Energia da EOLICO: rispetto al solare rende anche di notte

ho visto parchi eolici in Spagna e altrove, con impatto paesaggistico trascurabile in zone desertiche, meno nella nostra densità abitativa e di bellezze naturali

[Pagina senza pretese di esaustività o imparzialità, modificata 11/03/2024; col colore grigio distinguo i miei commenti rispetto al testo attinto da altri]

Pagine correlate: fonti rinnovabili di energia

 

2023.12.28 <da fb>L’installazione di rinnovabili in Italia dal 2008 al 2023.09 è passata da 23 a 62 GW rispetto ad un totale di 120 GW. L’idroelettrico è cresciuto poco (da 18 a 19 GW); l'eolico da 3 a 12, il solare da <1 a 29; geotermico e biomasse 10 GW. Produzione delle FER in percentuale della produzione totale è passata da 18% (2/3 costituita da idroelettrico) a 37%: l'idroelettrico produce 25 Twh, l'eolico 18 Twh, il FV 27, il resto 10 (dati ANIE). Negli ultimi due anni è stato forte il calo dell’idroelettrico per la forte siccità che ha ridotto la disponibilità idrica. In 15 anni l’aumento è stato di 39 GW (2,6 GW/anno): l’obiettivo di Repower EU è l’installazione di 10 GW FER per ogni anno fino al 2030: è necessario un salto di qualità.

 

↑2022.mm https://www.rinnovabili.it/energia/eolico/primo-impianto-eolico-offshore-d-italia-beleolico/

 

2022.02.10 <s24h> Francia: Macron annuncia piano per 6 nuovi reattori nucleari e 50 parchi eolici offshore. Altri otto reattori sono già «allo studio», mentre la produzione di energia solare dovrebbe crescere di 10 volte entro il 2050. [CzzC: già sono leader nel nucleare europeo e così si preparano al nucleare da fusione; da noi NoTav, NoTap, NoTriv, NoTermo, ...: finiremo disoccupati? E il Rubbiatron?]

 

2021.10.20 puntare su tutte le rinnovabili, sgamare illusioni <tempi> Credete che eolico e solare siano sul punto di prendere il sopravvento sui combustibili fossili? Nel 2019 secondo l’Agenzia internazionale dell’energia (Iea) l’81% dell’approvvigionamento energetico mondiale è stato garantito da combustibili fossili; se anche tutti i paesi mantenessero le loro attuali promesse sul clima, l’Iea stima che al 2040 il ricorso ai combustibili fossili garantirebbe ancora il 73% dell’energia [CzzC: un anno fa Repubblica scriveva «rapporto Iea: da qui al 2025 le rinnovabili saranno la principale fonte di energia nel mondo»: ciò non potrà essere vero nemmeno se annoverasse tra le rinnovabili anche il nucleare, sul quale si dovrà comunque investire, auspicando quello da fusione].

 

↑2021.06.15 <s24h> Nuova energia, nuove disuguaglianze: data l'enormità degli investimenti associati a criteri ESG (ambientali, sociali e di governance; circa 20T$, il 20% del globale) ci si aspetterebbe che essi siano mirati alle effettive priorità, ed invece gli investitori parrebbero più interessati a conformarsi in “frenesia green" alla sostenibilità che va di moda (con tecnologie affermate, come l’eolico e il fotovoltaico), anziché curare agli impatti a lungo termine: da un recente sondaggio svolto dall’Economist Intelligence Unit a livello mondiale, è emerso che gli investimenti connessi all'elettricità e alla generazione di calore rappresentano la porzione più consistente nell'ambito sostenibilità, mentre le costruzioni, i trasporti e l’agricoltura, pur essendo tra le principali fonti di gas serra, riscuotono un successo relativamente esiguo: intere porzioni del puzzle della sostenibilità restano sottoinvestite.

 

2021.01.05 <post> A Rotterdam la turbina eolica attualmente più grande: è alta 260 metri e larga 220 metri, costruita dalla General Electric (GE), che dopo tale prototipo inizierà a vendere queste turbine per centrali eoliche in alto mare (offshore), sempre più richieste dalle multinazionali dell’energia e dai governi per ridurre le emissioni responsabili del riscaldamento globale.

