatori, con lo scopo di suscitare reazioni emotive o creare conflitti. I “troll” non sono interessati a una discussione costruttiva, ma cercano solo di disturbare o far arrabbiare gli altri partecipanti.
Il termine viene dalla mitologia nordica, dove i troll erano creature malvagie o dispettose, ma nel contesto di internet è diventato sinonimo di un comportamento deliberatamente molesto.»
FEDPOSTER
«Il termine “fedposter” si riferisce a qualcuno che, su piattaforme di discussione online, fa commenti estremisti o violenti, spesso in modo deliberatamente provocatorio. L'idea è che chi fa questi post potrebbe essere un agente governativo (da qui "fed", abbreviazione di "federal") o qualcuno che cerca di attirare l'attenzione delle forze dell'ordine, come se stesse cercando di incastrare altre persone in attività illegali o estremiste.
In sostanza, è un modo per indicare una persona che fa affermazioni sospettosamente esagerate o violente, dando l'impressione che stia cercando di far cadere qualcuno in trappola o di essere un informatore.»
NORMIES
«Un “normie” è un termine usato, spesso in modo un po' dispregiativo, per descrivere una persona considerata "normale" o mainstream, che segue le tendenze comuni e non ha interessi o comportamenti particolarmente fuori dall'ordinario. I “normies” sono visti come persone che non appartengono a sottoculture o gruppi più di nicchia, e che sono generalmente conformi alle aspettative della società.
In pratica, se un “normie” vede un meme troppo oscuro o un argomento troppo di nicchia, probabilmente non lo capisce o non ci trova nulla di speciale. Il termine viene usato spesso in ambienti online per marcare una differenza tra chi è dentro una comunità o sottocultura e chi invece rimane "fuori"»
OK BOOMER
«”OK Boomer” è una frase che è diventata popolare negli ultimi anni per rispondere in modo sarcastico o sprezzante ai commenti o atteggiamenti considerati antiquati, rigidi o fuori dal contesto attuale, tipicamente associati alla generazione dei Baby Boomer (nati tra il 1946 e il 1964). Viene usata soprattutto dai giovani per zittire qualcuno che esprime opinioni percepite come superate o conservatrici.
In pratica, è un modo di dire "sei fuori dal mondo" o "non capisci come funziona oggi" senza avviare una discussione seria.»
OK ZOOMER
«”OK Zoomer” è una risposta ironica o sarcastica usata come contro-risposta a “OK Boomer”. Viene indirizzata generalmente alle persone più giovani, in particolare quelle della Generazione Z (nati dal 1997 in poi), con l'intento di sottolineare comportamenti o atteggiamenti tipici della loro generazione, come la dipendenza dalla tecnologia, l'uso intensivo dei social media o una presunta mancanza di attenzione e concentrazione.
In pratica, è un modo di ribaltare la battuta, sottolineando che anche i giovani hanno i loro tratti distintivi e potenzialmente criticabili, così come i "Boomer"»
PARASOCIAL INTERACTION
«Una parasocial interaction (interazione parasociale) è una relazione unilaterale in cui una persona sviluppa un legame emotivo o un’illusione di relazione con una figura mediatica, come una celebrità, un influencer o un personaggio televisivo, senza che ci sia un’interazione diretta reciproca. Queste interazioni avvengono spesso attraverso i media, come la televisione, i social network o i podcast.
Ad esempio, quando una persona segue un influencer o un personaggio famoso sui social media e si sente “vicina” a loro, come se li conoscesse davvero, si tratta di un’interazione parasociale. Anche se l’influencer o la celebrità non conosce personalmente il follower, quest’ultimo può sviluppare una sensazione di familiarità o persino affetto verso di loro.
Questa dinamica è diventata particolarmente comune nell’era dei social media, dove le celebrità e gli influencer condividono molti dettagli personali della loro vita, creando l’illusione di un rapporto personale e intimo con i loro follower.»