 

↑2019.10.30 <greenme> Lo "sporco segreto" delle turbine eoliche che rilasciano SF6, uno dei gas serra più dannosi. [CzzC: cbdi; <google>]

 

↑2019.10.25 < rinnovabili> Eolico offshore, Europa e Cina guideranno la rivoluzione. <s24h> La rivoluzione dell'eolico offshore: potrebbe darci tutta l'elettricità del mondo

 

↑2019.07.16 <rinnovabili> Energia eolica scozzese, un record durato sei mesi

 

↑2019.06.19 <qualeenergia> Che crescita per eolico, solare e batterie! Quasi metà del mix elettrico al 2050 sarà composto da impianti che producono energia dal vento e dal sole, secondo Bloomberg New Energy Finance, ma non basterà per decarbonizzare tutto: il contributo del carbone nel mix di produzione elettrica scenderà dal 37 al 12%, vedi grafico [CzzC: ritengo pessimistica la previsione: confido che il C scenda molto di più da qui al 2050, quantomeno nella produzione di energia elettrica]

 

↑2015.04.28 <s24h> la parola NIMBY non basta più per descrivere la sindrome di opposizione conservatrice contro l’evoluzione della società: non più solamente la protesta locale di comitati di cittadini, ma una contestazione trasversale contro il cambiamento: non si difende più solo il backyard, ma ci si ciba di un no generalizzato, olistico; prefisso eco&bio, se no no: NoTav NoTap NoTriv NoTermo NoVax NoMask NoEolico NoEuro NoScieChimiche NoMuos, NoCentrali, NoExpo ... Le motivazioni addotte per il NO nascondono sotto una veste razionale la paura emotiva per un cambiamento del mondo in cui si fatica a riconoscersi.

 

↑2012.03.12 <corriere> Dal vento all'idrogeno: la nuova sfida energetica della Germania. L'idrogeno ricavato grazie all'energia eolica alimenta un impianto a biogas, auto e sarà inserito nella rete del metano. In Germania, 120 chilometri a nord di Berlino, un impianto eolico genera energia elettrica che viene impiegata per produrre idrogeno. Quando soffia il vento e le turbine girano al massimo della potenza (6 MW), azionano un impianto di elettrolisi che scinde le molecole di acqua in idrogeno e ossigeno: con 0,5 MW si producono 12 chili di idrogeno all'ora, sufficienti per far marciare una vettura per 1.200 km. Oggi in gran parte l'idrogeno prodotto nel centro di Schenkenberg, presso Prenzlau, viene addizionato al biogas generato dagli scarti delle coltivazioni di mais dei dintorni, che alimenta un impianto di cogenerazione. A parte il calore prodotto, l'energia del cogeneratore viene immessa nella rete quando l'elettricità prodotta dalle turbine eoliche è bassa o nulla a causa della scarsità di vento.

 

↑2011.02.17 <sussidiario>: E' vero che certi picchi di produzione di energia da parchi eolici vanno persi per carenze di trasporto? Non è un caso teorico. Si è verificato in Italia nell’area dell’Appennino meridionale, la più fornita di impianti di questo tipo, già nel 2008 e nel 2009 ha avuto un picco che ha causato una mancata produzione eolica di circa 700 GWh - quasi un quarto dell’energia effettivamente producibile - per costi pari a 144 milioni di euro.

 

↑2010.08.25 <corriere attinto da Avvenire 25/08 pag 22>: La Francia scommette sull’eolico offshore. Nel futuro della produzione energetica in Francia non c’è solo il nucleare di terza generazione. Il progetto, spiega in un lungo articolo il quotidiano economico Les Echos, riguarda la costruzione di 600 aerogeneratori distribuiti in una decina di parchi eolici, al largo delle coste della Normandia e della Bretagna, nel nordovest, e del Languedoc-Roussillon, a sud, per una potenza installata di 3.000 megawatt, che diventeranno 6.000 nel 2020. L’eolico offshore è un settore ad elevato rischio di imprevisti, legati in particolare alla complessità del fondo marino, che richiede studi preliminari complessi e approfonditi, dai costi molto elevati.

 

↑2009.07.15 Aquiloni energetici: Massimo Ippolito inventore del Kitegen; Sky WindPower