CRINGE
«”Cringe” è un termine inglese che significa "imbarazzo" o "disagio" e viene utilizzato per descrivere situazioni, comportamenti o persone che fanno sentire chi li osserva a disagio per quanto sono fuori luogo, imbarazzanti o goffi.
Quando qualcosa è definito “cringe”, significa che provoca una reazione viscerale di imbarazzo o fastidio, a volte al punto che la persona che guarda si sente in imbarazzo per chi sta compiendo l'azione. Ad esempio, se qualcuno cerca di essere "cool" (figo) o "divertente" ma finisce per risultare goffo e imbarazzante, si potrebbe dire che è stato “cringe”.
Il termine viene usato soprattutto online, dove le persone commentano video, post o meme che trovano imbarazzanti o esagerati.»
MEME
«Un “meme” è un concetto, immagine, video o frase che si diffonde rapidamente attraverso internet, spesso con variazioni creative. I meme possono essere umoristici, satirici o riflettere un'idea o un sentimento comune in modo sintetico e visivamente accattivante. Solitamente, un meme ha una struttura facile da riconoscere e da riprodurre, il che lo rende virale e facilmente adattabile a contesti diversi.
In origine, il termine “meme” venne coniato dal biologo Richard Dawkins nel suo libro “The Selfish Gene” (1976) per descrivere un'idea o un comportamento che si diffonde all'interno di una cultura, similmente a come i geni si trasmettono da una generazione all'altra. Tuttavia, nell'era di internet, il significato si è evoluto per riferirsi principalmente a contenuti digitali condivisibili e modificabili.»
ECHO CHAMBER
«L'“echo chamber” (camera dell'eco) è un termine usato per descrivere una situazione, spesso sui social media o in altre piattaforme online, in cui le persone interagiscono solo con chi condivide le loro stesse opinioni o credenze. In questo ambiente chiuso, le idee si riflettono e si rafforzano, mentre visioni diverse o informazioni contrarie vengono ignorate o respinte.
In pratica, in un'echo chamber, gli utenti sentono solo "l'eco" delle proprie convinzioni, senza mai essere esposti a prospettive alternative. Questo può portare a una distorsione della realtà e a una polarizzazione delle opinioni, poiché manca il confronto con punti di vista diversi.»
LURKER
«Un lurker è una persona che naviga su piattaforme social, forum o altri spazi online leggendo contenuti o seguendo discussioni senza partecipare attivamente. In pratica, il lurker guarda e ascolta, ma non interviene con commenti, post o like.
È un comportamento diffuso nelle comunità online: i lurker osservano, ma non interagiscono direttamente con gli altri membri, rimanendo in una posizione di “osservatori silenziosi”.»
GHOSTING
«”Ghosting” è un termine usato sui social e nel linguaggio informale per descrivere la situazione in cui una persona interrompe improvvisamente e senza spiegazioni ogni forma di comunicazione con qualcuno, sparendo come un "fantasma". Questo può avvenire in amicizie, relazioni sentimentali o anche in ambito professionale.
Ad esempio, se una persona smette improvvisamente di rispondere a messaggi o chiamate senza dare alcun preavviso o spiegazione, si dice che sta facendo “ghosting”. Il termine è molto usato per descrivere comportamenti digitali, soprattutto nelle app di incontri e nei social media.»
FOMO
«”FOMO” è l'acronimo di “Fear of Missing Out”, che in italiano significa "paura di essere tagliati fuori" o "paura di perdersi qualcosa". È un termine usato per descrivere l'ansia o il timore che una persona possa perdere eventi, esperienze o opportunità importanti a cui gli altri stanno partecipando. Questo fenomeno è amplificato dai social media, dove le persone vedono continuamente post di amici che fanno cose interessanti, come viaggi, feste o eventi sociali.
Ad esempio, qualcuno che sente “FOMO” potrebbe sentirsi obbligato a partecipare a un evento o a stare costantemente aggiornato sui social per non perdersi nulla di ciò che accade nella vita degli altri.»